Il Governo siciliano con l’assessore Di Mauro programma i termovalorizzatori per il 2027. Ma la Sicilia con il Sole estivo del Sahara sarà quella di oggi o sarà un mezzo deserto?

Non è pessimismo ma osservazione empirica della realtà: i quasi 20 gradi centigradi registrati ieri, 23 Dicembre 2023, in alcune zone della Sicilia, Palermo in testa, non annunciano nulla di buono

Un articolo pubblicato dal quotidiano online La Sicilia richiamato in prima pagina ci dà una notizia ottimistica ma così ottimistica che più ottimistica non si può. Non possiamo leggere l’articolo per intero, perché questo quotidiano online è tornato a pagamento e noi, per definizione, considerando la rete espressione di libertà, non ci abboneremo mai a un giornale online. Però il titolo e un pezzo di sommario siamo riusciti a leggerli. Titolo. “Piano regionale dei rifiuti: ecco come sarà. Termovalorizzatori entro il 2027”. Per la cronaca, i termovalorizzatori non sono altro che inceneritori di rifiuti dai quali si utilizza l’energia che si ottiene dalla combustione degli stessi rifiuti. Per definizione inquinano l’ambiente. Anche se va detto che le discariche siciliane inquinano molto di più. Tanto che noi nutriamo il dubbio che il blocco dei quattro termovalorizzatori che si stavano realizzando in Sicilia nella seconda metà del primo decennio del 2000 sia stato voluto per tenere in piedi il sistema delle discariche. Torniamo all’articolo de La Sicilia che non potremo leggere per intero. Sommario: “L’assessore Di Mauro: ‘Non saranno modello Gualtieri’, a regime soltanto il 10%. Prevista una rete di impianti intermedi: fra 9 e 12 biogestori per produrre energia e abbassare i costi”. Di Mauro dovrebbe essere Roberto Di Mauro, assessore regionale con delega alla gestione dei rifiuti, esponente degli Autonomisti, o presunti tali, di Raffaele Lombardo. Gualtieri dovrebbe essere Roberto Gualtieri, il fallimentare Sindaco di Roma.

La Sicilia pirandelliana anche rispetto ai cambiamenti climatici

L’articolo, ribadiamo, è ottimista, perché dà per scontato che il Pianeta Terra, nel 2027, sarà ancora quello di oggi. Ed è ultra-ottimista, perché – addirittura! – parte dal presupposto che tra quattro anni la Sicilia sarà ancora quella di oggi. Noi, invece, forse perché siamo sempre stati affascinati dall’Apocalisse di San Giovanni, o forse perché da semplici giornalisti seguiamo l’evoluzione del clima in Sicilia, siamo invece convinti che già dalla metà di Maggio del prossimo anno, tra caldo ordinario e, soprattutto, con le sciroccate che arriveranno cominceremo a ballare la samba… Perché siamo così pessimisti? Perché da una parte c’è la bolla sahariana dentro la quale la nostra Isola è inglobata; dall’altra parte c’è la dabbenaggine di chi, a partire soprattutto dal 2021 (anche se i problemi sono cominciati già nel 2016), non è riuscito a contenere gli incendi boschivi. Il risultato è che la Sicilia ha perso, a causa del fuoco, il 50% circa della copertura vegetale. A Palermo – che è un esempio di follia totale – sono stati eliminati migliaia e migliaia di alberi in parte per fare posto al Tram, in parte perché, abbandonati da almeno un ventennio, vanno giù con il vento, in parte senza una spiegazione logica: è il caso degli alberi di viale Michelangelo eliminati. La Sicilia, invece di tutelarsi dai cambiamenti climatici, a cominciare dalla bolla sahariana, ha creato invece i presupposti per moltiplicare gli effetti nefasti delle alte temperature estive che hanno ormai superato i livelli di guardia. Effetti pirandelliani del destino… Ieri pomeriggio, Venerdì 23 Dicembre 2023, a Palermo c’erano 19 gradi centigradi. Tre ore di Sole a Dicembre hanno fatto salire la temperatura da 8-10 gradi a quasi 20 gradi. Chiedetevi che cosa potrebbe succedere quando, in certe giornate estive, in Sicilia ci svegliamo di prima mattina, magari anche all’alba, con il vento di Scirocco che mulina fuori dalle nostre abitazioni e con già 36 gradi centigradi: a quanti gradi arriverà la temperatura tra le 11 e le 17? Chissà se questa domanda se la pongono coloro i quali hanno programmato i termovalorizzatori per il 2027. Il nostro dubbio – e Iddio solo sa quanto ci auguriamo di sbagliarci – è che il Sole del Sahara, la prossima Estate, ci farà vedere le stelle…

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