Il leader turco Erdogan ‘striglia’ il Governo ucraino: il grano lo dovete esportare in Africa e non in Europa!

Nel report dell’analista dei mercati internazionali, Sandro Puglisi, si legge una dichiarazione del presidente della Turchia, Erdogan, che dice a chiare lettere che l’Ucraina, fino ad oggi, ha esportato il grano per lo più in Europa, invece che in Africa! Il grano ucraino ha sostenuto le speculazioni al ribasso in danno degli agricoltori europei
Foto tratta da Arab News

“Il presidente turco Tayyip Erdogan, dopo i colloqui di lunedì con l’omologo russo Vladimir Putin, ha dichiarato che presto sarà possibile rilanciare l’accordo sul grano. Ha anche affermato che l’Ucraina deve ammorbidire la sua posizione negoziale nei confronti della Russia ed esportare più grano in Africa piuttosto che in Europa”. Così scrive nel suo report l’analista dei mercati internazionali, Sandro Puglisi. Tema: il corridoio umanitario nel Mar Nero per consentire all’Ucraina di esportare grano e altri prodotti agricoli nonostante la guerra in corso. Questo benedetto accordo è stato voluto dall’ONU, l’Organizzazione delle Nazioni Unite. Ed è nato, soprattutto, per consentire all’Ucraina di esportare grano e altri prodotti agricoli (semi di girasole, olio di girasole, maie e qualche altro prodotto) in Africa. Così, almeno, la raccontavano i signori dell’ONU che, lungo dall’essere un Organizzazione al di sopra delle parti, anche in questa occasione ha dimostrato di essere al servizio dell’Occidente. E’ interessante la parte finale della dichiarazione di Erdogan riportata nel report di Puglisi, là dove si legge che l’Ucraina deve “esportare più grano in Africa piuttosto che in Europa”. Qui viene fuori il grande imbroglio avallato dall’ONU: il corridoio umanitario nel Mar Nero non è stato utilizzato dall’Ucraina per esportare il grano in Africa ma per alimentare le speculazioni al ribasso gestire da chi, in Europa, ha interesse a tenere basso il prezzo del grano per aiutare la grande industria che lavora il grano (produttori di pasta per il grano duro e industria dolciaria per il grano tenero, aggiungendo anche il pane che – per esempio – nel Nord e centro Italia e anche in molte aree del Mezzogiorno si prepara con il grano tenero).

I Paese che ha esportato grandi quantitativi di grano in Africa è la Russia, non certo l’Ucraina

Sempre nel report di Puglisi leggiamo: “I prezzi del grano europeo sono scesi, toccando il minimo in circa sette settimane”. E a proposito della Russia lo stesso Puglisi scrive: “Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso Lunedì la disponibilità del suo Paese a collaborare con lo Stato del Qatar e la Turchia, per trasportare cereali in molti Paesi africani. Secondo la RusGrain Union, nell’Agosto 2023 le esportazioni russe di cereali hanno raggiunto il massimo degli ultimi 7 anni raggiungendo 7,7 milioni di tonnellate. L’Egitto è stato il maggiore importatore di grano e l’Algeria il secondo. Il terzo posto è stato aggiudicato dalla Turchia. I prezzi nazionali del grano di 4a classe sono stati in media di 13.500 RUR/t (ovvero 141 USD/t)”. Come si può notare, è la Russia che sta fornendo il grano ai Paesi africani, non certo l’Ucraina. L’Ucraina, lo ribadiamo, il grano lo ha fornito agli speculatori al ribasso dell’Europa. Come si usa dire in Sicilia, “nuddru si pigghia s’un si rassumigghia…“. Resta la domanda: alla fine il corridoio umanitario nel Mar Nero per fare arrivare il grano ucraino in Europa si riaprirà? Noi ci auguriamo di no, perché il grano ucraino inquinato da un anno e mezzo di bombe è di qualità pessima ed è frutto di una speculazione che vede insieme Polonia, Ucraina e le multinazionali Monsanto, Cargill e DuPont! Anche se ormai il fatto è stato fatto, se è vero – sempre per citare un esempio – che l’Italia è piena di grano ucraino!

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