IL PIANO DEL GOVERNO PER RENDERE STRADE E STAZIONI FERROVIARIE SICURE
Mille e 400 militari in più per rendere le strade e le stazioni ferroviarie più sicure. Lo ha annunciato il Governo di Giorgia Meloni (come potete leggere qui).
UN ULTRA 65ENNE SU QUATTRO RINUNCIA A CURARSI PERCHE' NON HA I SOLDI
In Italia, su quattro cittadini che hanno superato i 65 anni di età, uno rinuncia alle cure per costi elevati, liste di attesa e paura del Covid (qui un articolo di sanità informazione).
PRIMI A CAPIRE CHE L'EUROPA E' CON LE 'PEZZE AL CULO' SONO GLI EUROPEI - Oltre il 70% dei cittadini europei prevede che il proprio tenore di vita diminuirà nel 2024. È quanto emerge da un'indagine commissionata dal Parlamento europeo. Il 37% degli intervistati ha ammesso di avere difficoltà a pagare le bollette.
IN FRANCIA MERDA CONTRO LA GLOBALIZZAZIONE - In Francia gli agricoltori protestano contro l'importazione di prodotti agricoli dall'universo mondo. E' una contestazione contro la globalizzazione che piace tanto a chi ha piazzato Emmanuel Macron all'Eliseo. La protesta degli agricoltori francesi consiste nell'imbrattare di merda gli edifici amministrativi. Merda contro la globalizzazione.
RUSSIA E IRAN SEMPRE PIU' VICINI CONTRO L'OCCIDENTE - Il Ministro degli Esteri della Russia, Sergej Lavrov, e il Ministro degli Esteri dell'Iran, Hossein Amir Abdollahian, hanno firmato un accordo per contrastare le sanzioni. Il riferimento dovrebbe essere alle sanzioni occidentali che colpiscono questi due Paesi sempre più in sintonia contro l'Occidente.
E' L'UNGHERIA O TUTTA LA UE CHE NON VUOLE PIU' DARE SOLDI ALL'UCRAINA? - L'Ungheria non appoggerà la decisione di avviare i negoziati per l'adesione dell'Ucraina all'Unione europea. E si opporrà allo stanziamento di 50 miliardi di euro in favore della stessa Ucraina. Non si capisce se sia la volontà dell'Ungheria o se sia un gioco delle parti organizzato dalla Ue per non dare più soldi all'Ucraina.
PALERMO AGLI ULTIMI POSTI PER QUALITA' DELLA VITA - Palermo si trova agli ultimi posti in Italia per qualità della vita. Se è così perché tanti registi scelgono Palermo per girare i loro film? La città non è tenuta bene, certo. Forse Palermo, da oltre un decennio, paga l'immondizia nelle strade e le stesse strade e marciapiedi che cadono a pezzi.
IL DILEMMA - Corte dei Conti per la Sicilia o Corte dei Conti per l'Italia? Non si tratta di una domanda retorica ma della chiave di volta per capire perché rischiamo di finire come l'Isola Ferdinandea (che dalle parti di Sciacca si chiama Isola Giulia) che affondò.
EGREGIO IGNAZIO CORRAO, LA UE E' FINITA - Ignazio Corrao, eurodeputato eletto nel collegio Sicilia-Sardegna, pensa ancora che la procedura d'infrazione appioppata dalla Ue all'Italia in merito ai mancati bandi per le spiagge sia un fatto grave. La procedura d'infrazione 'europeista' oggi è solo carta stracciaperché l'Unione europea è in dissolvimento. Ed è meglio che le spiagge italiane restino agli italiani e non finiscano nelle mani straniere, tedesche soprattutto.
ATTACCO INFORMATICO ALLA PIU' GRANDE BANCA DEL MONDO (CON PAGAMENTO DI RISCATTO) - Industrial and Commercial Bank of China (ICBC), che è considerata la più grande banca del mondo, avrebbe pagato un riscatto dopo aver subito un attacco di hacker. La notizia la leggiamo in un articolo pubblicato da RENOVATIO 21. Si sarebbe trattato di un grande attacco informatico che ha messo in crisi anche i sistemi di posta elettronica.
LA RUSSIA REGALA GRANO AI PAESI AFRICANI - Una nave russa con 25 mila tonnellate di grano è salpata dal porto di Novorossijsk, sul Mar Nero, diretta in Africa. Il grano verrà regalato ad un Paese africano. La Russia è il più grande produttore al mondo di grano e sta regalando tanto grano ai Paesi africani. Questo contribuisce a non far lievitare il prezzo del grano nei mercati internazionali.
UN ROBOT SCAMBIA UN UOMO PER UN PEPERONE E LO UCCIDE - Un robot industriale ha scambiato un lavoratore per una scatola di peperoni e l'ha sbattuto sul nastro trasportatore. L'uomo è morto in ospedale in seguito alle gravi ferite riportate alla testa e al torace. E' successo a Gyeongsang, nella Corea del Sud. Chissà quante ne vedremo tra robot e intelligenza artificiale.
LA CRISI ECONOMICA DELLA UE IN UN RAFFRONTO CON GLI USA - L'economia dell'Unione europea oggi rappresenta il 65% dell'economia degli Stati Uniti d'America. Dieci anni fa rappresentava il 91% dell'economia statunitense. Lo scrive il Financial Times, notizia rilanciata da un canale Telegram.
SOGNO DEMOCRATICO AMERICANO: Un sorteggio al posto delle elezioni presidenziali. E' la proposta che arriva da un docente universitario americano. Potrebbe essere un modo per fare rieleggere il presidente uscente, il Democratico Joe Biden. Invece di 'taroccare' le elezioni, come avvenne nel Dicembre del 2020, si 'taroccherebbe' solo il sorteggio con notevole risparmio di soldi ed energie...
AL VIA LA NUOVA SERIE DEL SERIAL "REINDUSTRIALIZZAZIONE DI TERMI IMERESE CON CASSA INTEGRAZIONE INFINITA" - Continua il serial a puntate della reindustrializzazione di Termini Imerese. A oltre dieci anni dalla chiusura dello stabilimento Fiat di Termini Imerese si va avanti con Cassa integrazione e bandi che si risolvono sempre in investimenti di denaro pubblico che risultano fallimentari. Il serial è iniziato con il Governo regionale di Raffaele Lombardo e continua fino ad oggi. Un grande successo per la Sicilia che punta su televisione, cinema e teatro...
Il Mediterraneo e le molteplicità di lingue, tradizioni, ambienti, culture, fedi. Le immagini e le descrizioni del “Breviario mediterraneo” di Predrag Matvejević
Terza puntata del volume di Giuseppe Messina “MediterraneoMar Continente liquido – La guerra del pesce e la pace normalità dei nostri sistemi”. La scienza del mare… è, tuttavia, anche storia di naufragi e mito di sirene, galeoni affondati e Leviatani primordiali
Sui confini del Mediterraneo in tanti hanno dissertato nel corso del tempo; ognuno ha trovato un suo criterio di delimitazione dello spazio, perché, nel corso dei millenni, il mar Mediterraneo ha visto più volte una modificazione dei suoi confini, abbracciando le sorti di questo o di quel popolo, di questa o di quella religione, caratterizzando le culture delle dominazioni che, nel tempo, si sono susseguite, tra distruzioni e ricostruzioni, lasciando tracce indelebili nelle pagine tramandate, nelle pietre accarezzate dalla brezza del mare, colorate dai raggi del sole, dalle poesie, dalle gesta epiche, dalla mitologia, dalla successione degli imperi, dal commercio, dall’architettura delle coste, dalla cultura dell’ulivo, delle lingue e dei gerghi, testimoni della straordinaria contaminazione di luoghi e popoli, di approdi, porti, fari, carte e destini lunghi millenni, rendendolo l’unico esempio al mondo di “fusione” di popoli. La scienza del mare è studio di rotte e correnti, analisi chimica del tasso di salinità e rilievo stratigrafico; mappa del dominio bentonico e pelagico e suddivisione in zone eufotiche, oligofotiche e afotiche, misurazione di temperature e di venti; essa è, tuttavia, anche storia di naufragi e mito di sirene, galeoni affondati e Leviatani primordiali.
«D’ora innanzi e per sempre dovrà risuonare del grande Leviatano la potenza e la misericordia…» (Cesare Pavese)
Il Leviatano: creatura simbolica nota nella teologia e nella mitologia, figura biblica che ritroviamo nell’Antico Testamento; un mostro marino dalle dimensioni imponenti, una spaventosa bestia dalla ferocia mostruosa e dalla grande forza. È il simbolo della supremazia di Dio – suo creatore – sull’uomo; un essere e allo stesso tempo una metafora. Esercita il suo fascino sull’immaginario collettivo da secoli ed è nell’Antico Testamento che incontriamo la primigenie di questo mostro. “Il Leviatano” (scritta nel 1651) è, probabilmente l’opera di filosofia politica più conosciuta di Thomas Hobbes. Il Leviatano rappresenta simbolicamente lo Stato come un grande corpo le cui membra sono i singoli cittadini. Hobbes paragona il potere dello Stato alla devastante forza della creatura del mare, necessaria al mantenimento della pace e dell’ordine. Tale opera è considerata la teorizzazione e l’atto costitutivo dello Stato assoluto moderno. L’autorità dello Stato è pari alla porzione di libertà individuale che ognuno gli delega con la rinuncia, per vivere in pace, ad esercitare i corrispondenti diritti collegati a tale libertà. «D’ora innanzi e per sempre dovrà risuonare del grande Leviatano la potenza e la misericordia…» (Cesare Pavese). L’Odissea, il più grande romanzo di formazione, la più grande storia dell’individuo che si avventura nel mondo e ritorna a casa, ossia a sé stesso, non è immaginabile senza il mare. Ma quel mare, il Mediterraneo, è il grembo da cui prende vita tutta la nostra storia, la nostra civiltà.
Col “Breviario Mediterraneo”, Matvejević trova un’incantevole chiave musicale, legge la realtà, i gesti ed il vociare delle persone, lo stile delle capitanerie, l’indefinibile trapassare della natura nella storia e nell’arte…
Predrag Matvejevic’ (foto sopra tratta da Avvenire) – grande voce del mondo continentale – con l’opera dal titolo “Breviario mediterraneo” arricchisce sia la storiografia culturale che la vera e propria letteratura del mare del Mediterraneo, che non è soltanto lo spazio storico-culturale, magistralmente e forse definitivamente studiato da Fernand Braudel, né lo spazio mistico-lirico, vitale celebrato da Camus o da Gide. Affascinante genere intermedio fra il portolano, il lessico e il saggio-romanzo, basato su una assoluta fedeltà al reale, il libro di Matvejevic può ricordare, nella sua totale autonomia e nella sua diversità, La Mer di Michelet, altro testo bizzarro, nel quale un grande storico, dopo aver scandagliato negli archivi la storia di Francia e della Rivoluzione, dedica la sua infaticabile attenzione alla stratificazione geologica delle coste e ai fari, alle conchiglie e alla flora oceanica, agli stabilimenti balneari e ai racconti sulle sirene. Nel “Breviario”, l’autore accosta il Mediterraneo, visto come un mare profondo, abissale, ricolmo di pietas per ognuno degli innumerevoli destini che custodisce e seppellisce, come un immenso archivio, alla sua grazia, sapendo cogliere i fondali nel brillìo dell’increspatura, nella leggerezza di risacca. La cultura e la storia vengono calate direttamente nelle cose, nelle pietre, nelle rughe sul volto degli uomini, nel sapore del vino e dell’olio, nel colore delle onde. Col “Breviario Mediterraneo”, Matvejevic trova un’incantevole chiave musicale, legge la realtà, i gesti ed il vociare delle persone, lo stile delle capitanerie, l’indefinibile trapassare della natura nella storia e nell’arte, il prolungarsi della forma delle coste nelle forme dell’architettura, i confini tracciati dalla cultura dell’olivo, dall’espandersi di una religione o dalla migrazione delle anguille, i destini e le storie custodite nei dizionari nautici e nelle lingue scomparse, il linguaggio delle onde e dei moli, i gerghi e le parlate che mutano impercettibilmente nello spazio e nel tempo “chiacchiera, ciacola e cakula; scirocco, silok e ciroko; neve, nevera e neverin; barca, barcon, barcosa, barcusius, bragoc”. L’autore cerca di afferrare il Mediterraneo, di abbandonarsi al fascino di questa parola, ma anche di circoscriverne rigorosamente il significato, di tracciarne limiti e confini. Insegue le varie piste mediterranee, quelle dei traffici dell’ambra e delle peregrinazioni degli ebrei sefarditi; dell’estensione della vite e del corso dei fiumi; i confini si fanno allora oscillanti e fluttuanti e disegnano ideali curve come creste d’onda o isobare. In una rappresentazione cartografica, la isobara è la linea che congiunge i punti che hanno la medesima pressione barometrica. In meteorologia, le isobare sono linee ideali, che, sulle carte, uniscono i punti con uguale pressione atmosferica al livello del mare o ad una certa quota altimetrica. Nella cartografia nautica, le linee batimetriche o isobate (dal greco ἴσος “uguale” e βάϑος “profondità”), invece, sono rappresentate da sottili linee continue che uniscono i punti che hanno la stessa profondità. Sono le curve di livello che si trovano sotto il livello del mare.
Le vie del sale e delle spezie
Per Matvejevic, le integrazioni sono in tante cose concrete, come nell’odore del cordame sui moli e nelle storie superstiziose nate intorno a questi ultimi, nelle spume, differenti da mare a mare, nelle svariate tonalità della tenebra sul mare, nella varietà delle reti, nei colori della pittura nei diversi paesi, nelle denominazioni del mare e nelle immagini della rosa dei venti, nella struttura teatrale delle peschiere, nel lessico o nella gestualità dell’ingiuria, nella contemplazione del mare intesa come preghiera. E’ difficile conoscere l’intero Mediterraneo e fin dove si estenda, afferma Matvejevic; e quanto ampi siano i tratti della costa che occupa, fin dove si spinga nelle rientranze del territorio e dove in effetti cessi. La saggezza antica insegna che il Mediterraneo arriva fin dove cresce l’ulivo. E tuttavia non è ovunque così. Ci sono posti che si trovano proprio sulla costa che non sono mediterranei o lo sono solo in misura minore rispetto ad altri che ne sono più distanti. I suoi confini non sono definiti, né nello spazio né nel tempo, e somigliano al cerchio di un gesso che continua ad essere descritto e cancellato, che le onde e i venti, le imprese e le ispirazioni allargano o restringono. L’autore ricorda che, lungo le coste del Mediterraneo, passava la via della seta, s’incrociavano le 7 vie del sale e delle spezie, degli olii e dei profumi, dell’ambra e degli ornamenti, degli attrezzi e delle armi, della sapienza e della conoscenza, dell’arte e della scienza. Gli empori ellenici erano, ad un tempo, mercati ed ambasciate. Lungo le strade romane si diffondevano il potere e la civiltà. Dal territorio asiatico sono giunti i profeti e le religioni. (sotto, le saline; foto tratta da Il Giornale)
Qui popoli e razze per secoli hanno continuato a mescolarsi fondersi e contrapporsi gli uni agli altri, come forse in nessun’altro Continente o altra regione di questo pianeta
Sul Mediterraneo è stata concepita l’Europa. Matvejevic definisce il Mediterraneo come un mosaico che si compone e scompone per poi ricomporsi nelle sue componenti, verificando il significato di ciascuna di esse ed il valore dell’una nei confronti dell’altra: l’Europa, il Maghreb ed il Levante; il giudaismo, il cristianesimo e l’islam; il Talmud, la Bibbia e il Corano; Atene e Roma; Gerusalemme, Alessandria, Costantinopoli, Venezia; la dialettica greca, l’arte e la democrazia; il diritto romano, il foro e la repubblica; la cultura araba, la poesia provenzale e catalana; il Rinascimento in Italia; la Spagna delle varie epoche, gli Slavi del Sud sull’Adriatico e molte altre cose ancora. Il fatto di mettere in rilievo o dissociare così le componenti più forti o predominanti riduce o deforma la portata ed il contenuto del Mediterraneo. Qui popoli e razze per secoli hanno continuato a mescolarsi fondersi e contrapporsi gli uni agli altri, come forse in nessun’altro Continente o altra regione di questo pianeta. Secondo l’autore, si esagera nell’evidenziare le loro convergenze e somiglianze, trascurando, invece, i loro antagonismi e le differenze. Il Mediterraneo non è solo storia e le sue peculiarità non si inseriscono facilmente in altri contesti, non entrano in tutti i tipi di relazione del litorale con il Continente, del Sud col Nord, dell’Est o dell’Ovest col Sud. E immense sono le incongruenze che hanno contrassegnato le diverse civiltà e culture del Mediterraneo, vecchie e nuove. Dopo la greca e romana, la bizantina, l’italiana e la francese con quella provenzale, la spagnola con quella catalana, l’araba disseminata nelle varie regioni, la croata, dalla Dalmazia alla Pannonia (odierna Ungheria), la slovena, dal litorale fino alle Alpi, la serba con la montenegrina, la macedone e la bulgara, l’albanese, la rumena, la turca e probabilmente altre ancora, precedenti all’epoca greco-romana, contemporanee ad essa o successive, e tutte prese nell’insieme, o ciascuna a sé.
Tra antagonismi e differenze
Per Matvejevic, le culture del Mediterraneo non sono solo culture nazionali. Nel “Breviario”, l’autore si sofferma sugli antagonismi e le differenze che in ogni periodo hanno caratterizzato il Mediterraneo come luogo di forti contraddizioni: da un lato la chiarezza e la forma, la geometria e la logica, la legge e la giustizia, la scienza e la poetica; dall’altro, tutto ciò che a queste particolarità si contrappone. I libri sacri della pace e dell’amore e le guerre dei crociati o le Jihad anticristiane. L’universalità e l’autarchia. Atene e Sparta. Roma e i barbari. L’impero d’Oriente e quello d’Occidente. La costa settentrionale e quella meridionale. L’Europa e l’Africa. Il cristianesimo e l’islam. Il cattolicesimo e l’ortodossia. La tradizione giudaica e la persecuzione degli ebrei. Sul Mediterraneo, il Rinascimento non è riuscito dappertutto a superare il Medioevo. Matvejevic si sofferma sul mestiere del pescatore, che caratterizza da sempre la cultura, la tradizione e l’economia mediterranea. I pescatori sono spesso rappresentati con le facce rugose, come scavate dalla pioggia e dal sole, dal vento e dalle onde, ma non ci mostrano quasi mai le loro mani incallite dal sale e dalle reti, dalle funi e dai remi. Matvejevic racconta l’anima del mare attraverso i suoi odori, che sono enormemente diversi se il mare è calmo o agitato; se evapora per la calura e il vento o se lo bagnano le piogge e l’umidità; se si stende sui ciottoli o va a frangersi sulle rocce; se lo frustano la bora e la tramontana o lo fanno rotolare il levante e lo scirocco. Si mescolano con quelli dei pini e delle loro resine, dei vari alberi, piante, erbe. E sono diversi gli odori del mare quando ci avviciniamo alla riva o ce ne allontaniamo; diversi come diverse sono le lingue e i dialetti degli abitanti della costa mediterranea che hanno creato una moltitudine di parole e modi di dire, così come di strumenti, utensili, arnesi e oggetti. Così come le tante tradizioni, i riti, gli usi e i cerimoniali tra gli abitanti: la cottura dei pani di varia grandezza e forma, i diversi condimenti e profumi, l’essiccazione del pesce e della carne, la preparazione delle botti e il travaso del vino, la raccolta delle olive e la spremitura secondo rituali antichi, particolari, quasi magici.