Il problema ‘filosofico’: nei giardini con i fiori le “erbacce” hanno diritto a vivere o debbono essere estirpate come si fa nei campi di grano con le ‘cattive’ malerbe?

di Nota Diplomatica

Difendere le piante oltre che gli animali?

Ogni disciplina creativa ha una sorta di ‘ideologia’ – esplicita o meno – che la definisce e che spiega come debba essere condotta. A volte però gli spostamenti ideologici sono tali da suggerire che non debba essere nemmeno praticata. È il caso del giardinaggio di ‘alto bordo’… Se c’è un Paese ossessionato dalla floricoltura – dove a tratti può assumere i contorni una specie di religione laica – questa è l’Inghilterra. I suoi più importanti praticanti – creatori di piccoli appezzamenti di paradiso terrestre – diventano, se non famosi, almeno noti. L’annuale Chelsea Flower Show è tra i più importanti eventi sociali londinesi dell’anno: uno a cui non mancano mai i ‘Reali’ è la grande stampa. È l’Olimpiade dei fiori è la più evidente espressione di questa particolare ossessione britannica.

L’essere ‘erbaccia’ è una colpa della pianta che cresce come preferisce? È dunque necessario che muoia, strappata dalla terra, per questo?

Il garbato mondo del giardinaggio inglese è però in subbuglio per una questione ‘filosofica’ che colpisce al cuore di questa attività: cos’è un’erbaccia e cosa bisogna farsene? Il giardino, praticamente per definizione, è un posto dove – se è condotto bene – non dovrebbero trovarsi le erbacce, a meno che non vengano ‘promosse’ al livello di piante ornamentali. I ‘pasdaran del naturale floriculturistico’ sono però all’attacco. L’essere ‘erbaccia’ è una colpa della pianta che cresce come preferisce? È dunque necessario che muoia, strappata dalla terra, per questo? Assolutamente no! È un’usanza da vecchi bacucchi conservatori che non capiscono niente! Bisogna semplicemente lasciar crescere la pianta spontaneamente – anzi, coccolarsela – perché la bruttezza è solo apparente. Bisogna permettere al giardino di prosperare un po’ come vuole, limitandosi magari a innaffiarlo ogni tanto, ma non troppo. Il problema allora è evidente: una massa confusa di erbacce è ancora un giardino?

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