La sala macchine di un traghetto che fa la spola tra Sicilia e isole Pelagie ha preso fuoco con i passeggeri a bordo. Normale? Il Governo siciliano che dice?

Così, tanto per dire: un incendio su una nave di linea sostenuta con i fondi della Regione è una cosa ‘ordinaria’?

Appena tre giorni fa un comunicato della presidenza della Regione siciliana annunciava l’aggiudicazione del “lotto Pelagie” alla società Caronte&Tourist. E’ il lotto per il trasporto passeggeri su nave tra la Sicilia e Lampedusa e Linosa. Importo: 40.030.723 euro (poco più di 40 milioni di euro). “Una novità che dà certezza al trasporto marittimo tra le isole e la Sicilia”, recitava il comunicato del Governo siciliano. Tre giorni dopo – per la precisione ieri sera – la sala macchine del traghetto di linea Cossyra che fa la spola tra Porto Empedocle e le isole Pelagie ha preso fuoco. A bordo erano presenti 175 persone: 83 migranti trasferiti dall’hotspot di Lampedusa, 10 carabinieri del reggimento, 55 passeggeri e 27 componenti dell’equipaggio. In una Sicilia dove gli incendi sono ormai all’ordine del giorni, in a terra e adesso anche in mare, sulle navi, l’informazione ‘tranquillizzante’ si premura di spiegare che non ci sono stati mai pericoli per passeggeri ed equipaggio, come se un incendio su una nave di linea sostenuta con i fondi della Regione sia una cosa normale… Il tutto con i passeggeri che pagano i biglietti e il Ministero degli Interni che paga i biglietti ai migranti e ai militari che li scortano. Insomma: cose che capitano!

Nei giorni scorsi, quando abbiamo saputo dell’affidamento del servizio ai solito noti del mare in salsa sicula ci siamo ricordati di una celebre poesia di Lorenzo dei Medici: “Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza…”

Le fiamme a bordo, ci dicono, sono state circoscritte. Tranquilli, picciotti: tutto sotto controllo. Magari se i pescatori dio Lampedusa avessero caricato il pesce, beh, con l’occasione, si poteva arrostire un po’ di pesce per un improvvisato schiticchio in mare… Tutto sotto controllo, ragazzi. Un po’ di fuoco a bordo, in fondo, arricchisce la coreografia e toglie noia al viaggi in mare. Brividi positivi. Una famiglia – tre adulti e un bambino – è stata fatta salire su una motovedetta. Gli altri passeggeri sono stati trasferiti sulla nave Diciotti. Insomma, nienti ci fu, pigghiamuni ‘u cafè!... Quando nei giorni scorsi abbiamo letto dell’assegnazione del “lotto Pelagie” ai soliti noti del trasporto via mare ci siamo concessi un po’ di ironia: “Quale sarebbe la ‘novità’ – ci siamo chiesti e abbiamo chiesto – visto che la Caronte&Tourist è sempre la stessa ‘minestra’? Non si capisce. Notevole anche la parola ‘certezza’, che in verità, utilizzata in questo contesto, ricorda la celebre poesia di Lorenzo dei Medici: “Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza…” (qui il nostro articolo di qualche giorno fa). I fatti ci stanno dando ragione. La Regione siciliana, da anni, in materia di trasporti via mare, ‘frigge sempre con o stesso olio’. Centrodestra e centrosinistra pari sono. Solo una domanda all’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti, Alessandro Aricò: qualcuno dell’amministrazione regionale controlla i traghetti prima che prendano servizio? O quanto meno, prima di assegnare i lotti esiste un controllo sulla sicurezza dei mezzi navali?

2 commenti

  1. Nenti sacciu, Nenti vidi, non c’era e se c’era dormivo.
    Come è finita con Le Torre e Girone?
    Io vorrei indietro i soldi che abbiamo dato alle famiglie dei due pirati.

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