Il rider licenziato da morto: è finito stritolato sotto le ruote di un camion con la sua bicicletta ma l’algoritmo della multinazionale non lo sapeva…

Grazie all’Unione europea dell’euro ultra-liberista e globalista l’Italia ha aggiornato il proprio Diritto del Lavoro rispolverando il Taylorismo

Sulla rete va la storia di un rider che è stato licenziato da morto. Per la cronaca, i rider sono le persone – per lo più giovani – che in bicicletta o con le moto percorrono in lungo e in largo le strade delle città per consegnare panini, pizze, patatine, pannoloni e altro ancora. Sono i nuovi schiavi del nostro tempo. Si racconta che l’algoritmo ha segnalato che il rider non aveva consegnato ai clienti entro i tempi prestabiliti i panini, le patatine, i pannoloni e via continuando. Subito dopo la segnalazione dell’algoritmo la multinazionale ha licenziato con un E-mail il rider che se la prendeva troppo comoda… In verità il ragazzo licenziato non ha mai aperto l’E-mail e non ha saputo di essere stato licenziato. Perché? Perché è finito sotto un camion che l’ha stritolato. Sì, stritolato e licenziato.

L’aspetto più grave e più tragico del tramonto del Diritto del Lavoro è rappresentato proprio dai rider, ragazzi trattati come schiavi nel silenzio assordante della politica e delle organizzazioni sindacali

Tra i tanti effetti nefasti e criminali della globalizzazione dell’economia il fenomeno dei rider è di sicuro il più inquietante e il più grave. Chi, come noi, sta davanti la televisione la sera solo per i film è costretto a ‘sciropparsi’ le pubblicità. Ce n’è una in particolare che sintetizza in modo magistrale la fine del Diritto del Lavoro in Italia. In tanti pensano che il Diritto del Lavoro in Italia sia finito perché la Giustizia lavorista, ormai da tempo, dà quasi sempre ragione alla pubblica amministrazione contro i privati cittadini per consentire allo Stato di fare ‘cassa’ per pagare le ‘rate’ del debito pubblico italiano aumentato a dismisura da quando l’Italia è stata ‘incaprettata’ nel sistema massonico-monetario a credito chiamato eufemisticamente moneta unica europea o euro. In realtà, l’aspetto più grave e più tragico del tramonto del Diritto del Lavoro è rappresentato proprio dai rider, trattati come schiavi nel silenzio assordante della politica e delle organizzazioni sindacali tradizionali. Sindacati che, invece di contestare e bloccare questo sistema di lavoro schiavistico, espressione del Taylorismo dei primi del ‘900, lo accompagnano tesserando i nuovi schiavi, offrendo loro un bicchiere d’acqua, un panino e una sede dove riunirsi per discettare sul loro abbrutimento…

Il ruolo nefasto della televisione e dei sindacati

Il vero squallore dello sfruttamento del lavoro introdotto con i rider è rappresentato non soltanto dalla televisione che esalta questo tipo di lavoro schiavistico per incassare gli introiti delle pubblicità, ma anche dall’atteggiamento dei sindacati, che rappresentano in modo ‘plastico’ il fallimento morale dell’Italia, del Diritto del Lavoro e della Costituzione. “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro…”, recita l’articolo 1 della Costituzione. Secondo voi la televisione che celebra i rider con spot pubblicitari dove si vedono ragazzi che corrono in bicicletta come matti a destra e a manca per consegnare panini, pizze, patatine e pannolini, tutto di corsa, nel rigoroso rispetto dei tempi imposti dall’algoritmo che insegnamento dà? E’ divertente? Ci rende allegri? Tali scene rispettano lo spirito dell’articolo 1 della Costituzione? Quanto avviene non potrebbe essere il sintomo di un rincretinimento generale che considera ‘normale’ tutto questo? E’ una scena da far vedere ai bambini per insegnargli, sin da piccoli, che questo è il futuro che li attende? Nelle pubblicità televisive i ragazzi che si ammazzano la vita correndo di qua e di là come forsennati, quando consegnano panini, pizzette, biscotti e pannoloni ridono, ridono, ridono… Chissà se, prima di finire sotto un camion, rideva anche il ragazzo licenziato da morto. Chissà, magari la televisione farà uno spot pubblicitario anche su questo.

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