Il Vietam tra i Paesi partner del BRICS+ ci ricorda che l’Iran fa parte dello stesso BRICS+ dove sono presenti Cina e Russia. Trump non sbaglia nel volere Putin mediatore nella guerra tra Iran e Israele

Non dimentichiamo che la guerra tra Israele e Iran è scoppiata mentre il mondo sta affrontando i dazi doganali di Trump. La nuova guerra in Medio Oriente non sta favorendo gli USA, a parte l’aumento del prezzo del petrolio, ma potrebbe favorire gli avversari dell’America di oggi

Il Vietnam è diventato Paese partner del BRICS. Lo ha annunciato il Governo del Brasile, che presiede il gruppo nel 2025. Per la cronaca, i Paesi che hanno fondato questa associazione nel 2009 sono Brasile, Russia, India e Cina: da qui il nome iniziale di BRIC. Un anno dopo è entrato il Sudafrica e il nome è diventato BRICS. Nel 2024 sono entrati a far parte del BRICS Egitto, Etiopia, Iran e Emirati Arabi Uniti, diventando BRICS+. L’obiettivo del BRICS+ è quello di contrapporsi al dollaro americano come valuta globale. La moneta del BRICS alternativa alla divisa statunitense agganciata all’oro avrebbe dovuto vedere la luce nell’Autunno del 2022 ma, com’è noto, a fine Febbraio del 2022 è scoppiata la guerra in Ucraina e il progetto è stato sospeso. E’ iniziato, in alternativa alla nuova moneta del BRICS, un processo di ‘dedollarizzazione’: si tratta di un gruppo di Paesi, legati alla Cina, che commerciano i propri beni non utilizzando il dollaro americano. Si tratta, per lo più di Paesi del BRICS+ o in procinto di entrarne a far parte. La passata amministrazione americana del Democratico Joe Biden non ha fatto molto per frenare la ‘dedollarizzazione’, a parte le guerre che sono scoppiare in Ucraina e nella Striscia di Gaza. L’attuale amministrazione statunitense di Donald Trump ha scombinato completamente i ‘giochi’ con la politica dei dazi doganali.

Se con la guerra tra Israele e Iran si ‘alleggerirà’ il peso dei dazi doganali americani verso alcuni Paesi, beh, allora dovrebbero essere riviste le ragioni di questo conflitto

Ora è anche scoppiata la guerra che coinvolge direttamente uno dei Paesi del BRICS+: l’Iran. E non è facile capire quello che potrebbe succedere. Certo è che, con la guerra tra Iran e Israele e con i dazi doganali americani la strada per arrivare ad una moneta unica del BRICS+ agganciata all’oro è diventata impervia. Anche la ‘dedollarizzazione’, con i dazi doganali, diventa problematica, perché tanti Paesi del mondo che esportavano le proprie produzioni senza limiti negli Stati Uniti d’America oggi sono in grande difficoltà. A cominciare dalla Cina, che ha trovato di recente un accordo commerciale valido sei mesi con gli USA, sicuramente favorevole ma non risolutivo. In ogni caso, i dazi americani hanno creato un contesto economico e commerciale mondiale inedito, dopo quasi un trentennio di ultra-liberismo e globalizzazione. Forse la guerra tra Iran e Israele, oltre che per la questione della bomba atomica alla quale gli iraniani lavorano da decenni, andrebbe vista anche sotto un’altra luce: magari potrebbe anche essere un tentativo per ‘alleggerire’ la pressione che i dazi doganali americani stanno creando nel mondo, compresi i Paesi del BRICS+? L’Iran, fino a prova contraria, fa parte del BRICS+ e forse sono state sottovalute le parole di Trump, che ha invitato il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, a mediare tra Iran e Irsaele. Non è stata un’indicazione casuale. Putin è in ottimi rapporti con il Governo iraniano, che fornisce alla Russia molte delle armi per la guerra in Ucraina; lo stesso Putin – questo non va dimenticato, soprattutto in un momento storico così complesso – è in ottimi rapporti con il capo del Governo israeliano, Benjamin ‘Bibi’ Netanyhau: basti pensare che in Sicilia russi e israeliani gestiscono la raffineria di Priolo.

I Paesi partner del BRICS+

Tornando al Vietnam, va detto che il BRICS+ ha associato alcuni Paesi come partner. Sono Bielorussia, Bolivia, Vietnam, Kazakistan, Cuba, Malaysia, Nigeria, Thailandia, Uganda e Uzbekistan. A questi si è aggiunto ora il Vietnam. “Con una popolazione di quasi 100 milioni di abitanti e un’economia dinamica profondamente integrata nelle catene del valore globali, il Vietnam è un attore chiave in Asia”, leggiamo in un post di un canale Telegram che riprende il testo che accompagna l’adesione di questo Paese al BRICS+ in qualità di partner. Il Vietnam è un Paese di 100 milioni di abitanti circa ed è all’ottavo posto tra i Paesi che commercializzano con gli Stati Uniti d’America. In questo momento il Governo del Vietnam è in trattative commerciali con gli USA: dovrebbe eliminare i dazi sui prodotti americani, mentre il Governo Trump ha sospeso i dazi doganali sui prodotti vietnamiti. L’adesione del Vietnam tra i Paesi partner del BRICS* in questo momento non sembra esattamente causale…

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