Israele sotto attacco: una pioggia di missili iraniani sta colpendo Tel Aviv e Gerusalemme. Veramente dobbiamo pensare che gli israeliani non abbiano già pronta una controrisposta?

Come e con che armi risponderà Israele?

In pratica, è scoppiata la guerra mondiale. Israele ha attaccato l’Iran. E gli iraniani stanno scaricando un numero impressionante di missili e di bombe nelle città israeliane in risposta agli attacchi israeliani. Addirittura gli iraniani hanno colpito il comando generale dell’IDF a Tel Aviv, ovvero il luogo dove ci dovrebbero essere le forze militari di terra di Israele. Mentre scriviamo siamo già alla terza ondata di missili iraniani. Come finirà? C’è un elemento sul quale forse andrebbe fatta una riflessione che si condensa in una domanda: che armi ha a disposizione Israele? Ce lo chiediamo perché non crediamo che Israele non abbia calcolato la risposta militare dell’Iran. In questo momento alcuni luoghi di Israele – Tel Aviv in testa ma anche Gerusalemme – sono sotto attacco. Stando a quello che leggiamo in un canale Telegram, a Tel Aviv la difesa aerea israeliana è stata totalmente sopraffatta. Molte esplosioni anche a Gerusalemme, a giudicare da quanto riferito da testimoni. I missili balistici iraniani hanno preso di mira anche il sito di ricerca nucleare israeliano di Dimona. Ci sembra difficile che Israele non abbia pronta una controrisposta.

Gli israeliani vanno a caccia dei luoghi iraniani che possono custodire armi nucleari

Da quello che leggiamo qua e là, l’aeronautica militare israeliana ha colpito la zona iraniana in cui si trova l’impianto nucleare di Fordow. “L’impianto di arricchimento del combustibile di Fordow (FFEP) – leggiamo in un post di un canale Telegram – è il sito di arricchimento dell’uranio più fortificato dell’Iran, situato nelle profondità di una montagna vicino a Qom. Originariamente base missilistica dell’IRGC, il sito venne convertito in un impianto nucleare e reso pubblico nel 2009 dopo che l’intelligence occidentale ne ha rivelato l’esistenza. Progettato per contenere 3.000 centrifughe, Fordow è stato da allora utilizzato per arricchire l’uranio a livelli fino all’83,7%, vicino al grado delle armi. In base all’accordo nucleare del 2015 (JCPOA), l’Iran ha accettato di interrompere l’arricchimento a Fordow, ma ha ripreso l’attività nel 2019, compresa l’installazione di centrifughe IR-6 avanzate”. E’ inutile girarci attorno: gli israeliani stanno colpendo l’Iran perché sono convinti che appena questo Paese avrà tra le mani la bomba atomica la userà per annientare Israele.

La nostra teoria

Confermiamo la nostra impressione che abbiamo messo nero su bianco stamattina: l’Iran con la bomba atomica non piace a nessuno (qui un articolo). Del resto, le parole pronunciate dai vertici della Russia in queste ore sono molto caute. Non c’è un attacco frontare agli Stati Uniti d’America. C’è anzi l’auspicio che la guerra non degeneri. Ma a quanto pare la guerra sta degenerando. In queste ore ci hanno spiegato che gli israeliani, per attaccare l’Iran, sono riusciti a piazzare i droni prima. Questi droni ‘invisibili’ avrebbero attaccato ‘dopo’, sfuggendo alle difese iraniane. Ricordiamo che quando gli iraniani hanno fatto saltare in aria i cercapersone in Libano è stato detto che migliaia di questi cercapersone erano stati modificati. A noi questa spiegazione è sembrata strana. E abbiamo ipotizzato che Israele possa avere a disposizioni armi fino ad oggi sconosciute che possono colpire da remoto. La nostra, sia chiaro, è una teoria. Se la rispolveriamo è perché non vediamo proprio Israele che si fa seppellire dalle bombe e dai missili iraniani.

Foto tratta da Avvenire

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