La Magistratura belga mette sotto inchiesta alcuni funzionati della NATO. Il reato ipotizzato è riciclaggio “attraverso la creazione di società di consulenza”

Non è una bella notizia, quella che leggiamo su un canale Telegram, soprattutto perché in questo momento si discute di aumentare i contributi che debbono essere erogati dai Paesi che fanno parte della NATO

“Funzionari della NATO accusati di riciclaggio di denaro arrestati in Belgio. I funzionari delle forze dell’ordine sostengono che si sia verificata corruzione al momento della conclusione dei contratti per la fornitura di armi: i funzionari della NATO hanno trasmesso informazioni riservate alle aziende della difesa”. La notizia la leggiamo in un post di Canale Telegram. “La NATO – prosegue il post – riferisce che sono stati effettuati arresti anche in altri Paesi. Il Segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha dichiarato, a margine di una riunione dei Ministri degli Esteri in Turchia, che l’Alleanza sta lavorando a stretto contatto con le forze dell’ordine e intende indagare a fondo sulle accuse”. Rutte ha affermato che “gli arresti sono il risultato di un’indagine avviata dall’agenzia di approvvigionamento e supporto della NATO. L’Alleanza non tollera alcuna violazione dello stato di diritto”.

La storia è importante perché si parla di portare il contributo per la NATO dal 2% al 5%

Perché, a nostro modesto avviso, la notizia è molto importante? Perché proprio in questi giorni è in corso un dibattito tra i Paesi che fanno parte della NATO sui fondi da erogare alla stessa NATO. E’ noto che, da anni, molti Paesi che fanno parte della NATO si sono guardati bene dall’erogare il 2% del proprio Prodotto Interno Lordo (PIL) come prevede un accordo che risale al 2006. Di fatto, la maggior parte dei fondi NATO li ha sempre tirato fuori l’America. Con l’arrivo del nuovo presidente USA, Donald Trump, la musica è cambiata. Trump ha detto che se i Paesi che fanno parte della NATO non tirano fuori i soldi l’esperienza si può considerare conclusa. A questo punto quasi tutti i Paesi, compresa l’Italia, hanno approntato di corsa i soldi. Solo che è in atto una sorta di commedia degli equivoci: i Governi dei Paesi europei NATO sono convinti che dovranno tirare fuori il 2% dei rispettivi PIL; ma America e la stessa NATO parlano del 5% del PIL: se non abbiamo capito male, il 3,5% del PIL a partire non si capisce se da quest’anno o dal prossimo anno e il 5% del PIL non abbiamo capito se dal 2027 o dal 2028.

L’articolo di tv svizzera

Ora, però, con l’inchiesta della Magistratura Belga che ipotizza il possibile riciclaggio e la possibile corruzione si pone qualche problema. Quanto meno i Paesi che mettono i soldi – tanti soldi – per sostenere la NATO dovrebbero avere la garanzia circa la regolarità nella gestione. Per la cronaca, la notizia la leggiamo anche su tv svizzera: “L’inchiesta si è concentra su possibili irregolarità nell’assegnazione di contratti alle aziende della difesa per l’acquisto di equipaggiamenti militari per la Nato, come munizioni e droni. Lo informa la procura federale belga in una nota”. Nell’articolo (che potete leggere qui per esteso), si ipotizza che il denato “ottenuto tramite… pratiche illegali” possa essere stato riciclato “attraverso la creazione di società di consulenza”. Se la dobbiamo dire tutta, beh, non ci sembra una bella storia: anzi. Per la cronaca, la Magistratura belga ha messo sotto accusa alcuni europarlamentari per vicende legate a possibili fatti di corruzione.

Foto Wikipedia

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