La moltiplicazione dei pani e dei pesci è il segreto che Gesù rivela ai discepoli: si moltiplica solo ciò che si condivide

di Frate Domenico Spatola

6 Dicembre 2023, Mercoledì della prima settimana di Avvento: Matteo 15,29-37

Il “mare di Galilea” evocava il “Mare Rosso” quando lo passarono Mosè e il popolo per sfuggire alla schiavitù egiziana. Identico limite, per Gesù, andava superato in Palestina divenuta terra di oppressione. Stesso parallelo viene fatto tra l’antico Sinai e il monte da dove Gesù annunciò le Beatitudini, il suo statuto. Idealmente perciò il nuovo del Vangelo ridisegnava l’antico esodo. La folla da Gesù era invitata ad uscire da una Terra non più santa, perché diventata di schiavitù. I malati, condotti a Gesù e da lui guariti, suscitavano stupore generale, a testimonianza della libertà finalmente messianica. Centrale nel racconto di Matteo è però l’Eucaristia, il Pane del cielo con cui il Padre sostituiva la manna di Mosè. La folla affamata, da tre giorni era digiuna. Rimandarla a casa senza sfamarla, non era nelle sue corde. Chiese la collaborazione ai discepoli. Titubarono perché, per il loro codice, ogni cosa andava meritata, quindi comprata. Era problema: “Come trovare nel deserto tanti pani per sfamare la folla?”. Gesù rivelò loro il suo segreto. Quello che si moltiplica solo ciò che si condivide. I sette pani e i pochi pesciolini, resi disponibili dai discepoli, saziarono la folla, seduta da signori. Ne sopravanzarono, e sette ceste si colmarono di pani. L’universalità messianica fu assicurata dal simbolo numerico, sette, sottomultiplo di “settanta”, quanti, all’epoca si contavano i popoli sulla Terra.

Foto tratta da la Luce di Maria

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *