La proposta di Totò Cuffaro di nominare i manager della sanità con il sorteggio è un invito alla politica a concentrarsi sui problemi invece che sulle poltrone

di Andrea Piazza

Non esattamente gandhiana la dichiarazione ella parlamentare regionale Margherita La Rocca Ruvolo

Nelle ultime settimane la politica siciliana è nuovamente in stato di fibrillazione per la necessaria scelta di nominare i vertici manageriali delle Aziende ospedaliere e delle Aziende Sanitarie Provinciali (ASP) della Sicilia. Siamo consapevoli della rilevanza del comparto sanitario che indirettamente incide sulla vita quotidiana della collettività, la cui inefficienza si abbatte direttamente sulla stessa collettività e, indirettamente, come una clava sulla classe politica in carica. Nelle more della liturgia decisionale, trattandosi di materia estremamente delicata, da maneggiare con massima cura, la deputata regionale agrigentina, Margherita La Rocca Ruvolo, la scorsa settimana ha ritenuto opportuno azionare il meccanismo di innesco con l’obiettivo simbolico di colpire uno per educarne cento. La stessa saltando l’interesse ad entrare nel merito della critica sotto un profilo prettamente oggettivo, visto che allo stato la discussione politica  è limitata all’individuazione di un criterio tecnico di selezione generale, è entrata direttamente a gamba tesa, come un fulmine a ciel sereno, rilasciando una dichiarazione non gandhiana nei riguardi dell’ex Presidente della Regione Totò Cuffaro.

E’ indubbio che il  “SORTEGGIO“ è realmente l’unica modalità che elimina la discrezionalità amministrativa/politica, ovvero di superare il pregiudizio che la selezione risponda ad una logica spartitoria

Nessun dubbio sussiste sul carattere allusivamente offensivo, presumibilmente innescatosi in seguito ad una frettolosa interpretazione in replica ad una dichiarazione ( a domanda diretta intervistatore) rilasciata dall’On. Carmelo Pace, capogruppo della Democrazia Cristiana Nuova in Assemblea regionale siciliana. Nonostante il lancio della saetta, in risposta con fair play, il Segretario Nazionale DC Totò Cuffaro si è limitato a sollecitare la forzata interlocutrice e tutte le forze politiche ad un rapido confronto per definire in via preliminare il criterio per selezionare i profili dei candidati per procedere celermente alla nomina dei managers, rifiutando la logica di vicinanza all’area politica ma esclusivamente selezionando i soggetti migliori sotto il profilo prettamente professionale. La volontà politica della Democrazia Cristiana è diretta a sbaragliare la logica del manuale Cencelli (in proporzione alla rappresentanza politica), individuando secondo un criterio oggettivo in assoluta trasparenza i responsabili più qualificati. Alla sollecitazione di buon senso non è seguita nessuna risposta, obbligando lo stesso Cuffaro a formulare una proposta finalizzata a superare il guado politico. Nella logica di rendere efficiente l’azione politica e superare lo scoglio della polemica, la proposta è diretta alla nomina dei vertici ricorrendo al meccanismo del sorteggio dei candidati in lista. E’ indubbio che il  “SORTEGGIO“ è realmente l’unica modalità che elimina la discrezionalità amministrativa/politica, ovvero di superare il pregiudizio che la selezione risponda ad una logica spartitoria.

La Democrazia Cristiana ha proposto il sorteggio anche per le nomine al CSM

La Democrazia Cristina non è nuova alla valorizzazione del suddetto metodo risolutivo. Già in precedenza (in data 29 ottobre 2021)  in occasione della discussione in Parlamento sulla riforma Cartabia, che doveva decidere il criterio di nomina e assegnazioni delle nomine al Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) aveva manifestato apprezzamento all’ipotesi del sorteggio a discapito del correntismo imperante. L’esempio più antico a noi pervenuto con certezza dell’utilizzo del sorteggio quale strumento di contrasto alla concentrazione di potere è risalente alla storia di Atene nella complessa riforma posta in essere da Clistene (testimonianza di Aristotele). Nel nostro sistema vigente è impiegato in diversi ambiti dal codice civile (divisione ereditaria, obbligazioni ), in materia di appalti, controlli amministrativi, selezione competizioni sportive etc. In conclusione, la proposta di sorteggio da parte di Totò Cuffaro oltre ad essere funzionale alla risoluzione dell’impasse, è da leggere come un indiretto invito al mondo politico a restare concentrato alla soluzione dei numerosi problemi che affliggono il popolo siciliano. 

Foto tratta da Argo Catania

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