La rivolta degli agricoltori europei? Acqua fresca per il Parlamento europeo che approva nuovi accordi con Cile e Kenya contro agricoltura e cittadini e si accinge a ratificare il Mercosur

Fino ad ora le manifestazioni di protesta degli agricoltori europei hanno fatto buchi nell’acqua

E’ proprio vero, gli agricoltori europei non contano nulla. Non a caso, in queste ore, il Parlamento europeo ha siglato nuovi accordi commerciali con Cile e Kenya sulla pelle degli agricoltori. E sta ratificando gli accordi con i Paesi del Mercosur (cioè con i Paesi del Sudamerica), sempre sulla pelle degli agricoltori europei. Tutti accordi senza reciprocità: mentre in Europa le imprese agricole debbono rispettare la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini e quindi non possono utilizzare pesticidi efficaci ma dannosi per la salute umana, i Paesi che esportano prodotti agricoli nell’Unione europea possono utilizzare pesticidi in Europa vietati! Sembra incredibile ma è così. Per non parlare dei diritti dei lavoratori: in Italia, ad esempio, se un’impresa agricola non paga fino all’ultimo centesimo di retribuzione e di contributi si ritrova addosso l’INPS sempre a caccia di soldi dalle imprese per pagare i tanti bonus, mentre in certi Paesi che esportano prodotti nell’Unione europea gli operai agricoli non hanno diritti e vegono pagati il 90% circa in meno di quanto vengono pagati, ad esempio. in Italia. Nel nostro Paese – e anche in altri Paesi europei – un operaio agricolo, in media, viene pagato 80 euro al giorno, mentre in certi Paesi africani e del Sudamerica un operaio agricolo viene pagato, in media, 5 euro al giono: come possono le imprese agricole di Paesi dell’Unione europea come Francia, Spagna, Italia, Germania, Belgio, Olanda – per citarne solo alcuni – competere con Paesi che producono a costi così bassi? Per la cronaca, l’accordo tra Ue e Kenya è stato approvato dal Parlamento europeo con 266 voti favorevoli su 508, mentre l’accordo com il Cile è stato approvato con 376 voti favorevoli su 546. Hanno votato a favore di queste due nuovi accordi che finiranno di strazzare gli agricoltori europei il solito PPE, signa che sta per Partito Popolare Europeo (Forza Italia fa parte di questo schieramento politico), i Conservatori (in Italia significa Fratelli d’Italia, partito al quale è oggi vicina la Coldiretti) e i soliti Socialisti e Democratici (supponiamo che qui ci sia il Partito Democratico italiano).

La realtà amara è che i politici e i burocrati della Ue considerano gli agricoltori incapaci di reagire

La verità è che gli agricoltori dell’Unione europea non contano nulla. Con la scusa che sono ‘assistiti’ possono pure scomparire. Anzi, debbono scomparire. Anche se scendono in piazza per protestare vengono considerati nullità, incapaci di reagire. Basta circondare i ‘Palazzi’ della politica – in questo caso del Parlamento europeo e della Commissione europea – di filo spinato, sguinzagliando un migliaio di poliziotti in tenuta anti sommossa, e, oplà!, gli agricoltori che protestano perché non vogliono scomparire dalla faccia della Terra sono fregati. Al massimo si fanno una passeggiata a loro spese con i trattori a Bruxelles e se provano ad avvicinarsi troppo ai ‘Palazzi’, via libera con i manganelli e con gli idranti. La rivoluzione francese è ormai impossibile. Tant’è vero che la Francia è tra i Paesi ‘europeisti’ stanno massacrando gli agricoltori che la demoniaca Unione europea ha deciso di eliminare. Da anni vanno in scena accordi di ‘libero scambio’ che per l’agricoltura europea sono in massima parte a senso unico: entrano nell’Unione europea prodotti agricoli freschi e trasformati senza dazi doganali e a prezzi irrisori e, in cambio, multinazionali e industrie occidentali vanno a fare affari nei Paesi che ‘sdivacano’ (leggere scaricano) i propri prodotti – spesso di pessima qualità – in Europa.

I nuovi accordi dimostrano ancora una volta che l’Unione europea è il ‘tappetino’ degli Stati Uniti d’America e delle multinazionali

Questo passaggio è fondamentale: non sono solo le industrie europee a guadagnare da questi accordi-capestro a scapito di agricoltori e cittadini-consumatori europei ma anche le multinazionali per lo più con radici americane. Non c’è da stupirsi se consideriano che la Ue è il ‘tappetino’ degli Stati Uniti d’America. E’ interessante notare che gli statunitensi ‘a munnizza alimentare, per usare parole della lingua siciliana, non la fanno arrivare dalle loro parti ma la sbolognano in Europa. In questo sistema ci guadagnano anche le multinazionali farmaceutiche – ‘quelle’ dei mirabolanti vaccini anti-Covid -: più schifo fa il cibo che finisce nelle pance dei cittadini, più gli stessi cittadini andranno curati e se si ammalano di malattie che dureranno tutta la vita (leggere malattie croniche) meglio ancora: avranno bisogno di curarsi tutta la vita per la gioia delle multinazionali farmaceutiche che incasseranno di più. Non è ‘meraviglioso’? Non è ‘stupenda’ l’Europa dei popoli, come viene presentatata l’Unione europea agli ingenui che ancora gli vanno dietro? Già, l’Europa dei popoli delle minchie che volano…

In Sicilia, ad esempio, sembra che gli agricoltori, invece di adottare una strategia di vero scontro con la politica, si beccchino tra di loro come i celebri capponi di Renzo di manzoniana memoria

Quanto ai nuovi accordi commerciali, se volete scendere nei particolari vi consigliamo la lettura dello splendido articolo di GIFT, Great Italiano, Food Trade a firma di Dario Dongo (che trovare qui). Come leggerete, i nuovi accordi finiranno per massacrare quasi tutta la zootecnia italiana e colpiranno anche i produttori di mele, Kiwi e miele (nuovi problemi per i produttori di miele della Sicilia). In conclusione, possiamo affermare che fino ad oggi le rivolte degli agricoltori in Europa sono state inutili. Gli europarlamentari e la Commissione europea, dell’agricoltura e degli agricoltori, come si usa dire in Sicilia, sinni stannu futtennu (se ne fregano). La forma di lotta attuale fino ad oggi è stata inutile. Lo stesso discorso vale per l’Italia e la Sicilia: le gite a Roma e le manifestazioni in Sicilia hanno prodotto buchi nell’acqua. Così come a Strasburgo e a Bruxelles ignorano le proteste degli agricoltori firmando nuovi accordi che continuano a penalizzare gli agricoltori, in Sicilia continuano ad arrivare navi cariche di grano estero. Tutto questo mentre nelle chat intestate di infiltrati gli agricoltori, invece di ribellarsi, si becchino tra di loro come i celebri capponi di Renzo di manzoniana memoria. Gli agricoltori prendano atto che le forme di lotta che hanno messo in campo fino ad oggi – leggere “Prego si accomodi” – non sono servive a nulla.

2 commenti

  1. In questo modo nessuno potrà mai ribellarsi a quello che accade anche se contrario alle idee e contratti e/o patti che fanno i politici europei. A cosa servono allora le manifestazioni, gli sforzi fatti dagli agricoltori per cambiare qualcosa se poi vengono ignorati. Questo fa pensare che è stato sbagliato entrare nella comunità europea, l’Italia ha tantissime risorse da se è poteva autogovernarsi da sola rimanendo un paese invidiabile così com’è la Svizzera per esempio

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