La Russia – il più grande esportatore di gasolio del mondo – si accinge ad azzerare le esportazioni? Se sarà così la Ue sarà travolta dall’inflazione

Per l’Italia sarebbe un disastro: aumento dei costi di produzione per le industrie e un aumento micidiale dei prezzi, perché nel nostro Paese quasi tutte le merci ‘viaggiano’ con i mezzi gommati

Abbiamo già raccontato il flop del tetto di 60 dollari al barile di petrolio voluto dal G7. Adesso dalla Russia potrebbero arrivare altre brutte notizie: per l’Occidente e, soprattutto, per chi possiede le auto a gasolio. A metà dello scorso Settembre la Russia ha ridotto le esportazioni di benzina e gasolio per stabilizzare i prezzi interni. Ora la Russia potrebbe tagliare quasi completamente le esportazioni di gasolio, sempre per frenare i prezzi interni. Questa, almeno, è la tesi ufficiale. Perché, di fatto, se si dovesse configurare lo stop dell’export di gasolio dalla Russia gli effetti sul mercato globale non tarderebbero a farsi sentire. In un mercato già ristretto, il taglio radicale delle esportazioni di gasolio russo limiterebbe le forniture alle industrie e alle automobili. Ricordiamo che i prezzi del gasolio sono aumentati. Nei mesi scorsi il gasolio, in Italia, costava più della benzina. Lo scenario si potrebbe riproporre, anche a breve, magari anche più accentuato rispetto ai mesi scorsi. Insomma, non è un caso se futures sono balzati a 1.012,75 dollari per tonnellata. Va da sé che si sta preparando, anche, una speculazione, che in questi casi, per chi ci deve guadagnare, non guasta mai… Per la cronaca, la Russia è il più grande esportatore mondiale di gasolio. La sensazione è che la Russia (ovviamente in accordo con la Cina) abbia deciso di ‘stringere la corda al collo’ dell’Unione europea che, imperterrita, continua a fornire aiuti all’Ucraina. La bolletta della luce è aumentata di quasi il 20%, la bolletta del gas di quasi il 5%. Se nelle prossime settimane il gasolio dovesse schizzare a 2 euro e mezzo al litro e magari oltre per l’Italia sarebbe un gran casino, perché quasi tutte le merci, nel nostro Paese, ‘viaggiano’ sui mezzi gommati. L’aumento consistente dell’inflazione sarebbe assicurato.

Foto tratta da Il Messaggero

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