La siccità ha compromesso grano, fieno e pascoli al Sud e in Sicilia. Le ‘gelate’ di Aprile stanno mettendo in ginocchio frutteti e ortaggi del Nord Italia. Tutto normale o c’è chi ‘gioca’ con il clima?

A costo di passare per ‘complottisti’ ribadiamo i nostri dubbi: i Paesi oggi in guerra stanno utilizzando le diavolerie per alterare il clima e colpirsi l’un l’altro distruggendo le proprie agricolture?

“In #Sudtirolo e in #Trentino a rischio l’intera produzione agricola, largamente focalizzata su mele e uva da vino, a causa del #gelo notturno e diurno. Gli #agricoltori accendono i #fuochi fra i filari e dispongono i teloni protettivi (foto sopra). Nevica da quota 600 metri. Non si vedeva da decenni un’ondata di gelo così intensa e prolungata”. Così scrive sulla propria pagina Facebook Mario Pagliaro, chimico del Cnr e esperto in climatologia. In effetti, un clima così invernale nella terza decade di Aprile è molto ma molto strano. Anche ITALIA FRUTIT NEWS segnala possibili danni per l’agricoltura del Nord Italia: “Il ritorno improvviso dell’Inverno mette in allarme gli agricoltori dell’Italia settentrionale, dopo un inizio 2024 con un caldo record con un +2.20 gradi rispetto alla media storica (elaborazione Coldiretti su dati Isac Cnr). In Trentino-Alto Adige – come riporta Coldiretti – nei frutteti si accendono fuochi per salvarli dalle gelate, in Toscana si trova neve a bassa quota e sono arrivati eventi grandinigeni nell’area del senese e dell’aretino. Intanto, sull’Appennino emiliano si segnalano i primi danni alle coltivazioni, coltivazioni ‘allettate’ dal peso del manto bianco, mentre le api che si avventurano fuori dagli alveari vengono uccise dal freddo. In pianura le temperature si mantengono comunque sopra la soglia critica. Prevista pioggia nel Ferrarese per tutta la settimana, con temperature basse che, spiega Coldiretti, rallenteranno lo sviluppo delle orticole, come gli asparagi e la maturazione delle fragole”. (qui per esteso l’articolo di ITALIA FRUIT NEWS).

Siamo nel bel mezzo di uno scontro epocale tra area del dollaro americano da una parte e Cina, Russia e altri Paesi dall’altra parte. Veramente è così impossibile credere che entrambi gli schieramenti si facciano la guerra anche distruggendo le rispettive agricolture e, magari, inondando con piogge micidiali le città?

Quello che sta succedendo nel nostro tempo non è normale e non è naturale. Viviamo in una realtà distopica anche se c’è chi fa di tutto per minimizzare. Adesso ci vogliono fare credere che le inondazioni che hanno colpito Dubai e altri centri degli Emirati Arabi Uniti sono cose normali, pur avendo la prova che in queste zone e in altre zone del mondo si pratica ordinariamente il cosiddetto cloud seeding, tradotto forse impropriamente come inseminazione artificiale delle nuvole. Che sia in corso un aumento della temperatura sulla Terra – secondo alcuni scienziati frutto dell’attività del Sole, secondo altri frutto dell’eccesso di CO2 – è probabile. Ma che da decenni siano in corso anche sperimentazioni sul clima, per manipolarlo, è ormai acclarato. Come abbiamo più volte scritto, americani e israeliani lavorano sulle piogge artificiali dagli anni ’70 e ’80 del secolo passato. Il dubbio – che abbiamo illustrato ieri (come potete leggere qui) – è che le guerre in corso nel mondo non siano estranee agli attuali sbalzi climatici. L’Occidente da una parte e gli avversari dello stesso Occidente dall’altra parte, con riferimento soprattutto a Cina e Russia, sono in guerra. Siamo nel bel mezzo di uno scontro epocale tra area del dollaro statunitense e tanti Paesi del mondo che rifiutano la supremazia della moneta americana. Non è un mistero per nessuno che i Paesi che fanno parte del BRICS lavorano da anni per ridurre il peso del dollaro americano negli scambi commerciali internazionali. Osservare le guerre oggi in corso nel mondo – militari e anche economiche – dal di fuori di questo schema è fuorviante.

Non sono un po’ strane due alluvioni nel giro di poche settimane negli Emirati Arabi Uniti che da poco hanno aderito al BRICS?

Abbiamo citato non a caso il BRICS. Di questa Associazione di Paesi, oggi, fanno parte non soltanto Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, ma anche Egitto, Etiopia, Iran e gli Emirati Arabi Uniti. Guarda caso, nelle ultime settimane, negli Emirati Arabi Uniti si sono verificate due inondazioni: la seconda inondazione è stata molto pesante, con 19 morti e danni ingenti (qui un articolo di Avvenire). Il nostro dubbio – lo diciamo con chiarezza anche a costo, tanto per cambiare, di passare come i soliti, inguaribili ‘complottisti’ – è che i Paesi che oggi si fanno la guerra nel mondo stiano utilizzando anche le diavolerie che servono per manomettere il clima. Non potendo utilizzare le armi atomiche – almeno fino ad ora non le hanno utilizzate – si fanno la guerra per distruggere le rispettive agricolture e per provocare inondazioni. Cosa c’è di meglio, per affamare un Paese considerato ‘nemico’, dal distruggergli grano e altri cereali, pascoli, ortaggi di pieno campo e frutteti? Se così fosse a farne le spese sarebbero in primo luogo gli agricoltgori e poi i cittadini. Siamo matti a pensare e a scrivere questo? Invece è normale un clima che, a Marzo, con caldo e siccità, manda in malora il grano, le leguminose e le altre piante erbacee che servono ad alimentare gli animali e che, a fine Aprile, con le gelate’, ‘brucia’ ortaggi di pieno campo e frutteti?

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