La sigla è Voluntary Human Extinction Movement ed è un ente che si batte per l’estinzione della specie umana

di Nota Diplomatica

E’ la posizione di un gruppo di ultra-ecologisti che considera gli essere umani la fonte primaria dei guai ambientali. L’analisi non è sbagliata: è il rimedio che lascia un po’ perplessi…

Se si accetta la posizione degli ultra-ecologisti secondo cui l’essere umano è la fonte primaria di ogni nostro guaio ambientale, allora farla finita con la popolazione terrestre ha una sua logica. Se non altro, ciò risolverebbe pressanti problemi come l’inquinamento e il riscaldamento globale… Esiste infatti da tempo un ente che promuove l’estinzione della vita umana. Si chiama il Voluntary Human Extinction Movement, il “Movimento per l’estinzione umana volontaria”. Fondato nel 1991, è tuttora attivo come una sorta di ONG che sostiene – esattamente come dice il nome- l’estinzione della specie umana, da compiere attraverso il rifiuto alla riproduzione: compresa, secondo qualcuno dei suoi aderenti più entusiasti, la sterilizzazione obbligatoria… È una proposta della frangia della frangia, ma abbraccia la logica di quella parte dell’opinione pubblica che ritiene che la Terra nasca come una sorta di Giardino d’Eden (l’equilibrio ecologico naturale…) e che il nostro peccato originale—da estinguere, per l’appunto—sia il consumismo, aggravato forse dall’aria condizionata e da pensieri politici ‘sbagliati’…

Va detto, per inciso, che senza bisogno di ricorrere a posizioni estreme, la popolazione, sulla Terra, è iniziata a diminuire

Comincia a sembrare che, dopotutto, non dovremo arrivare a tanto. Secondo i calcoli dell’ONU, la popolazione umana dovrebbe avere quasi raggiunto il suo picco massimo e la natalità mondiale sarebbe entrata già in una fase di declino, un fatto che già si sta verificando in parecchi paesi, Italia compresa. Molti governi se ne sono accorti e cominciano a chiedersi chi è che, in futuro, dovrà andare a lavorare per poi pagare le tasse… Oltre all’Italia, i Paesi del mondo con le popolazioni già in declino comprendono, per il momento: Bulgaria, Lituania, Latvia, Ucraina, Serbia, Bosnia Herzegovina, Croazia, Moldavia, Giappone, Albania, Romania, Grecia, Estonia, Ungheria, Polonia, Georgia, Portogallo, Macedonia del Nord e Cuba.

Il caso della Cina

Il caso che suscita più attenzione è quello della Cina. Attualmente, i cinesi sono circa 1,4 miliardi – quasi il 18% dell’intera umanità- ma, sempre in base a dati ONU, si calcola che la popolazione cinese dovrebbe dimezzarsi a 730 milioni entro il 2100. Altri Paesi importanti in procinto di iniziare il declino dovrebbero essere la Russia, la Germania, la Corea del Sud e la Spagna. Dobbiamo preoccuparci di tutto ciò? Vale la pena osservare che le entità pubbliche e private che avvertono ora della nuova denatalità sono le stesse che, per decenni, hanno lanciato l’allarme per la “sovrappopolazione”. Forse la lezione è che le statistiche sono un conto e i comportamenti umani un altro. Con un pizzico di fortuna, sopravviveremo anche a questo…

Foto tratta da Redbubble

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *