L’allarme di Bloomberg: la Russia si va espandendo in Libia in coppia con Haftar. Il problema riguarda gli idrocarburi, non lo spionaggio

Contrariamente a quanto ipotizza Bloomberg, non crediamo che la Russia voglia realizzare porti in Libia per spiare l’Unione europea. Per questo bastano gli hacker russi che sono tra i più bravi del mondo. La questione idrocarburi

Bloomberg, multinazionale che opera nel settore dei mass media con sede a New York e filiali in tutto il mondo con televisioni, agenzia di stampa, radio, internet e pubblicazioni editoriali, la Russia si sta muovendo per espandere la sua presenza militare nella Libia orientale. Sarebbe un errore non inquadrare questa notizia con la sostanziale vittoria della Russia in Ucraina contro l’Occidente. Insomma, la Russia, Paese alleato di ferro della Cina, è sempre più presente in Libia. Bloomberg scrive che la Russia potrebbe creare una base navale alle “porte meridionali dell’Europa”. Il presidente russo Vladimir Putin e il generale Khalifa Haftar, oggi leader di una parte della Libia, sempre secondo la multinazionale dell’informazione con sede centrale a New York, stanno definendo un accordo di difesa dopo il loro incontro a Mosca a fine Settembre. E’ noto che oggi Russia e Cina seno molto presenti in Africa. L’accordo tra la Russia di Putin e il generale Haftar non può che materializzarsi come una nuova fonte di preoccupazione per gli stati Uniti d’America e per l’Unione europea. In Libia non mancano certo gli idrocarburi. Se i russi e la Libia controllata da Haftar dovessero assumere il controllo di tutte le fonti energetiche libiche sarebbe un altro colpo duro per l’Occidente, già alle prese con Arabia Saudita e Russia che hanno ridotto e continuano a ridurre la produzione di petrolio. Non ci convince molto, invece, la tesi che la Russia, creando porti nel Mediterraneo, avrebbe la possibilità di spiare l’Unione europea. Per due motivi. Il primo motivo è che gli hacker russi hanno dimostrato di essere i più bravi del mondo; considerato che l’economia occidentale ‘viaggia’ ormai quasi tutta sulla rete, la Russia non ha certo bisogno dei porti per interferire sulla vita economica dell’Unione europea. Il secondo motivo è che, nonostante gli errori commessi dall’Unione europea nella guerra in Ucraina, la Russia e la Cina non hanno interesse a far scomparire l’Eurozona, che cinesi e russi vogliono utilizzare come piattaforma per indebolire l’area del dollaro.

Foto tratta da Osservatorio Russia

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