L’amarezza dell’Associazione Comitati Civici di Palermo davanti al degrado: “Una città che l’unico favore che può fare al mondo è sparire per sempre”

Dopo anni di battaglie civili i nostri amici che si battono per il decoro della città sono entrati un una fase di ‘pessimismo cosmico’. Il ricordo delle parole di Goethe sulla munnizza di Palermo

Da anni seguiamo le battaglie civili dell’Associazione Comitati Civici di Palermo. Mai abbiamo riscontrato il ‘pessimismo cosmico’ che ritroviamo in un post pubblicato ieri su Facebook. E’ un post accompagnato da una foto che vedere sopra. Parole amare, amarissime: “Tutto in una foto: qualche poveraccio (perché purtroppo, alla fine, lo è… costretto a vivere nella merda per colpa altrui) che crede nella residuale capacità di palermo e dei palermitani (la p è minuscola deliberatamente) e prova ad appellarsi al briciolo di buono che crede che ancora ci sia. Ma perde. Perché viene coperto di spazzatura, su un marciapiedi occupato da una moto, in una città che l’unico favore che può fare al mondo è sparire per sempre. Era il 1787: già Goethe diceva che i palermitani sono dei luridi. Ricevendo la classica risposta palermitana ‘qua le cose sono come sono’. Non avete speranze. Puzza e sporcizia disseminata sul selciato e ai bordi della carreggiata. «Si era sollevato un leggero colpo di vento – scrive nel suo celebre ‘Viaggio in Italia’ – Diavolo!, esclamai (rivolto a un negoziante), come va che la vostra città è così sudicia; che non ci sia proprio un rimedio? A destra e a sinistra vedo dei marciapiedi, che ogni proprietario di magazzino o di officina mantiene puliti a furia di scopare gettando tutta l’immondezza nel mezzo della via; ma questa naturalmente diventa più sudicia e finisce col restituirvi, ad ogni soffio di vento, il sudiciume che avete accumulato. A Napoli vi sono degli asini, che tutto il giorno non fanno altro che trasportare la spazzatura negli orti e in campagna; non si potrebbe escogitare e fare qualche cosa di simile anche tra voi?»”. Commenta Anna Maria D’Amico: “Le sembrerà strano ma a Castelbuono, provincia di Palermo, gli asini lavorano per tenere pulito l’ambiente da tantissimi anni. La nostra Palermo è totalmente fuori controllo e noi cittadini normalmente civili, che siamo in tanti, siamo ostaggio di un branco di barbari impuniti”.

Proviamo a essere ‘costruttivi’: perché non utilizzare la merda dei cavalli e degli asini (a Palermo di asini ce ne sono tanti…) per ‘attuppare’ le buche delle strade della città, proprio come avveniva con le strade acciottolate ai tempi della visita di Goethe a Palermo?

Detto questo, aggiungiamo noi, potrebbe sembrare che a palermo (anche noi utilizziamo la p minuscola) non ci siano asini: se così fosse la città non sarebbe ridotta nell’attuale stato di degrado. Il problema è che a palermo (sempre p minuscola) gli asini, lungi dal liberare la città dall’immondizia, la riempiono di immondizia e fanno anche altre cose: per esempio fare finta di realizzare grandi opere pubbliche che non finiscono mai, o che massacrano l’ambiente: per esempio togliendo gli alberi al posto dei quali arriva il cemento. Va ricordato, però, che proprio ai tempi della visita di Goethe a palermo (ancora minuscola la p) asini e cavalli svolgevano un ruolo che oggi potrebbe essere valorizzato. Il grande scrittore e poeta tedesco si era accorto che le strade della città erano piene di merda: tantissima merda di cavalli e asini che veniva elegantemente lasciata nelle strade. Goethe non si spiegava il perché. Glielo spiegarono. Le strade allora erano realizzate con l’acciottolato. La merda lasciata nelle strade – spiegarono al grande poeta – si incuneava tra i ciotoli e rendeva il manto stradale soffice; a beneficiarne erano i nobili che all’epoca si spostavano con le carrozze. Insomma, la merda, come dire?, aveva acquisito una connotazione ‘ingegneristica’. I nobili del tempo con le loro carrozze percorrevano strade soffici… La stessa cosa potrebbe essere utilizzata oggi, visto che a palermo (ancora con la p miniscola) la politica ha trovato circa 800 milioni di euro per eliminare altri alberi e realizzare altre linee di Tram ma non trova i soldi per sistemare le strade. Volendo, come ai tempi del passaggio di Goethe a Palermo – che aveva addirittura visitato il Monte Pellegrino senza incendi! – la merda potrebbe essere utilizzata per ‘attuppari i pirtusi’ delle strade.

Due strade i cui ‘pirtusi’ potrebbero essere ricoperti di merda pressata: via Volturno e via Wagner…

Ne segnaliamo due, vere e proprie emergenze ventennali o giù di lì: via Volturno, che non vede asfalto da almeno 25 anni, e la strada che, da via Mariano Stabile, immette nella via Wagner, strada che porta alla chiesa di San Pietro e Paolo. Ci risulta che almeno il cinquanta per cento e forse più delle persone che ogni sera alle 20,00 si reca alla Santa Messa in questa chiesa è costretta a sorbirsi i ‘pirtusi’ che si trovano da tempo immemorabile non appena da via Stabile ci si immette in via Wagner. Ecco, una generosa quantità di merda in questa curva cittadina potrebbe finalmente risolvere un problema annoso… Esageriamo? No. Non si può chiedere all’attuale amministrazione comunale di sistemare le strade. Già è tanto che sia riuscita a seppellire i morti che la precedente amministrazione comunale di centrosinistra aveva lasciato all’aperto. Nulla contro la ‘sinistra’ di Palermo che, è noto, si occupa di argomenti troppo ‘aulici’ per potere pensare a chi passa miglior vita. La ‘sinistra’ panormita pensa alla vita non ai morti: Tram, opere ‘sostenibili’, migranti. Volete mettere? Considerato che, chi per un motivo, chi per un altro, nessuno si occupa delle strade di palermo (sempre p minuscola), noi pensiamo di avere trovato una soluzione ‘in linea’ con gli standard ‘munnizziferi’ della città. Lo sappiamo, i nostri amici dell’Associazione Comitati Civici non saranno d’accordo. Noi, però, proviamo a fare di necessità virtù: se non ci possiamo liberare dei ‘barbari”, beh, almeno utilizziamoli al meglio!

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