L’ambasciatore israeliano negli USA Yechiel Leiter ammette che il 15% dei missili iraniani penetra la difesa di Israele. Netanyhau vuol eliminare l’āyatollāh Ali Khamenei. Altro che Putin mediatore!

Così come è farlocca la tesi che Israele ha già vintola guerra, è altrettanto sbagliato paragonare l’Iran di oggi con l’Iraq di oltre vent’anni fa. L’arma letale di Saddam era una balla, ma che gli iraniani puntavano alla bomba atomica è innegabile

La guerra tra Israele e Iran continua senza esclusione di colpi. Nelle parole dei leader politici dei due Paesi non c’è traccia della parola “Pace”. Il capo del Governo israeliano Bejamin ‘Bibi’ Netanyhau ha detto a chiare lettere che il suo Paese punta a eliminare la guida suprema dell’Iran, l’āyatollāh Ali Khamenei. Netanyhau si rivolge al presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump: “Non stiamo solo combattendo il nostro nemico. Stiamo combattendo il vostro nemico. Per l’amor di Dio, gridano morte a Israele, morte all’America”. Trump, da parte sua, non si tira indietro. Si rammarica con i vertici dell’Iran di non aver voluto firmare l’accordo proposto dagli USA: cosa, questa, ha detto il presidente americano, che avrebbe risparmiato tante vite e tante distruzioni. Non manca chi cerca di negare che l’Iran puntava sulla bomba atomica, addirittira richiamandosi all’arma letale dell’Iraq di Saddam, che era una frottola. Il paragone tra l’Iraq di oltre vent’anni fa e l’Iran di oggi non regge. Tutti sapevano che l’Iran puntava alla bomba atomica, non certo sotto il segno della pace. La verità è che i soliti noti – i leccaculo del globalismo – debbono colpire sempre a comunque Trump. Ma non sono credibili: l’Iran lavora, o forse oggi si dovrebbe scrivere lavorava alla bomba atomica. Dopo di che si può discutere sul fatto del perché l’Iran non dovrebbe avera la bomba atomica: chi è che distribuisce le ‘patenti di guida’ per la bomba atomica? Gli americani? I russi? I cinesi? Non può essere questo il metodo per discutere di riduzione degli armamenti nucleari.

Finalmente un autorevole esponente di Israele che ammette i problemi

Ciò non significa che bisogna dare credito a chi cerca di far passare come acquisita la vittoria di Israele sull’Iran (qui un articolo). Dopo aver visto e letto e asclltato tante celebrazioni pro-Iran, finamente c’è qualcuno che dice la verità sulle difficoltà che Israele sta incontrando: si tratta dell’ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, Yechiel Leiter. Su un canale Telegram leggiamo una sua dichiarazione: “L’Iran possiede un arsenale di missili balistici molto vasto. Abbiamo buoni sistemi di difesa missilistica, ma non sigillano i cieli. Circa il 10-15% di questi missili balistici penetra la difesa missilistica israeliana. Ieri sera c’è stato un terribile attacco contro Israele. Abbiamo avuto dieci morti e centinaia di feriti. Abbiamo attaccato i loro generali e le loro installazioni militari. L’Iran è ora nel caos. La catena di comando è crollata. Ma ci saranno altri attacchi. Questo non è sufficiente, quindi gli attacchi non termineranno oggi o domani, ma solo dopo un po’ di tempo. Potrebbero volerci settimane, ma dobbiamo essere assolutamente certi che l’infrastruttura nucleare che rappresenta una minaccia per Israele venga distrutta”.

I due Paesi in guerra continuano a bombardarsi

Si sa che esplosioni hanno scosso Tel Aviv e Herzliya, cittadina iseaeliana di poco meno di 100 mila abitanti. A quanto pare gli iraniani hanno colpito un edificio di otto piani. Un altro attacco iraniano avrebbe colpito il centro logistico di AMAN, la direzione dell’intelligence militare dello Stato maggiore delle Forze di difesa israeliane. Le ‘botte’ arrivano ad entrambi i contendenti. Gli israeliani avrebbero colpito il sito sotterraneo di Natanz dove viene arricchito l’uranio. E hanno anche ucciso il nuovo capo di Stato Maggiore dell’esercito iraniano, generale Ali Shadmani, che era considerato molto vicino ad Ali Khamenei. Ma anche gli iraniani picchiano duro sulle città israeliane. Anche se le notizie sono filtrate, se non bloccate, dal Governo israeliano. Si sa che gli il Paese di Netanyhau ha imposto una misura ferrea sui filmati e non sono molto disposti a fornire notizie sui danni che Israele sta subendo. Ma così come i missili iraniani ‘bucano’ la difesa aerea israeliana, anche le notizie sui problemi di Israele si vengono a sapere. Sembra che tutto il personale sanitario israeliano sarebbe stato richiamato urgentemente dalle ferie.

Putin mediatore tra Israele e Iran? Il pessimismo del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: “La situazione continua a degenerare rapidamente”. L’Iran blocca l’accesso a Internet

Va anche detta qualcosa sulla proposta di Trump, di coinvolgere Putin come mediatore nella guerra tra Israele e Iran. Su un canale Telegram si legge che Israele non mostrerebbe interesse “per le iniziative diplomatiche per risolvere il conflitto con l’#Iran, in un contesto di ‘escalation galoppante’. Durante un briefing con i giornalisti, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha esortato entrambe le parti a esercitare ‘la massima moderazione’, avvertendo: “La situazione continua a degenerare rapidamente. Il livello di imprevedibilità è assoluto’. Peskov ha ribadito che la #Russia mantiene la sua offerta di mediazione tra i due Paesi se necessario, ma ha ammesso che ‘al momento Israele non sembra intenzionato a cercare una soluzione pacifica’”. Anche a Teheran hanno problemi. Sempre su Telegram leggiamo che l’Iran “ha avviato una significativa restrizione dell’accesso a internet in tutto il Paese. Quasi tutti i principali siti web sono bloccati, incluso Telegram. Il Governo sta monitorando tutti i dati degli utenti. La restrizione è iniziata da alcune ore”.

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