Volli emigrare, lontano, tra stelle, e guardare da quelle la terra vitale: la vidi sbocciare, qual rosa a dolore… e compresi l’amore

di Frate Domenico Spatola
Gesù, a tue parole,
non volevi che altre scuole
preferissero tuoi seguaci,
e che, audaci,
non seguissero i
precetti dei rei
scribi e farisei,
che non liberavano il fratello,
ma lo costringevano a far quello,
ch’era per loro convenienza.
Ritenevi un’indecenza
che umiliassero la gente,
con l’incontinente
ambizione
di occupare ogni prima postazione
nei banchetti,
ma più sospetti
in sinagoga
andavano
con toga,
per essere diversi
e dominar gli oppressi.
Col tuo messaggio
chiedevi ai tuoi coraggio
perché distanza
marcassero
da loro tracotanza
del farsi chiamar “maestro”
o “padre” per orgoglioso estro.
Volevi umiltà distinta,
e di virtù dipinta,
e col chiaro indizio
dell’amore a servizio.







