L’attacco di Hamas a Israele finisce con il favorire i Democratici americani che si illudono di riconquistare la Casa Bianca. L’appendice siciliana a Priolo…

Chi in questo momento ha interesse a seminare guerre in tutto il mondo sono i Democratici americani che, sconfitti dai russi in Ucraina, devono cercare di far credere che loro sono l’unico baluardo nel mondo contro i ‘cattivi’ rappresentati da Cina e Russia. Un perdente tentativo di difendere l’area del dollaro sempre più traballante

di Ammiano Marcellino III

Vedi un po’ che strana combinazione di eventi. Sono accadimenti che, messi uno dietro all’altro, portano dritti dritti all’attacco di Hamas contro Israele di queste ore. Andiamo per ordine. Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina Israele si è rifiutato di appoggiare gli Stati Uniti d’America nella guerra contro la Russia. Gli israeliani sanno benissimo perché gli americani hanno scatenato la guerra in Ucraina e perché stanno cercando in tutti i modi di scatenare guerre in tante aree del mondo. Gli USA debbono a tutti i costi tenere in piedi l’area del dollaro che la Cina e, in generale, i Paesi del BRICS, sempre più numerosi, vogliono sostituire con una moneta unica agganciata all’oro, ripristinando, di fatto, gli accordi monetari di Bretton Woods. Per gli statunitensi è uno scenario da affrontare con una guerra. A guidare lo scontro contro la Cina sono i Democratici che, nel Dicembre del 2020 – con l’appoggio di tutti i poteri americani, in testa la Magistratura, compresa la Corte Suprema degli Stati Uniti – hanno ‘taroccato’ le elezioni per tornare alla Casa Bianca. Da qui la discutibile elezione di Joe Biden. L’attuale presidente USA e i suoi sostenitori – l’ala del Partito Democratico controllata dall’ex presidente Barack Obama, dalla famiglia Clinton, dallo stesso Biden e da altri personaggi del mondo politico e imprenditoriale – avevano promesso che, in sei mesi di guerra in Ucraina, la Russia di Putin sarebbe crollata e la Cina, una volta persa la Russia, avrebbe messo da parte il progetto di sostituire il dollaro negli scambi commerciali internazionali. Purtroppo, per gli americani, non è andata così. La Russia e la Cina stanno vincendo in Ucraina sia sotto il profilo militare, sia sotto il profilo economico. Per provare a illustrare lo scenario di queste ore, con Hamas che ha attaccato Israele, dobbiamo fare alcuni passi indietro.

Chi sarà mai quel ‘qualcuno’ che, usando l’Azerbaigian, sta cercando di inasprire i rapporti tra Israele e Iran?

Poco meno di un anno dopo l’esplosione della guerra in Ucraina, avendo intuito che il Sudamerica si vuole schierare con il BRICS, gli americani hanno ‘pilotato’ un colpo di Stato contro il presidente socialista del Perù, Pedro Castillo. Il Perù è uno dei Paesi più ricchi del Sudamerica e non possono perderlo. Nel cuore dell’Europa stanno cercando in tutti i modi di fare entrare in guerra la Serbia contro l’ ‘invenzione’ del Kosovo, ben sapendo che la Serbia è alleata della Russia. In Africa gli americani non devono muovere un dito, perché sanno che i Paesi controllati da decenni dalla Francia sono tutti in rivolta. Il problema – mannaggia! – è che i francesi non vogliono entrare in guerra per tenersi le proprie colonie africane, perché sanno che andrebbero a sbattere contro Cina e Russia che ormai sono il riferimento di tutti i Paesi dell’Africa. Tra l’altro, a differenza del 2011, quando fu la Francia a trascinare gli Stati Uniti nella guerra-lampo contro la Libia di Gheddafi, oggi i francesi non sono nelle condizioni economiche e soprattutto sociali per affrontare una guerra, dal momento che il presidente Emmanuel Macron, in Parlamento, non ha una maggioranza e tira avanti grazie ai voti sottobanco del Rassemblement National di Marine Le Pen. Un’altra guerra, come sappiamo tutti, sta esplodendo tra l’Azerbaigian e l’Armenia. In questa parte del mondo Israele è stato costretto ad armare l’Azerbaigian. Perché? Perché ‘qualcuno’ ha seminato zizzania a Baku, la capitale dell’Azerbaigian, dove Israele ha grandi interessi petroliferi. Qui la mossa è molto raffinata. La Cina sta cercando di far convivere Israele e Iran, storicamente distanti. Fomentando disordini nell’Azerbaigian – per esempio seminando il caos nel Nagorno-Karabakh, dove è presente un’enclave armena – questo ‘qualcuno’ ha costretto Israele ad appoggiare l’Azerbaigian nello scontro con gli armeni. Un gioco a incastro che porta Israele a inasprire i rapporti con l’Iran, tagliando la strada ai cinesi che stanno cercando di convincere israeliani e iraniani a far prevalere le ragioni della convivenza su quelle della guerra.

La ‘guerra sotterranea’ tra i Dem americani e Israele sulla gestione della raffineria di Priolo in Sicilia

Ovviamente, gli americani debbono sistemare i propri conti con con Israele, che è parte integrante degli USA, ma che, contemporaneamente, è schierato con Putin. Agli Stati Uniti non è mai andata giù l’operazione che l’attuale capo del Governo Israeliano, Benjamin “Bibi” Netanyahu, ha ‘chiuso’ in Sicilia con i russi. Eh sì, nello scontro più o meno sotterraneo tra i Democratici americani e Israele c’è un’appendice siciliana. Per gli USA, dalla resa senza condizioni dell’Italia del Settembre 1943- che l’Italia contrabbanda come “Armistizio” – la Sicilia è una mezza colonia americana. Gli statunitensi non hanno mai ‘digerito’ l’arrivo in Sicilia della russa Lukoil, diventati titolari di una delle più grandi raffinerie italiane: la raffineria di Priolo (nella foto sopra tratta da Nuovo Sud). Così, tra la fine del 2022 e i primi giorni del 2023, gli americani creano le condizioni per gettare fuori i russi dalla Sicilia. Ma… Ma quel diavolo di Putin chiama Netanyahu e, insieme, trovano la soluzione: ufficialmente la raffineria di Priolo passa sotto le bandiera di Israele, che da da ‘sponda’ ai russi. Gli americani e Biden sono fregati! Non solo. I russi della Lukoil, da allora ad oggi, hanno anche stabilizzato la presenza dei distributori di carburante in Sicilia con il marchio della stessa Lukoil. Un ulteriore smacco per gli americani.

Il vero obiettivo della guerra scoppiata in queste ore in Israele e nella striscia di Gaza è impedire alla Cina di Xi Jinping di far convivere nella pace israeliani e palestinesi

E’ in questo scenario che, in queste ore, Hamas ha sferrato l’attacco a Israele. Un attacco terribile, che ha scatenato la reazione durissima di Israele. Distruzione, disperazione e morti a mai finire. Con il presidente americano Biden che prende le difese di Israele dicendo che “Israele deve difendersi”. Somiglia o no al classico pianto del coccodrillo? Chi è che ha armato la mano di Hamas? Chi ha impedito a Israele di parare un attacco così pesante? Dobbiamo pensare veramente che gli israeliani sono così distratti? O sono stati traditi? Chi è che guadagnerà, sotto il profilo geopolitico, dall’inasprirsi della guerra tra israeliani e palestinesi? La Cina di Xi Jinping si è impegnata a far convivere israeliani e palestinesi. Oggi più che mai Israele non ha bisogno di una guerra. Che sta succedendo, allora? Sta succedendo che i Democratici americani – oggi perdenti in quasi tutto il mondo – hanno deciso di serrare le fila e ripresentare Biden alle primarie, nonostante mezzo Partito Democratico sia contrario. Devono trovare il modo – ma quale modo? – per fermare la candidatura alle primarie Dem di Robert Kennedy junior. Ci riusciranno? E come? Tornano le ombre sinistre le passato…

Nel silenzio generale i Democratici americani hanno cercato di far appioppare a Trump un particolare reato, ovviamente inventato di sana pianta, che avrebbe impedito all’ex presidente USA di ricandidarsi alla guida della Casa Bianca. Ma la magistratura americana questa volta ha detto “No”

Intanto Biden e compagnia bella hanno deciso di riprovarci: ciò significa che la guerra in Ucraina durerà per tutto il prossimo anno e a pagarla sarà l’Unione europea. I Democratici hanno cercato, ma non ci sono riusciti, di fare arrestare l’ex presidente Donald Trump. E soprattutto di fargli appioppare un reato che impedisca la sua ricandidatura alla presidenza degli Stati Uniti, perché Trump, se non ci saranno di nuovi brogli elettorali, prenderà il triplo dei voti di Biden. In America qualunque condannato e carcerato può candidarsi alla Casa Bianca. Tranne se ha commesso reati gravissimi. I Dem hanno provato a fare appioppare a Trump questi reati gravissimi, ovviamente inventati, ma hanno trovato il “No” secco della Magistratura. E’ come si i magistrati americani avessero detto a Biden e ai suoi alleati: abbiamo chiuso gli occhi sulle elezioni ‘taroccate’ del 2020, vi eravate impegnati a sistemare tutto con Cina e Russia entro la fine del 2022, avete fallito, ora basta trucchi. Se Trump ha più voti di voi, ben venga il ritorno di Trump. Ma Biden e i suoi alleati Dem non si arrendono. Anche a costo di scatenare un conflitto mondiale – o forse proprio per questo – la guerra in Ucraina continua. E sono in programma, nel 2024, altre guerre. E proprio mentre va in scena questo e altro, Hamas attacca Israele. Vedi un po’ che strana combinazione di eventi…

Foto di prima pagina tratta da La Nuova Bussola Quotidiana

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