Le immagini del funerale di Papa Francesco ci consegnano anche i volti in dissolvenza dei protagonosti di un trentennio di disastrosa globalizzazione dell’economia

di Andrea Piazza

L’estremo saluto al Pontefice che ha lasciato questo mondo

Ieri mattina, Sabato 26 Aprile, è stata celebrata la funzione solenne per tributare l’estremo saluto terreno a Papa Francesco Jorge Mario Bergoglio. C’è stato un incontro de visu nella Basilica di San Pietro tra il Presidente USA, Donald Trump, e il Presidente in carica dell’Ucraina, Volodymyr Zelens’kyj. È stato un incontro ” unico ” perché avvenuto non solo all’interno di un luogo simbolo della cristianità ma perché coincidente anche con uno stato d’animo solenne ” in grazia di Dio “. L’imprinting duplice della giornata illuminerà presumibilmente anche i cardinali riuniti in conclave, i quali dovranno eleggere una personalità dal temperamento universale nella carica di Papa.

Anche da ” vivo non terreno ” Papa Francesco è riuscito a rilanciare il suo messaggio di pace

Sempre ieri, anche da ” vivo non terreno “, Papa Francesco è riuscito a rilanciare il suo messaggio di pace in Ucraina, ignorato o, per meglio dire, censurato dagli interessi bellici portati avanti prima dell’avvento di Trump alla Casa Bianca ed in continuità sostenuto dall’asse €urocratico. Il seme della pace, ieri, è stato adeguatamente irrorato sul terreno coltivato nella vigna del Signore in località Basilica di San Pietro. Le immagini storiche di ieri, sullo sfondo in dissolvenza, ci hanno fornito altri elementi descrittivi valutativi che potremmo musicare nel REQUIEM dell’ultra trentennio globalista del dolore. Trent’anni di globalizzazione dell’economia che ci hanno accompagnato con le note ” stonate ” dei mercati finanziari alla ricerca del dio denaro ( capitalismo finanziario il male versus il capitalismo industriale ).

Pssa alla storia il gesto molto eloquente di Donald Trump che non gradisce che il presidente francese Macron prenda parte al suo incontro con Zelen’skyj

Abbiamo snocciolato una riflessione in merito alle immagini in chiaro. Da buoni critiani è doveroso un pensiero per i nostri fratelli più sfortunati ( per nostra salvezza ) anch’essi presenti in terra vaticana. Il ruolo tertium non datur, se fosse in concorso, non sarebbe facile da assegnare, anche se la competizione si restringerebbe a due… un papabile ed una papessa. Da un fronte il Presidente della Francia Emmanuel Macron per avere tentato, con il suo savoir faire, di esserci a prescindere (squalificato ai nastri di partenza dal Presidente Trump: foto sopra e video tratto da sky tg24). Sono le immagini che ci consegnano la presenza di un Macron pronto a scendere in campo, presente prima e dopo, MAI durante ( con sullo sfondo il mistero della terza poltrona rimossa poco prima dell’incontro ). Sull’altro fronte, nel ruolo di attrice mai protagonista, la Presidente della U€ Ursula Von Der Leyen. Indirettamente l’invisibilità dell’Alta rappresentante dell’Unione finanziaria alla ricerca della pace retorica ” giusta ” ha proiettato l’ombra su tutti gli altri presenti. Tra i tanti, per restare nell’alveo del sovranismo nazionale, anche se trattasi di personalità ascrivibili al patriottismo europeo, si sono distinti per non avere tentato di calcare il proscenio, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Mario Draghi, Paolo Gentiloni etc. A dover di cronaca, in continuità con la linea del Presidente Trump, nel pomeriggio di ieri, la nostra Premier Giorgia Meloni ha incontrato il Presidente ucraino a Palazzo Chigi. In conclusione possiamo dire che nella giornata di lutto di Sabato, la spiritualità di Papa Francesco è scesa per illuninare il buon senso, oscurando i cercatori della pace armata ” giusta “.

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