L’inizio del Regno universale di Dio segna la fine di un’epoca obsoleta: quello di Gesù è il nuovo ordine delle cose

1 Dicembre 2023, Venerdì della XXXIV settimana del tempo ordinario: Luca 21, 29-33

di Frate Domenico Spatola

Una parabola di grande ottimismo, come a preludiare la bella stagione: l’estate dei frutti abbondanti. La gemmazione del fico e degli altri alberi offre a Gesù lo spunto per istruire i discepoli sul “quando”, come da loro richiesto, della fine. Curiosi non meno che ansiosi per la restaurazione di Israele, devono imparare ad attendere l’inizio del Regno universale di Dio. Defunta un’epoca ormai obsoleta, e senza più le barriere ideologiche, religiose e nazionalistiche, iniziava il Regno di Dio. Israele non poteva più contare sul Messia, “il figlio di David”, come l’arma vincente contro i suoi nemici, reali e virtuali. E i discepoli, dopo il fallimento di quel messianismo incentrato sul dominio di un popolo sopra tutti gli altri popoli, avrebbero compreso, gradualmente e non senza resistenze, che quello di Gesù era il nuovo ordine di cose. Distrutta Gerusalemme, i pagani sarebbero entrati a far parte del Regno. E i tempi? Presto, nella stessa generazione di Gesù. Le Comunità cristiane, come sale e luce della terra, nel mondo avrebbero potuto testimoniare la validità delle sue parole.

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