L’Italia nell’Unione europea sempre più povera: oltre alle retribuzioni più basse d’Europa si sono presi l’oro di famiglia e adesso acquistano anche i servizi ‘buoni’ di piatti, bicchieri e posate…

Come massacrare un Paese nel nome dell’Europa ‘unita’…

Dagli oggetti d’oro – i ricordi di famiglia – ai servizi ‘buoni’ di posate, bicchieri e magari piatti il passo è stato breve. Vi sarà capitato di passare a piedi o in auto, o in moto, o sul monopattino da questa o quella via e leggere le parole magiche: “Compro oro”. Non è un fenomeno rencente: anzi. Grosso modo, possiamo affermare che è da un trentennio a questa parte – da quando il nostro Paese è stato infognato nel Trattato di Maastricht, firmato per la precisione nel 1992 – che l’Italia viene ‘alleggerita’ dall’Unione europea e che gli italiani, a propria volta, vengono ‘alleggeriti’ con retribuzioni più basse e servizi sempre più scadenti, dal caos negli ospedali pubblici dove mancano medici, infermieri e posti letto all’IMU, dal taglio delle pensioni all’allungamento dell’età pensionabile e via derubando.

Fino a prima dello scoppio della guerra in Ucraina gl’italiani diventavano ogni giorno più poveri per fare arricchire i tedeschi. Oggi anche la Germania la sta prendendo in quel posto… Si chiama nemesi storica

Oggi l’oro vale una fortuna. Per ora il prezzo è pari a 2 mila e 600 dollari l’oncia (28,35 grammi); a fine anno, stando a quello che si legge qua e là, potrebbe arrivare anche a 3 mila dollari l’oncia. C’è crisi, l’oro è il più classico dei beni rifugio, e il prezzo sale. In verità, il prezzo dell’oro va su perché si parla con sempre più insistenza di un ritorno alle monete agganciate all’oro: ma questo è un altro tema. Oggi ci soffermiamo sull’oro. Chi ha letto qualcosa sul fascismo sa che, a un certo punto, ‘Sua Eccellenza’ Benito Mussolini chiese agl’italiani di consegnare l’oro di famiglia per la ‘Gloria della patria’. La stessa cosa succede da quando l’Italia è stata intrappolata nell’Unione europea dell’euro. Fino a prima dello scoppipo della guerra in Ucraina gli italiani diventavano ogni giorno più poveri per fare doventare più ricchi i tedeschi. Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina e la Russia ha tagliato il gas all’Unione europea, tutta l’Europa, dove più, dove meno, diventa ogni giorno più povera. Compresa la Germania. Con Donald Trump alla Casa Bianca e i dazi doganali l’attuale Governo federale americano ha colpito al cuore i Paesi europei, Germania in testa, che negli anni passati si sono fatti i ‘coglioni d’oro’ esportando a più non posso beni negli Stati Uniti. Oggi qualunque prodotto che entra negli USA paga una tassa del 10%. Già solo con questa mossa l’America di Trump sta cominciando ad abbattere il proprio spaventoso deficit federale. E dicono che Trump è pazzo…

Si stanno prendendo tutto

Trump a parte, l’Italia è sempre più povera. Scientificamente derubata con le ‘privatizzazioni’ (leggere vendita a prezzi stracciati degli asset a Paesi stranieri), massacrata dall’euro e, adesso, ulteriormente ‘incaprettata’ da guerra in Ucraina e dazi doganali americani. Derubati anche dei gioielli di famiglia, che tanti italiani hanno dovuto vendere per tirare a campare, non restano che i ‘servizi buoni’. Sì, i servizi di piatti, di posate, di bicchieri, possibilmente di cristallo ma vanno bene anche i bicchieri normali in buono stato. E, magari, vassoi d’argento e magari di peltro. Si prendono tutto. Fa un certo effetto vedere la gente che va a vendere anche bicchieri, piatti e posate. Per la ‘Grande Europa unita’ si fa tutto. Ma, attenzione: se bicchieri e piatti sono un po’ malandati, beh, il prezzo si abbassa. Insomma, non contenti di essersi preso l’oro di famiglia, adesso il sistema ‘europeista’ passa ai servizi di piatti, posate e bicchieri. Meravigliosa l’Unione europea, no? E gli organizzano pure le manifestazioni di piazza: “L’Europa che vogliamo”. Già, l’Europa ‘unita’ nella quale avremmo lavorato un giorno in meno guadagnando di più. Invece la gloriosa Unione europea sta lasciando in mutande milioni di italiani.

Foto tratta da Wikipedia

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