Ma quale siccità! In Sicilia piove a ritmo quasi continuo dal Settembre dello scorso anno. Chi dice che gli invasi artificiali della nostra Isola sono vuoti vaneggia. Parla Mario Pagliaro

Oggi consueto appuntamento del mese con Mario Pagliaro, chimico del Cnr e attento osservatore dei fatti climatici e agricoli siciliani

Siamo quasi a metà Maggio. In Sicilia non fa che piovere, praticamente ogni giorno. Sperando di ricevere denaro da Roma, che invece non ha dato né darà un euro, il Governo regionale aiciliano insiste con la storia della “siccità” proclamando continue “emergenze”. Una vicenda che dal punto vista politico non merita ulteriori commenti. Sarebbe più corretto invitare il Governo nazionale di Giorgia Meloni a non erogare più all’Ucraina soldi e armi (pagate sempre con i soldi degi cittadini italiani). E’ bene che i siciliani sappiano che, in quota parte, anche i fondio destinati alla nostra Isola finiscono in Ucraina. Oggi proviamo a puntare i riflettori sulla situazione climatica e su quella energetica. Siamo quindi tornati a sentire il nostro amico Mario Pagliaro (foto sotto), per il nostro appuntamento mensile, che sappiamo essere molto atteso. 

BUONE NOTIZIE PER LA ZOOTECNIA SICILIANA: ACQUA A VOLONTA’ ED ECCEZIONALE PRODUZIONE DI FORAGGI

Come sono andate le piogge in Sicilia nei primi 4 mesi dell’anno?

“Oltremodo bene. Dallo scorso 1 Settembre al 30 Aprile la media delle precipitazioni registrate dalla rete della Regione siciliana si approssima ai 650 mm: praticamente il doppio dei 350 mm registrati nel periodo corrispondente fra l’1 Settembre 2023 e l’1 Aprile 2024. Come sottolineato con soddisfazione dai tecnici del Servizio agrometeorologico della Regione, questo ha portato fra l’altro ad un eccezionale raccolto di foraggi e alla ricostituzione delle riserve di foraggio aziendali, dopo due anni di difficoltà dovuti nel 2023 alle pioggie eccezionalmente abbondanti che avevano fatto marcire il foraggio, e nel 2024 alla carenza di produzione dovuta alla bassa piovosità”.

CONTINUERA’ A PIOVERE GRAZIE ALL’AFFLUSSO DI ARIA FREDDA DALL’ARTICO RUSSO

Siamo quasi a metà Maggio, e continua a fare fresco e a piovere. Cosa dobbiamo attenderci nei prossimi giorni e nelle prossime settimane: qual è il quadro meteorologico, in Sicilia?

“Continueranno tanto il fresco che le piogge, tanto in Sicilia che in Italia e nel resto della piccola Europa. A causarle è sempre lo stesso fenomeno: il continuo afflusso sull’Europa occidentale e sul Mediterraneo di aria gelida di estrazione Artico-russa che precipita alle basse latitudini dall’Artico russo e dalla Siberia a causa del riscaldamento troposferico. Gli ultimi risultati dei modelli di calcolo estesi ai prossimi 10-11 giorni indicano chiaramente il deflusso dell’aria fredda artico-russa su tutta l’Europa centrale, orientale e sull’Italia. Passando sulle acque tiepide dell’Adriatico e dello Ionio, l’aria fredda e asciutta si carica di umidità. Infatti, lo stesso modello numerico europeo per le previsioni a medio termine dà su Sicilia e Calabria grandi precipitazioni entro la mezzanotte di Sabato 17 Maggio”.

A PALERMO OLTRE ALL’ACQUA DI QUATTRO INVASI ARTIFICIALI PIENI CI SONO QUATTRO GRANDI SORGENTI: SE DOVESSE MANCARE L’ACQUA SARA’ SOLO PER PROBLEMI DI DISORGANIZZAZIONE

Ci sono mezzi d’informazione che a scrivere e a dire che gli invasi artificiali siciliani sono vuoti, quando non fa che piovere. Qual è la situazione reale, ad esempio degli invasi che servono Palermo?

“Le riserve idriche sono in costante crescita. Il 6 Maggio i quattro invasi che servono Palermo (Piana degli Albanesi, Scanzano, Poma e Rosamarina) invasavano 72 milioni di metri cubi, di cui oltre 42 utilizzabili. Faccia conto che l’1 Gennaio, appena 4 mesi fa, il volume utile disponibile di questi quattro invasi era di poco più di 16 milioni di metri cubi. I dati, sono pubblici. Ma Palermo non è alimentata solo da questi quattro invasi, ma anche da quattro grandi sorgenti: Scillato, Risalaimi, Gabriele, Presidiana; da ben 21 pozzi, e da 2 derivazioni fluviali. Le grandi piogge di questi mesi non hanno solo fatto quasi triplicare i volumi contenuti nei quattro invasi artificiali, ma hanno alimentato in profondità le sorgenti, i pozzi e i fiumi. Consideri che, a inizio Aprile, le Alte Madonie erano ancora innevate: quando lì la neve si scioglie, andrà anche ad alimentare la grande sorgente di Scillato. La Sicilia è ricchissima di acqua: occorre solo raccoglierla, e poi distribuirla senza disperderla in reti vetuste dove se ne perde oltre la metà di quella che vi si immette”.

IN SICILIA CHI COLTIVA ARANCE E SI ORGANIZZA UN PROPRIO MERCATO, MAGARI SULLA RETE, FA GRANDI NUMERI

Agricoltura. Lei a Febbraio ci diceva come solo per l’arancia rossa di Sicilia lo scorso anno fatturarono oltre 40 milioni di euro e che quest’anno il fatturato sarebbe cresciuto ancora. Come sta andado, in generale il mercato delle arance siciliane?

“E’ quasi raddoppiato in appena quattro anni: si è passati da 9000 tonnellate di prodotto lavorato immesso sul mercato nella stagione 2021-2022 a 16.700 tonnellate della stagione 2024-2025, che si è appena conclusa. I dati sono appena stati presentati a Rimini alla fiera Macfrut. In un solo anno, la crescita è stata di oltre l’11%: si è passati da 14.968.862 chili di arance di Ribera certificate Dop a 16.668.095 chili nella stagione 2024-2025. Ricordo che la zona di produzione dell’arancia di Ribera non comprende solo Ribera, ma include un’area vastissima ricadente nei Comuni di Bivona, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Cianciana, Lucca Sicula, Menfi, Montallegro, Sciacca, Siculiana, Villafranca Sicula e persino Chiusa Sclafani, in provincia di Palermo. Ormai, migliaia di agricoltori che coltivano queste arance le vendono attraverso Internet direttamente ai consumatori ad un prezzo non inferiore ai 3 euro al chilo per quelle coltivate in biologico. Ottimi i prezzi anche per le arance coltivate in modo convenzionale”.

ESEMPI DI POLITICA CHE FUNZIONA/ UN’OTTIMA NOTIZIA PER PALERMO: E’ STATO POSTO FINE ALLO SVERSAMENTO IN MARE DI ACQUE REFLUE NELLA PARTE ORIENTALE DELLA CITTA’. IMPORTANTI INTERVENTI ANCHE A MAZARA DEL VALLO E MESSINA

Un’ultima domanda in attesa di sentirci a Giugno: come va con la depurazione delle acque reflue urbane in Sicilia? La situazione sta migliorando? 

“Sì, e molto: solo a Palermo lo scorso mese nei pressi del Parco ‘Libero Grassi, in via Messina Marine, si è messo fine allo sversamento in mare delle acque fognarie attraverso una condotta costruita circa 50 anni fa. Amap ha fatto condurre i lavori che hanno consentito di convogliare gli scarichi in fognatura e attraverso la rete fognaria al grande depuratore di Acqua dei Corsari. Ora, le acque torneranno ad essere balneabili perché crollerà la concentrazione di pericolosi batteri che abbondano dove si sversano in mare acque fognarie non trattate. Accanto a questi interventi, la struttura commissariale dello Stato sta portando a termine il potenziamento o la realizzazione ex novo sia della rete fognaria, sia degli impianti di depurazione in tutta la Sicilia. Negli stessi giorni dell’intervento di Palermo, veniva consegnato al Comune di Mazara del Vallo il nuovo sistema fognario al servizio della zona costiera Tonnarella e il collegamento alla rete esistente del lungomare. Sono lavori di grande valore ambientale, tecnologico ed economico che riguardano tutta la Sicilia e non fanno che confermare il nostro punto di vista che solo lo Stato può migliorare drasticamente la raccolta, distribuzione e depurazione delle acque in tutto il Meridione. Solo a Messina, sono appena stati aggiudicati dalla struttura commissariale statale lavori per il nuovo depuratore di Tono dal valore di 89 milioni”.

Foto tratta da ilSicilia.it

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