‘Manovra a tenaglia’ di Russia, Cina e OPEC +: far crescere i prezzi dell’energia (petrolio e gas) per scatenare l’inflazione nell’Unione europea pro-Ucraina

Prepariamoci a un aumento delle bollette di luce e gas e a un aumento dei prezzi di benzina e gasolio

Notizie poco tranquillizzanti arrivano dal mondo del petrolio. L’Arabia Saudita (che estrae 1 milione di barili al giorno) e la Russia (che estrae 300 mila barili al giorno) hanno deciso, di comune accordo, di prolungare i tagli all’estrazione di petrolio fino al 31 Dicembre di quest’anno. Questo significa riduzione dell’offerta e aumento del prezzo. Infatti dopo questa decisione il prezzo del petrolio Brent è salito sopra i 90 dollari al barile, per la prima volta dal Novembre dello scorso anno. Su un canale Telegram leggiamo Il prezzo del petrolio Urali è superiore a 70 dollari. Nel report di ieri, 13 Settembre, dell’analista dei mercati internazionali, Sandro Puglisi, leggiamo: “I prezzi del petrolio sono aumentati di quasi il 2%, chiudendo ai livelli più alti da Novembre 2022. Stamattina (ieri mattina per chi legge ndr), il petrolio è salito, consolidandosi vicino al picco di 10 mesi, mentre il mercato ha bilanciato le preoccupazioni sull’offerta data la situazione in Libia ed i tagli dell’OPEC+, con gli ostacoli macroeconomici a livello globale”. E’ evidente che la strategia di Russia, Cina e dei Paesi produttori di petrolio (che hanno mollato l’Occidente per allearsi con Russia e Cina) è quello di fare crescere l’inflazione. La manovra di Russia, Cina e OPEC + fa il paio con la notizia di un possibile blocco dei gasdotti del Mar Nero. Con questa ‘manovra a tenaglia’, Russia, Cina e i propri alleati puntano a far crescere i costi dell’energia per mettere in difficoltà un’Unione europea che prosegue sul sostegno all’Ucraina. Prepariamoci al peggio.

Foto tratta da QualEnergia

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