Nel mondo si continua a snobbare il clima sempre più rovente e si va verso il disastro. La Sicilia ‘riscaldata’ dal caldo e dagli incendi non ha più dove andare

Magari nel suo post Alfonso Luigi Marra esagera un po’ ma solo un po’, perché il futuro che dipinge non è molto lontano dalla realtà

Riprendiamo questo post di Alfonso Luigi Marra, giurista, europarlamentare, meridionale di genio, sul clima. Lo riprendiamo perché, pur con tutti i problemi che oggi travagliano il nostra tempo – con riferimento soprattutto alle guerre che insanguinano il mondo – riteniamo che i cambiamenti climatici in corso, tenuti in minimo conto, se non ignorati dai governanti sono il problema con il quale saremo costretti a confrontarci. Magari questo post è un po’ radicale ma non è affatto lontano dalla realtà. “Società di PAGLIACCI E PSICOPATICI – scrive Marra -: il clima sta per travolgerci e travolgere il mondo e ancora continua il minuetto di quelli che ‘i cicli ci sono sempre stati’ (peccato che erano millenari, mentre qui il peggioramento galoppa da un mese all’altro), e soprattutto di quelli che invece lo capiscono bene (classe dirigente di tutti i settori), ma ricorrono ad ogni tipo di diversivo, comprese le guerre, per sforzarsi di differire un cambiamento il cui primo stadio sarà – augurandogli che non gli capiti di peggio – la loro espulsione con disonore dai ruoli e i procedimenti penali per coloro che, in quest’opera di dirottamento, hanno commesso reati, quali politici, giornalisti, ‘scienziati’, ‘meteorologi’ e quant’altro. È tremendo che la catastrofe non sia selettiva perché sarebbe giusto che ad essere colpiti per primi fossero quelli che più lo hanno meritato. 25.10.23, ALM”.

Dietro gli incendi boschivi in tutto il mondo c’è una regia che approfitta dell’aumento della temperatura per aggravare i problemi

L’Estate che ci siamo lasciati alle spalle, l’anno in corso che ci stiamo lasciando alle spalle dovrebbero farci riflettere. La siccità nel Nord Italia c’è stata, accompagnata da speculazioni. I nostri amici del Nord sono entrati nel ‘club’ dei Paesi colpiti dalla siccità, salvo ad essere travolti da una strana e velocemente archiviata inondazione in Emilia Romagna. A parte i ‘magheggi’ climatico-acquatici dei nostri amici del Nord, in altre parti del mondo la siccità, la vera siccità c’è stata per davvero. A cominciare dall’Africa ma anche Francia, Spagna e altri Paesi. Il tutto con gli incendi boschivi che ormai da alcuni anni funestano il mondo (come potete leggere e vedere qui). Fuoco in tante aree del Pianeta che è in buona parte doloso, anche se negli Stati Uniti d’America cercano altre spiegazioni per giustificare l’impressionante numero di incendi in California. Difficile non vedere una regia dietro gli incendi nel mondo che accompagnano l’innalzamento delle temperature. E qui arriviamo alla Sicilia, dove alla siccità e, in generale, al clima sempre più torrido si sommano incendi boschivi e non soltanto boschivi che ormai hanno incenerito oltre la metà del patrimonio boschivo dell’Isola. Quest’anno quattro cicli estivi di incendi boschivi e non soltanto boschivi – Luglio, Agosto, Settembre e l’ultimo nel corrente mese di Ottobre – hanno provocato danni irreversibili. La politica e i cittadini siciliani se ne accorgeranno da metà Maggio del prossimo anno in poi. Soprattutto a Palermo dove gli incendi non hanno dato tregua (impressionante quanto avvenuto sul Monte Pellegrino) e dove prosegue il taglio degli alberi per continuare a ‘cementificare’ la città tra appalti eterni e nuove linee di Tram.

Ormai la Sicilia, dopo i terribili incendi boschivi e non soltanto boschivi della lunga Estate di quest’anno non ha più dove andare. I nostri amici del Sifus Confali se ne facciano una ragione

Noi seguiamo con attenzione i nostri amici del Sifus Confali, l’unica organizzazione sindacale che, da anni, si batte per la stabilizzazione degli operai forestali. Ai nostri amici del Sifus diciamo che ormai la Sicilia non ha molte speranze, perché i danni provocati dagli incendi al patrimonio boschivo hanno alterato il microclima. Fine. La possibilità di invertire la china la Sicilia l’ha avuta. Nel Novembre del 2021, dopo un’Estate terribile, con circa 82 mila ettari di boschi inceneriti, avrebbe potuto puntare sull’assunzione di almeno 30 mila operai forestali per presidiare il territorio siciliano con un servizio H 24 per tutto l’anno. Così non è stato e nei due anni successivi – il 2022 e questo disastroso 2023 – la Sicilia, addirittura, si è presentata all’appuntamento con la stagione estiva alla carlona, senza opere di prevenzione del fuoco nelle aree boschive e senza opere di prevenzione del fuoco anche nelle aree verdi limitrofe ai centri abitati. Una follia. E infatti la banda di invasati che appicca il fuoco ha avuto gioco facile. Oggi non c’è molto da fare. L’Estate del prossimo anno balleremo…

Foto tratta da Cittadini Ecologisti

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *