Nuova denuncia di Ciro Lomonte (Siciliani Liberi): la Cassa depositi e prestiti dovrebbe prestare ai Comuni i soldi del Pnrr che non arriveranno più

da Ciro Lomonte
Segretario politico di Siciliani Liberi
riceviamo e pubblichiamo

C’è un piccolo problema: i soldi del Pnrr (ribadiamo: che non ci sono più) sono contributi a fondo perduto mentre i soldi che i Comuni dovrebbero prendere in prestito dalla Cassa depositi e prestiti dovranno essere restituiti con gli interessi. Una follia che porterebbe i Comuni al dissesto

Ancora una volta sono i fatti in Sicilia a confermare verità e forza culturale dell’analisi politica concreta di Siciliani Liberi. Abbiamo mostrato con innumerevoli esempi concreti da tutte le province della Sicilia come progetti e appalti del Pnrr non partano perché i fondi dello stesso Pnrr non esistono. Adesso, la conferma arriva direttamente dai Comuni e dalla maggiore banca pubblica italiana, la Cassa depositi e prestiti (Cdp) che conserva e gestisce l’enorme risparmio postale italiano. È ancora una volta un giornale online a riportare la notizia, il 14 novembre, che i Comuni possono chiedere in prestito a Cdp – naturalmente pagando poi un ricco tasso di interesse sul denaro preso in prestito – il 30% dei fondi “per la realizzazione di progetti di sviluppo in settori strategici, in linea con quanto previsto dal Pnrr e dal Piano nazionale complementare”. È questo, leggiamo, “l’obiettivo principale del “Prestito Investimenti Pnrr-Pnc”, il nuovo strumento finanziario che Cdp mette a disposizione” di Comuni ed ex Province “già beneficiari di contributi rientranti nel quadro del Pnrr o del Pnc”.

I soldi del Pnrr vengono utilizzati dall’attuale Governo italiano per pagare gli interessi sul debito pubblico (circa 80 miliardi di euro all’anno)

Chiaro? Siamo a fine 2023. I soldi del Pnrr che sarebbero dovuti arrivare a metà 2022 da Roma non arrivano, né arriveranno mai. Perché il Tesoro ha speso le prime due rate per pagare interessi sul debito pubblico. E le altre non sono mai arrivate, né arriveranno. Allora, Roma per tenere buoni i Sindaci – che dopo i 30 anni del “Patto di stabilità e crescita” con cui i Comuni sono stati trasformati in esattorie, non vedevano l’ora di poter spendere denaro pubblico per il territorio e per i loro elettori – manda la Cdp a fargli un prestito. Del 30%. Leggiamo ancora, perché ci sarebbe veramente da sorridere, se non fosse per i milioni di persone ingannate: “Il finanziamento prevede un periodo di rimborso, a scelta, di 5 o 20 anni e può essere concesso per un importo massimo del 30 per cento dei contributi riconosciuti agli enti in ambito Pnrr e Pnc. È erogabile fino al 31 dicembre 2026 ed è finalizzato a fare fronte alle esigenze di liquidità (in attesa dell’incasso dei fondi) per la realizzazione di investimenti in settori chiave per lo sviluppo e il benessere del Paese. Saranno finanziabili, tra l’altro, interventi di edilizia scolastica e sanitaria, rigenerazione urbana, efficientamento energetico e idrico”.

In Sicilia Palermo, Catania, Messina e Trapani sono in pre-dissesto. Possono mai andare a chiedere soldi in prestito alla Cassa depositi e prestiti?

È tutto chiaro. Non c’è un centesimo. Allora, “per far fronte alle esigenze di liquidità”, Roma mette la Cdp a finanziare a interesse il 30% delle opere che i Comuni vorrebbero tanto realizzare, usando i soldi del risparmio postale. Ma lo sanno i dirigenti della Cdp che i Comuni italiani sono praticamente tutti in dissesto? Per cui il PD egemone si è inventato pure il “pre-dissesto” in cui versano Palermo, Messina, Trapani, Catania? Come faranno a restituire – maggiorate dagli interessi – le somme anticipate? Da Roma non sono bastati 18 mesi a fare arrivare un solo centesimo: cosa li fa pensare, Sindaci e manager della Cdp, che ora i soldi arriveranno? Non vedono che non si riesce a chiudere nemmeno il bilancio ordinario settennale della Ue con gli Stati che ormai pensano solo a salvarsi? Non sanno, gli amici dell’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), che Roma ha tolto alle Regioni pure il Fondo di sviluppo e coesione accentrandolo al ministero dell’On.le Fitto? Per quale ragione pensano che i tecnici del Tesoro abbiano commissariato la gestione del Fondo: per dispetto?

Siciliani Liberi è l’unica forza politica italiana che dice la verità sulla presa in giro del Pnrr

Siciliani Liberi è una forza politica matura e pacata il cui unico interesse è lo sviluppo della Sicilia. Ve lo spieghiamo noi, amici Sindaci e amici di ANCI Sicilia: il Pnrr è un inganno politico. Chiunque di voi volesse firmare le richieste di prestito, sappia che così porterete al definitivo collasso i vostri Enti. Per quanto pubblica, la Cdp pretenderà la restituzione di capitale e interessi. Non fate quest’ennesimo errore. Fidatevi dell’unica forza politica in Sicilia foriera di idee e prospettiva politica. Siciliani Liberi è qui anche per aiutare voi.

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