Tratta Milano-Chiasso (Svizzera): i leghisti lombardi hanno inserito un treno a due piani che non passa da una galleria. E questi dovrebbero realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina?

E danno pure la colpa alla galleria che, però, è stata costruita nel 1876. Cosa sarebbe successo se un fatto del genere fosse accaduto in Sicilia o nel Sud Italia?

Se vi impegnate a non mettervi a ridere subito vi raccontiamo cosa hanno combinato i leghisti che governano la Lombardia, la Regione che è considerata la ‘locomotiva’ dell’economia italiana. Ed è proprio intorno a qualcosa legata alle linee ferrate percorse un tempo dalle locomotive che si dipana una storia degna delle comiche. Non ci crederete ma in Lombardia la società di trasporto ferroviario regionale Trenord ha messo in circolazione un treno a due piani che non passa dalla galleria di Monte Olimpino. Il treno in questione si chiama Caravaggio e percorre (o quasi…) una tratta ferroviaria che collega (o quasi…) Milano con Chiasso, Comune meridionale della Svizzera. Ma come ha potuto la Regione Lombardia mettere in circolazione su questa tratta un treno più alto di una galleria? Forse la galleria è stata costruita dopo che il treno è entrato in funzione? A quanto pare no, perché si tratta di una galleria inaugurata nel 1876, realizzata, con molta probabilità, con i soldi che – allora come oggi – il Nord Italia rubava all’ex Regno delle Due Sicilie, oggi Sud Italia.

La ‘giustificazione’: “è la galleria di Chiasso ad essere inadeguata alle esigenze dell’alta domanda di mobilità ferroviaria espressa dai territori lombardi”. Come diciamo noi in Sicilia, cu chisti c’è di moriri…

I passeggeri – in maggioranza lavoratori pendolari – che nei giorni scorsi sono incappati in questa storia tragicomica ma anche aspra e amara all’inizio non sono stati informati. Lo scrive il quotidiano La Stampa: “Nessuna spiegazione è stata loro fornita mentre erano a bordo: la prima segnalazione arrivata tramite app, informava solo che otto treni della linea S11 (dalle 10.39 fino alle 21.13 di mercoledì) non sarebbero passati da Chiasso partendo dalla stazione di Como a causa di un guasto. Chiaramente non era di guasto che si trattava”. No, non era un guasto. I passeggeri hanno cominciato a capire quando, per arrivare in Svizzera, sono stati costretti a viaggiare su vecchi convogli. Esilarante la spiegazione della società Trenord,  una joint venture sotto forma di società a responsabilità limitata costituita da Trenitalia e dal Gruppo FNM per operare nel settore del trasporto ferroviario passeggeri della regione Lombardia: “Nessuna beffa e nessuna sorpresa per il nuovo Caravaggio ‘troppo grande’ per passare nella galleria che collega Como a Chiasso. Il modernissimo treno, acquistato da Regione Lombardia per il servizio regionale, è stato concepito innanzitutto per le linee suburbane che collegano le province lombarde all’area metropolitana. La suburbana S11 Como-Milano-Rho è una di queste e richiede convogli ad alta capienza. Va da sé, quindi che non il treno, ma è la galleria di Chiasso ad essere inadeguata alle esigenze dell’alta domanda di mobilità ferroviaria espressa dai territori lombardi”. In una commedia dell’assurdo la galleria in questione potrebbe benissimo replicare: “Scusatemi se esisto”. Insomma, la responsabilità – più ‘espressionista’ che politica – è della galleria realizzata nel 1876 che non ha saputo ‘adeguarsi’ al treno a due piani della Regione Lombardia ‘locomotiva’ dell’economia italiana a ‘trazione’ leghista 8è proprio il caso di dirlo).

Siamo ‘felici’ che la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina (ammesso che si realizzerà) è stata fortemente voluta dai leghisti lombardi…

Riuscite a immaginare cosa sarebbe successo se una cosa del genere fosse avvenuta in Sicilia? Servizi a ripetizione di giornali e televisioni, Sicilia sottosviluppata di qua, Sud inadeguato di là. Invece è successo nel Nord Italia, in una tratta ferroviaria che collega la Lombardia con la Svizzera. In questo caso, solo articoli garbati, senza infierire: via, cose che possono succedere. Eppure è una notizia che, nel 2023, fa ridere l’universo mondo. E che, soprattutto, la dice lunga su come vengono spesi i soldi nel Nord Italia. E sapete qual è il paradosso nel paradosso? Che in questo momento non ci sono piani di adeguamento da parte dei gestori della galleria (sempre quella in esercizio dal 1876). E allora succederà? Niente di grave: i treni e due piani si fermeranno a Como e i passeggeri proseguiranno con i convogli che passano dalla galleria (sempre quella costruita nel 1876). Viene da chiedersi: i leghisti che hanno realizzato questa ‘meraviglia’ ferroviaria sono gli stessi che dovrebbero realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina? la domanda è legittima, perché Matteo Salvini, Ministro dei Trasporti e leader della Lega, è un lombardo di Milano. Che combineranno con il Ponte di Messina, ammesso che veda la luce?

Foto tratta da Il Fatto Quotidiano

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