“Odigitria dei Siciliani”: nella nostra Isola tanti legami con il cristianesimo orientale continuano nelle liturgie e nel culto della Vergine Maria

di Frate Domenico Spatola

Le tradizioni e i legami che resistono

Titolo della Vergine Maria, dal V secolo nelle Chiese d’Oriente. Maria è Colei che indica il cammino. A Cana, per le nozze, sue le parole rivolte ai servi: “Fate quello che egli vi dirà”. L’icona bizantina la raffigura con il dito che orienta al Bambino che tiene tra le braccia. Al modello “odigitria” i pittori alternano o sovrappongono quello della “eleusa”, la Madonna della tenerezza. La Sicilia rimase bizantina, con orientamento cultuale a Costantinopoli, fino all’avvento degli Arabi, che nei secoli VIII-XI islamizzarono l’isola. L’avvento dei Normanni, inviati da Urbano II, restituì la Sicilia al Cristianesimo, questa volta nel culto latino e di Roma. Comunque diversi legami con il cristianesimo orientale continuano nelle liturgie e nel culto della Vergine Maria. L’Odigitria è invocata in maniera originale e a Roma la chiesa intitolata alla Vergine, porta l’aggiunta “Odigitria dei Siciliani”.

Foto tratta da Wikipedia

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