Oggi 1 Maggio Festa del Lavoro ricordiamo San Giuseppe che i Vangeli definiscono “il falegname”. Celebrazione liturgica voluta da Pio XII per dare agli operai il loro Protettore

di Frate Domenico Spatola

A protezione degli operai di tutti i tempi

La celebrazione liturgica la volle Pio XII, per dare agli operai un Protettore. Chi più idoneo di San Giuseppe, dichiarato dai Vangeli “il falegname”? Nella lingua dei Vangeli, il greco, viene detto “técnes”, ossia “manovale”. A Nazareth, villaggio povero, per sopravvivere bisognava infatti adeguarsi a tutte le evenienze. Poteva anche dire “carpentiere”, mestiere utile per la città Sefforis che stava per essere costruita, a quattro chilometri, in quello stesso periodo storico. L’archeologia ha restituito molto di quella città che doveva essere ricca perché impreziosita da vivaci mosaici. Per qualche tempo fu capitale della Galilea, ma venne presto sostituita da Tiberiade, la città costruita da Erode Antipa in onore dell’imperatore regnante. È ipotizzabile che Giuseppe e lo stesso Gesù vi abbiano potuto lavorare. Quando Gesù, per la prima volta, parlerà nella sinagoga di Nazareth, i paesani, scandalizzati per le parole pronunciate a commento del profeta Isaia e a favore dei pagani, ne vollero delegittimare l’autorevolezza, dichiarandolo “manovale”, come suo padre Giuseppe. Gli operai di tutti i tempi trovano in loro illustri modelli e protettori.

Foto tratta da Wikipedia

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *