Palermo: gli alberi non sono persone e non votano così possono essere tagliati. Lo scempio di viale Michelangelo

Dal Comune hanno fatto sapere che gli alberi di viale Michelangelo tagliati erano ‘arrivati’ e che verranno sostituiti. Noi invece pensiamo che i monconi degli alberi tagliati non verranno rimossi. Ecco perché

Dalle parti del Comune di Palermo fanno sapere che gli alberi abbattuti in viale Michelangelo avevano fatto il loro tempo. Pensate un po’, decine e decine di alberi, praticamente dalla rotonda di Via Lazio fino a Borgo Nuovo erano vecchi e malandati! Superfluo aggiungere che gli alberi di Palermo, nella stragrande maggioranza dei casi, sono abbandonati, da quelli appena piantumati fino agli alberi abbattuti perché troppo su con gli anni. Niente acqua, potature quando capita. Se gli alberi a Palermo vanno giù con normali folate di vento è perché sono mal tenuti. Chi è che decide, poi, se un albero deve essere abbattuto non si capisce. Ci riferiamo, ovviamente, alla decisione ‘tecnica’, cioè agronomica. Oggi ci soffermiamo sugli alberi abbattuti in viale Michelangelo. E diciamo subito perché questi alberi sono stati abbattuti: perché siccome sono stati abbandonati, temevano che con il vento potevano venire giù provocando danni alle persone. Quindi sono stati abbattuti – alla fine questa è la verità – per evitare richieste di risarcimento. In più – cosa non secondaria – le radici stavano cominciando a insidiare il manto stradale. Come finirà con gli alberi di viale Michelangelo? Dal Comune fanno sapere che verranno sostituiti. Noi non ci crediamo. Perché? Semplice: ogni albero era alto circa 3 metri: ciò significa che le radici di tali alberi che dovrebbero essere estirpati pescano nel terreno per circa 2 metri e mezzo. Se non sono radici fittonanti si allargano in orizzontale per un diametro che, su per giù, è pari alla chioma. Ciò significa che per estirparli salterebbe un metro e mezzo di strada circa per ogni carreggiata. Ciò significa che viale Michelangelo, per estirpare gli alberi, nella migliore delle ipotesi, vedrebbe le due carreggiate ristrette. Considerato che viale Michelangelo collega la rotonda di via Lazio con due quartieri popolosi il caos sarebbe incontrollabile. Non solo. Gli automobilisti opterebbero per via Leonardo da Vinci e Cruillas, incasinando anche queste zone fino alla rotonda dove si incrociano la Circonvallazione con via Leonardo da Vinci. Ciò significa che i monconi degli alberi di viale Michelangelo resteranno dove sono a perenne te4stimoianza della ‘lungimiranza’ degli attuali amministratori comunali…

Quasi tutti gli alberi di Palermo sono stati abbandonati da una politica comunale clientelare che pensa solo agli affari e ai voti: e gli alberi, è noto, non votano…

E’ corretto abbattere gli alberi perché, cadendo, possono provocare danni? Considerato – come già accennato – che la gestione clientelare del Comune di Palermo ha di fatto impedito di mantenere bene gli alberi della città, curandoli, quasi tutti gli alberi di Palermo dovrebbero essere abbattuti. Quando in una città si decide di abbattere centinaia di alberi bisognerebbe considerare i pro e i contro. I pro li abbiamo già descritti: evitare danni e richieste di risarcimento e tutelare il manto stradale. I contro, invece, sono stati ignorati. Nell’attuale momento storico, caratterizzato da cambiamenti climatici, con le temperature che salgono di Estate in Estate, la presenza di alberi diventa essenziale per cercare di mitigare gli effetti del caldo, effetti che ormai non è esagerato definire mortali. Se a fine Luglio, solo a Palermo, non fosse stata disponibile l’energia per rinfrescare gli ambienti – soprattutto nel giorno in cui la temperatura ha oscillato tra 45 e 50 gradi – gli effetti sulla popolazione cittadina sarebbero stati devastanti. A Palermo, dove ormai la situazione climatica, in Estate, potrebbe diventare critica, anche se si fa finta di niente, si è arrivati a questo punto sia perché sono in corso cambiamenti climatici, sia perché, a partire dal 2013, sono stati abbattuti migliaia di alberi per fare posto a 15 allucinanti km di Tram e perché sono stati dati alle fiamme i monti che circondano la città e, in alcuni casi, anche le aree verdi adiacenti ad alcuni centri abitati. Monte Pellegrino, per citare un esempio, è stato dato alle fiamme tre volte negli ultimi anni. Fino ad ora sono stati risparmiati il Parco della Favorita e le ville cittadine: ma come abbiamo raccontato nelle scorse settimane, si fa poco o nulla per prevenire gli incendi nel Parco della Favorita e nelle aree verdi cittadine.

Perché la rete elettrica ‘ascara’ della Sicilia potrebbe lasciare i cittadini senza energia in piena Estate con il caldo proibitivo. Troppo pessimisti? Ne parliamo nel Maggio del prossimo anno…

A Palermo si incrociano la banda di invasati che ad ogni sciroccata dà fuoco alle poche aree verdi ormai rimaste (ricordiamo che gli incendi boschivi sono da alcuni anni un fenomeno mondiale) e l’amministrazione pubblica che taglia gli alberi cittadini, ora nel nome degli appalti ferroviari, ora per evitare richieste di risarcimento danni eventualmente causate da alberi buttati giù dal vento. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: già con una temperatura di 30 gradi il caldo è feroce, quando arrivano le sciroccate bisogna rintanarsi nei locali chiusi con l’aria condizionata. La situazione è destinata a peggiorare. A breve dovrebbe iniziare la realizzazione di altre linee di Tram, con eliminazione di altri alberi per fare posto ad altro cemento e ferro, con il caldo asfissiante che si sommerà all’elettrosmog. L’amministrazione pubblica cittadina pensa – o s’illude? – che in Estate ci sarà sempre energia disponibile per rinfrescare gli ambienti, dimenticando che la rete elettrica siciliana è ‘ascara’, ovvero è una rete elettrica realizzata non per fornire energia ai cittadini siciliani ma per portarla nel Nord Italia. Questo grazie, appunto, ai politici siciliani ‘ascari’, che per incassare benefici e prebende personali hanno sacrificato, se non svenduto, gli interessi della Sicilia e dei siciliani a Roma. Morale: i 30 gradi di questi giorni di Ottobre che sembrano più di 30 gradi la prossima Estate potrebbero diventare 50 e più gradi non per 12 ore circa, com’è avvenuto la scorsa Estate ma anche per due tre giorni. Terrà la rete elettrica ‘ascara’?

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