Papa Francesco: in Italia ci sono più veterinari che pediatri. Ma il Pontefice lo sa che nel nostro Paese mancano medici e infermieri negli ospedali pubblici?

Un Pontefice può fare simili accostamenti? Ma le conosce le vere ragioni del perché in Italia mancano medici e infermieri?

Dice Papa Francesco che in Italia ci sono più veterinari che pediatri e che questo non è un buon segnale. Il Pontefice aggiunge che oggi si preferisce avere un cagnolino piuttosto che un figlio. Ciò che colpisce in questo ragionamento sono gli accostamenti impropri. E’ improprio l’accostamento tra veterinari e pediatri: è come se in Italia i pediatri mancano non perché in Medicina c’è il numero chiuso e perché i giovani medici preferiscono andare a lavorare all’estero dove guadagnano molto di più, ma per un capriccio. Completamente fuori luogo – e anche di pessimo gusto – l’accostamento tra i figli e gli animali. Quindi gli italiani preferiscono avere cagnolini e gatti al posto dei figli? Nel leggere certe considerazioni, peraltro da parte del Papa, si rimane basiti. Soprattutto esaminando la realtà che è sotto gli occhi di tutti.

I tagli alla sanità pubblica italiana servono per pagare le ‘rate’ degli interessi sul truffaldino debito pubblico italiano a, adesso, anche per pagare le spese per la guerra in Ucraina

L’Italia, fino a prima di infognarsi nella truffa monetaria (e massonica) dell’euro aveva una sanità pubblica tra le migliori al mondo. Con l’avvento della moneta unica europea, complice una folle monetazione a credito (in pratica, bisogna indebitarsi per avere la moneta per pagare le spese di ogni giorno facendo arricchire le banche private che danno vita alla Banca centrale Europea), è iniziata la crescita del debito pubblico con la contestuale crescita degli interessi sul debito da pagare ogni anno (non meno di 70 miliardi di euro all’anno: soldi pagati dagli italiani con le tasse). La responsabilità è di una classe politica italiana inadeguata arrivata al potere dopo lo smantellamento della Prima Repubblica, i cui esponenti mai e poi mai avrebbero accettato prima l’imbroglio del Trattato di Maastricht del 1992 e poi, dieci anni dopo, la già citata truffa monetaria dell’euro. A ‘coronamento’ di tutto questo, grazie sempre a politici inadeguati e in alcuni casi collusi con l’Unione europea, da oltre vent’anni l’Italia è in Avanzo primario (argomento che va trattato a parte: in questa fase, semplificando, diciamo soltanto che l’Italia, da oltre venti anni, è obbligata a spendere meno di quanto incassa con il Fisco).

Dal 2011 ad oggi tutti i Governi italiani che si sono susseguiti hanno tagliato fondi alla sanità pubblica

La situazione era già difficile nel 2006, quando il Governo di centrosinistra di Romano Prodi ha deciso, con l’avallo dei parlamentari nazionali eletti in Sicilia nella legislatura 2006-2008, di scippare al Fondo sanitario regionale siciliano oltre 600 milioni di euro all’anno. La Sicilia, per l’Italia, si sa, è l’ultima delle colonie, una sorta di ‘bancomat’ da utilizzare quando servono soldi, con l’avallo dei politici siciliani ‘ascari’, che tutelano l’Italia e penalizzano la Sicilia. Questi soldi, ovviamente, non bastavano per pagare le ‘rate annuali’ degli interessi sul debito pubblico italiano. Così il Governo Berlusconi 2008-2011 ha bloccato gli stipendi dei dipendenti pubblici, medici pubblici compresi. Ma questo non bastava all’Unione europea dell’euro a ‘trazione’ tedesca. Da qui il ‘golpe europeista’ contro il Governo Berlusconi e l’arrivo del Governo di Mario Monti con l’IMU, la legge Fornero massacra-pensionati e altre schifezze volute sempre dall’Europa unita. Con il Governo Monti sono cominciati anche i ‘tagli selvaggi’ alla sanità pubblica. I tagli alla sanità pubblica si sono materializzati, oltre che con il Governo Monti, con il Governo Letta, con il Governo Renzi, con il Governo Gentiloni e con i due Governi di Giuseppe Conte. Non è vero che il Governo Conte non ha tagliato fondi alla sanità. In generale, durante i due Governi Conte i fondi per la sanità pubblica sono aumentati ma non per migliorare gli ospedali pubblici italiani ma per foraggiare il sistema anti-Covid. Va detto, anzi, che nei due anni del Covid la situazione, negli ospedali pubblici italiani è peggiorata, tant’è vero che molti cittadini non si riuscivano a curare. Altri tagli alla sanità pubblica italiana sono arrivati con il Governo di Mario Draghi e altri tagli agli ospedali pubblici siciliani sono stati predisposti dall’attuale Governo di Giorgia Meloni. Ad eccezione del Governo Meloni – che sta tagliando i fondi della sanità pubblica italiana per pagare la demenziale guerra in Ucraina e per sostenere i 400-500 mila profughi ucraini già presenti in Italia – tutti i Governi precedenti, da Monti a Draghi, hanno tagliato i fondi agli ospedali pubblici italiani per pagare le truffaldine ‘rate’ del debito pubblico italiano.

Il Papa lo sa che i medici pubblici italiani sono tra i meno pagati d’Europa e, se lo possono fare, se ne vanno a lavorare all’estero? Idem gli infermieri

Queste cose, se non il Papa, almeno i suoi consiglieri dovrebbero conoscerle. Il Pontefice – che vive in Italia, perché il Vaticano, anche se Stato a sé, è pur sempre in Italia – non può non sapere come stanno le cose. Non può non sapere che in Italia non mancano solo pediatri ma mancano medici e infermieri in tutti gli ospedali pubblici italiani. Il Papa e i suoi collaboratori non possono non sapere che i medici pubblici italiani sono tra i meno pagati d’Europa e che i giovani medici italiani, se possono farlo, preferiscono andare a lavorare all’estero (anche nei Paesi arabi petroliferi) perché vengono pagati di più e rischiano di meno. Lo stesso discorso vale per gli infermieri italiani che, se lo possono fare, vanno a lavorare all’estero dove, proprio come i medici, guadagnano di più e rischiano di meno. Eh già, perché quando negli ospedali pubblici mancano medici, infermieri e anche i medicinali, medici e infermieri sono sottoposti a turni massacranti e rischiano denunce e richieste di risarcimento, perché quando si lavora sotto stress il rischio di commettere errori è maggiore. Lo sanno in Vaticano che le facoltà di Medicina tengono il numero chiuso perché non hanno le risorse per la didattica nel caso in cui dovesse crescere il numero degli studenti? Questi sono i fatti, egregio signor Papa Francesco ed egregi consulenti del Pontefice.

Il dubbio è che la Chiesa di Roma non abbia contezza della povertà italiana

Quanto agli animali al posto dei figli, beh, si rimane basiti nel leggere tale improprio accostamento, perché è evidente che oggi non c’è alcun rapporto tra il Vaticano e le chiese presenti nel territorio che ogni giorni fronteggiano la povertà dilagante. Se il Papa e i suoi consiglieri, invece di alternare viaggi all’estero e meditazioni nel chiuso delle stanze vaticane, decidessero di visitare le chiese del territorio – soprattutto le chiese dei quartieri popolari – si renderebbero conto della povertà dilagante non soltanto nel Sud e in Sicilia, ma da qualche anno a questa parte anche nel Nord Italia periferia della Germania. Gli servirebbe per capire le vere motivazioni economiche e sociali per le quali gli italiani non fanno più figli. E, soprattutto, egregio Pontefice, forse farebbe meglio a evitare di commentare a sproposito l’amore degli italiani per gli animali, che è segno di civiltà e sensibilità. Di tale civiltà e di tale sensibilità fanno parte anche i veterinari, che andrebbero lasciati in pace. Tra l’altro, egregio Pontefice, Lei ha scelto il nome di Francesco, un grande Santo che amava gli animali.

Foto tratta da Il Meteo

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