Porto di Palermo,  il miracolo di Pasqualino Monti nelle mani del Ministro leghista Matteo Salvini: competenza addio, benvenuta spartizione?

di Alex Britannia 2

Il dubbio è che si creino le condizioni per un potenziale disastro a causa di una mossa di pura convenienza politica

C’era una volta, in una terra lontana chiamata Sicilia, un porto che sembrava destinato al declino. Poi arrivò Pasqualino Monti (foto sopra tratta da ilSicilia.it) e, con un colpo di bacchetta magica (in realtà con tanto lavoro concreto), trasformò quello che sembrava un sogno impossibile in realtà. Il molo trapezoidale, quel gioiello di ingegneria portuale, è rinato dalle sue ceneri come una fenice particolarmente architettonica. La costa recuperata oggi brilla come una perla nel Mediterraneo, testimonianza vivente di cosa si può ottenere quando competenza e determinazione si incontrano. Ma si sa, le favelle siciliane hanno sempre un colpo di scena. Monti se ne va per altri lidi professionali, lasciando dietro di sé un’eredità che farebbe invidia a qualsiasi amministratore portuale del mondo. A questo punto, il buon senso suggerirebbe di cercare un successore all’altezza: un tecnico preparato, qualcuno che sappia distinguere una banchina da un pennello frangiflutti, magari con esperienza nel settore portuale e una vaga idea di cosa significhi gestire infrastrutture strategiche.

A quanto pare il Ministro e leader leghista Salvini ha qualche ex parlamentare da ‘sistemare’…

Troppo semplice, troppo logico. Così ecco che entra in scena il manuale della spartizione politica, edizione vintage, quello con le pagine ingiallite dal tempo ma ancora gelosamente custodito nei cassetti del potere. La Lega, con la precisione di un orologio svizzero (o forse di un orologio fermo due volte al giorno), ha tirato fuori dalla manica la sua carta: il solito ex parlamentare da ‘sistemare’. Ora, non c’è nulla di male nell’essere ex eurodeputati. Siamo sicuri che chi andrà a sostituire Pasqualino Monti abbia esperienza in un settore tecnico piuttosto complesso? Il dubbio è che nel nuovo dizionario della meritocrazia all’italiana, “esperienza nel settore” si traduca con “fedeltà al partito” e “competenza tecnica” con “riconoscenza per servigi resi”. Magari ci sbagliamo, però il dubbio sorge. Per carità, non è che siamo davanti a qualcosa di nuovo. Sono, come dire?, meccanismi della politica stravecchi ma non per questo fuori moda. Della serie: hai lavorato bene per il partito? Perfetto, ecco una poltrona, seguendo un copione che sembrava sepolto insieme ai peggiori vizi della Prima Repubblica.

La gestione di Pasqualino Monti ha lasciato un segno positivo a Palermo e al suo Porto, mentre il futuro sembra incerto

Insomma, mentre Pasqualino Monti lascia un’eredità di concretezza e risultati tangibili, la sua possibile successione lascia spazio a qualche interrogativo. Sia chiaro: niente di personale. Vero è che l’Italia intrappolata nell’imbroglio tedesco dell’euro sta affondando, vero è che si è anche ‘auto-incaprettata’ nella balorda guerra in Ucraina contro la Russia, vero è che la Sicilia continua ad essere l’ultima delle colonie italiche, vero che Palermo è ormai una città che perde abitanti, con un’economia che va indietro: ma tutto questo giustifica il ‘manuale Cencelli’ anche per la gestione del Porto? Il Ministro Salvini, dal suo osservatorio milanese, non sembra molto interessato al futuro di Palermo e del suo Porto. Vero è che il sottogoverno, per definizione, è terreno di caccia dei partiti di Governo. Però sul Porto cittadino si potrebbe fare un’eccezione. Per carità, ogni nomina, lo sappiamo, è sempre politica. Detto questo, la gestione di Pasqualino Monti è statauna sorpresa: nel Porto degli appalti senza fine è stata portata a termine un’opera importante: magari sarà un’infrastruttura “per i ricchi”, com’è stata definita. Magari in parte è anche vero ma, ribadiamo, la gestione Monti ha lasciato un segno positivo a Palermo e nel suo Porto. Speriamo di non dovore constatare che, complice la Lega, al Porto del capoluogo siciliano stia tornando la vecchia politica.

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