Proprio nei giorni in cui la Sicilia viene allagata dalle piogge il Governo di Renato Schifani presenta i tre nuovi dissalatori ‘mobili’. Che tempismo, ragazzi!

Ancora una volta si discetta di siccità mentre i temporali funestano la nostra Isola

Ancora una volta – dovrebbe essere la quarta, forse la quinta volta – appena il Governo regionale di Renato Schifani annuncia in pompa magna la presentazione di “interventi contro la siccità in Sicilia”, puntuali come orologi svizzeri si presentano nella nostra Isola piogge torrenziali. A Palermo, addirittura, mentre i rappresentanti della Regione, di Sicilacque e via continuando illustravano i particolari dei tre “dissalatori mobili” (con le ruote? il particolare non è stato spiegato), le piogge allagavano mezza città, a cominciare dalle decine di sottopassaggi dove gli autobobilisti si esibivano in gare di nuoto. Nella foto che potete osservare sopra i puntini colorati di azzurro e di blu sono le aree dove in questi giorni di ‘grande siccità’ Giove Pluvio si è scatenato. Ovviamente, come ormai avviene di consueto, speciali impianti di ‘impermeabilizzazione’ impediscono all’acqua che arriva dal cielo di riempire gli invasi artificiali siciliani per mantenere ‘alta’ l’attenzione sulla siccità chiamata a giustificare la dissalazione delle acque del mare.

Non è stato spiegato se, in caso di piogge, i container legati ai tre dissalatori potranno essere riempiti con acqua piovana o se si comporteranno come gli invasi artificiali dell’Isola ‘impermeabili’ alle piogge

Nel comunicato della Regione siciliana si racconta della titanica “lotta alla crisi idrica in Sicilia” nel giorno delle grandi piogge. Un risultato che si materializza nella ‘materializzazione’ di “tre dissalatori mobili per i siti di Porto Empedocle (Ag), Gela (Cl) e Trapani. Realizzati in 120 giorni, rappresentano un modello virtuoso di collaborazione pubblico-privato”. E siamo tutti contenti. Anche perché ci sono già i container che, supponiamo, dovranno contenere l’acqua del mare dissalata. Ancora non abbiamo capito se, in caso di piogge, potranno essere riempiti con l’acqua che arriva dal cielo. Il ‘modello ingegneristico d’avanguardia’ utilizzato per la realizzazione di questi tre gioielli tecnologici lo prevede? Chissà. Però, oltre circa 50 invasi artificiali realizzati nella nostra Isola dagli anni ’50 del secolo assato fino ai nostri giorni abbiamo anche tre nuovi dissalatori mobili.

Minchia picciotti: la presidenza della Regione si presenta con il “revamping”

C’è anche il “revamping” dell’impianto fisso di Porto Empedocle. “Chi beni a diri?”, chiederebbero gli agrigentini davanti a questo sfoggio di inglesismi. Ci dovrebbe essere di mezzo un “rinnovamento” ma de che?, direbbero a Roma. Comunque, pi chiuriri cu ‘sta puipata all’acqua, la spesa complessiva è stata di 100 milioni di euro. Al tempo della vecchia lira sarebbero stati 200 miliardi di lire circa. Immaginate cosa sarebbe successo alla fine degli anni ’80 del secolo passato se per tre dissalatori mobili avessero speso 200 miliardi di vecchie lire? Ah, dimenticavamo: è previsto anche l’allaccio al mare e in terra (per gli uomini di buona volontà?). Questo ci sorprende: noi pensavamo che, con 100 milioni di euro, sarebbero stati realizzati impianti di dissalazione senza mare e senza terra…

Il ‘mistero’ dell’energia che verrà utilizzata per dissalare le acque

Nel comunicato leggiamo anche progetti per un immaginifico futuro: parallelamente si sta portando avanti un importante piano di investimenti pluriennale per oltre 250 milioni di euro per migliorare la resilienza delle grandi ‘dorsali’ idriche regionali. Sempre all’agrigentina ci chiediamo: chi su ‘sti ‘dorsali’ idriche regionali? La verità è che questi parlano e scrivono “difficile” e noi non ci possiamo arrivare. Altra notizia: “I dissalatori mobili produrranno 96 litri di acqua al secondo ciascuno, con tecnologie a osmosi inversa e filtri avanzati, assicurando acqua potabile di qualità nel rispetto dell’ambiente. Un passo decisivo verso la sicurezza idrica della Sicilia”. Siamo certi che tutti i siciliani conoscono l’alchimia della cosiddetta “osmosi inversa”: della serie, tanto semu tutti allittrati… Non abbiamo ancora capito con che energia verrà prodotta l’acqua dissalata: idrocarburi? energia eolica? energia solare? Via, questo è un dettaglio…

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