Qual è il vero volto del presidente della CIA siciliana Graziano Scardino? Quello dello scorso Dicembre quando nell’agricoltura siciliana andava tutto bene o quello pessimistico-leopardiano di oggi?

Alla ricerca della verità scandagliando il pensiero ondivago della CIA siciliana…

I due volti di Graziano Scardino, presidente della CIA siciliana. La sigla CIA, in questo caso, non indica la dannosissima Central Intelligence Agency, l’Agenzia di spionaggio civile del Governo federale degli Stati Uniti d’America che, è noto, organizza colpi di Stato e guerre nel mondo. In Italia CIA sta per Confederazione Italiana Agricoltori. Ecco cosa dichiarava Scardino a fine Dicembre dello scorso anno, articolo pubblicato da il gazzettino di Sicilia, anche a proposito dell’attuale assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino, forse il peggiore assessore all’Agricoltura della Sicilia degli ultimi trent’anni: 

Lo scorso Dicembre nell’agricoltura siciliana tutto andava panglossianamente bene

Ringraziamo l’assessore per il continuo confronto sulle varie problematiche che assieme abbiamo affrontato nel corso dell’anno appena trascorso. La CIA ritiene che la strada intrapresa sia corretta e vuole avere un atteggiamento costruttivo, di portatore di interessi maturo che pungoli e sia da sprono alla politica quando è necessario, ma che dia il proprio contributo di idee e proposte per migliorare i risultati non sempre performanti. Il prossimo anno si preannuncia intenso poiché abbiamo già concertato la pubblicazione dei bandi relativi agli investimenti, con l’auspicio della certezza dei tempi, della semplificazione amministrativa e della sburocratizzazione delle procedure. Il rinnovamento delle aziende agricole siciliane è fondamentale per essere competitivi sui mercati e per produrre qualità sempre più richiesta dai consumatori, per questo motivo dobbiamo mettere il più possibile a disposizione delle imprese i fondi dedicati al settore, al fine di investire, promuovere, commercializzare” (qui per esteso l’articolo pubblicato da il gazzettino di Sicilia il 23 Dicembre dello scorso anno).

A distanza di meno di cinquanta giorni nell’agricoltura siciliana va tutto leopardianamente male…

Per Scardino, a fine Dicembre dello scorso anno, nel mondo dell’agricoltura siciliana andava tutto bene e l’assessore Sammartino veniva anche ringraziato. Il 18 Febbraio di quest’anno, cioè ieri, in un articolo che si può leggere su LiveSicilia, l’ottimismo panglossiano sul futuro dell’agricoltura siciliana esternato meno di cinquanta giorni addietro si trasforma in una sorta di pessimismo cosmico leopardiano: Gli imprenditori si sono esposti con le banche con le cambiali agrarie, nessuno può pagarle, si rischiano pesanti ricadute economiche nel mondo dell’agricoltura. Sono le conseguenze di una catastrofe dettata dal clima”, dice Scardino. E aggiunge: Abbiamo le cambiali in scadenza, il problema finanziario si ripercuoterà sulle rate che non possono essere pagate. I tassi di interesse sono aumentati e le cambiali agrarie scadono in primavera, non sappiamo come pagarle, devono rientrare i crediti che le banche hanno fatto alle imprese agricole, è impossibile”. E ancora: “Siamo di fronte a una crisi senza precedenti”… “La cosa più grave, oltre alla crisi climatica è che le imprese sono in apprensione per gli alti costi di produzione, dal settore frutticolo a quello zootecnico”. “Siamo davanti a un calo della produzione di grano del 30%, il settore vitivinicolo ha già subìto un calo del 35% della produzione. A causa delle piogge abbiamo avuto la peronospora che ha influito negativamente sulla produzione dell’uva da vino, ma che si è aggravata con i colpi di calore dal 20 luglio scorso, con zone a 48/50 gradi.

Un paio di domande al presidente Scardino

Presidente Scardino, ci dica: lo scorso fine Dicembre gli imprenditori agricoli non erano già esposti con le banche? Lo scorso Dicembre le rate si potevano pagare e ora no? Lo corso Dicembre i costi di produzione erano bassi e ora sono elevati? Ci dica presidente Scardino: solo a Dicembre si è accorto che la produzione di grano è calata del 30%? In Sicilia il grano si raccoglie a Giugno nelle aree pianeggianti e basso collinari e a Luglio e ad Agosto nelle aree alto collinari e montane o si raccoglie a Gennaio-Febbraio? Come mai, presidente Scardino, non parla della ‘invasione’ di grano duro estero che va in scena da oltre un anno e mezzo? Non ci crede? Se non crede a noi, presidente Scardino, e ne ha tutto il diritto, leggiamo insieme un articolo di agricoltura.it. IL GIORNALE DELL’AGRICOLTURA ITALIANA. Titolo: “Grano duro: nei primi 11 mesi del 2023 importazioni a +76% per quasi 3 milioni di tonnellate. E il grano italiano ha perso il 26% di valore”. ‘Attacco’ dell’articolo: “Nei primi undici mesi del 2023  le importazioni di grano duro sono importazioni di grano duro del 76% rispetto allo stesso periodo (gennaio-novembre) dell’anno precedente. In termini di quantità si è passati da 1.648.219 tonnellate importate (2022) alle 2.902.304 tonnellate del 2023, per un valore di 1 miliardo e 200.000 euro ed aumento del 49%, contro gli 804 milioni di euro del 2022” (qui per esteso l’articolo di agricoltura.it. IL GIORNALE DELL’AGRICOLTURA ITALIANA). Presidente Scardino, ci dica: è d’accordo sulla necessità di rivedere drasticamente al ribasso l’importazione di prodotti agricoli esteri in generale, prodotti agricoli esteri che, in buona parte, sono di pessima qualità perché contengono residui di contaminanti, compresi certi pesticidi che in Italia non si utilizzano più da anni perché dannosi per la salute umana? O la sua organizzazione è sulla stessa linea di PD, Movimento 5 Stelle, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, partiti che non hanno fino ad oggi mosso un dito per bloccare la cosiddetta ‘invasione europeista’ di prodotti agricoli esteri? Presiente Scardino, niente niente avete cominciato a realizzare che gli agricoltori iscritti alla vostra organizzazione hanno i cabbasisi pieni di parole & promesse e hanno iniziato a protestare e voi state cercando disperatamente di cavalcare gli eventi, provando a patrocinare una rivolta che fino a pochi giorni fa ignoravate?

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