Quando nella Cina di fine anni ’50 del secolo scorso non si andava troppo per il sottile nell’eliminare gli animali che attaccavano le produzioni agricole

di Nota Diplomatica

In realtà non è che oggi con i pesticidi la situazione sia molto diversa…
L’invito a “sterminare le quattro piaghe” – reperito sul valevole ‘Chineseposters.net’ – è un manifesto propagandistico cinese del 1958, opera dell’abile grafico Ding Hao, all’epoca molto apprezzato nel suo paese. La proposta, rivolta ai contadini, era quella di uccidere con ogni mezzo, e senza andare troppo per il sottile, tutte le creature che potessero danneggiare la produzione agricola. Mentre la ‘violenta uccisione’ di insetti e topi potrebbe risultare accettabile secondo gli usi occidentali di oggi, il passerotto ‘infilzato’ è effettivamente un po’ troppo. Il contesto agricolo cinese di allora però non ammetteva tanta gentilezza d’animo. Non c’erano insetticidi e non c’era abbastanza da mangiare già per gli esseri umani. O gli uni o gli altri dovevano morire… Nella circostanza, l’ecologia non era la priorità.

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