Riaperto il Ponte di Crimea colpito da un attentato ‘pilotato’ con molta probabilità dai servizi di Intelligence occidentali. Intanto l’Ucraina vuole 7 miliardi di euro al mese dall’Unione europea

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Tanto che problemi ci sono? Pagano i cittadini europei, che sono il ‘bancomat’ degli ucraini. Pagare e sorridere!

Nessuna trattativa con l’Ucraina e con gli occidentali dopo gli attacchi terroristici alle infrastrutture e agli aeroporti russi. Questa la posizione della Federazione Russa dopo l’attacco al Ponte di Crimea. Si tratta di un Ponte di 18 km, praticamente il più lungo d’Europa. Dal questa grande infrastruttura viaria passano treni e automobili. Come abbiamo già scritto (qui un nostro articolo di ieri 3 Giugno), l’attacco al Ponte di Crimea da parte degli occidentali era stato messo nel conto. Infatti, rispetto all’attacco del 2023, quando vi furono due vittime, con il nuovo attacco non ci sono stati morti. Il Cremlino ha confermato l’esplosione vicino al Ponte di Crimea ma fa sapere che i danni provocati sono minimi tanto che è stato riaperto al traffico.

La responsabilità dell’enorme flusso di soldi tolto dalle tasche dei cittadini europei per foraggiare Zelenskyj e compagnia bella è degli stessi cittadini europei che continuano a votare i partiti guerrafondai

Nonostante gli attacchi terroristici la strategia della Russia di Putin non cambia. Del resto, questi attacchi alle infrastrutture e anche ai centri abitati russi – che si susseguono ogni giorno – nella testa degli occidentali e degli ucraini dovrebbero convincere i russi a fermare la guerra. Invece i russi continuano ad avanzare in Ucraina. Da quello che fa sapere il Ministero della Difesa russo, questa notte sono stati abbattuti sette droni. “Quattro droni sono stati abbattuti in Crimea, due nell’Oblast’ di Kursk e uno nell’Oblast’ di Belgorod”, leggiamo in un post di un canale Telegram. Va detto che, rispetto ai giorni scorsi, il numero dei droni che ogni giorni ucraini e occidentali sagliano contro la Russia sono sensibilmente diminuiti. Le scorte di droni si vanno esaurendo? E’ per questo che il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelenskyj, come ha scritto Bloomberg, ha chiesto all’Unione europea 7 miliardi di dollari al mese per ‘spesuccie’ varie? Insomma, l’Ue di Ursula von der Leyen, Friederich Merz, Emmanuel Macron, Pedro Sanchez, Giorgia Meloni e via continuando si conferma il ‘bancomat’ dell’Ucraina. Che c’è da fare, ‘europeisti’ di Fratelli d’Italia, PD, Forza Italia e via continuando: pagare e sorridere! Tanto a pagare sono i cittadini europei… Fino a quando gl’italiani non si sveglieranno e smetteranno di votare questi partiti, beh, hanno quello che si meritano, ovvero l’economia italiana che cade a pezzi (come potete leggere qui).

Ogni giorno e ogni notte bombe ucraine in Russia e bombe russe in Ucraina

Se è vero che occidentali e ucraini, oltre agli atti terroristici, sparano ogni giorno droni contro infrastrutture civili e militari russe, e anche contro città, anche i russi sparano droni contro le infrastrutture ucraine. Stanotte, ad esempio, droni russi hanno colpito la zona industriale di Kharkiv. Sempre stanotte, a Sumy, i “Gerani” ha colpito un impianto di bioetanolo (foto sopra e sotto tratta da un canale Telegram). I serbatoi e i locali dell’azienda sono stati danneggiati.

La Russia sta conquistando tutte le Regioni russofone dell’Ucraina

L’avanzata dei russi a Sumy è lenta ma inesorabile. I militari russi vann avanti conquistando villaggio dopo villaggio. Ribadiamo: gli attacchi terroristici alle infrastrutture russe non cambiano la strategia militare della Russia. Ieri i russi hanno preso i villaggi di Novokonstantinovka e Varachino. E hanno anche lanciato i attacchi a sud, da Andreevka all’autostrada Sumy-Sudža. Oggi, a quanto si sa, sono in corso combattimenti furibondi a Yablunovka, che ormai sembra semicircondata. Tra poche ore dovrebbe passare sotto il controllo russo. Da segnalare anche un attacco al terminal di Nova Poshta, sempre a Sumy. Questa viene considerata una conquista importante, perché Nova fornisce, anzi, forniva servizi logistici alle forze armate ucraine. I russi stanno utilizzando anche i missili ipersonici Iskander. Con questi missili hanno distrutto il sistema di difesa aerea IRIS-T nei pressi del villaggio di Zhelobok, nella regione di Dnepropetrovsk.

Gli attacchi alle infrastrutture russe hanno un ritorno mediatico per gli ucraini. Ma la guerra ucraini e occidentali la stanno perdendo lo stesso. E ancora non è arrivata la reazione russa agli attacchi terroristi occidentali: e non è detto che riguarderà solo l’Ucraina…

Interessante l’analisi della situazione che si legge in un post di un canale Telegram: “Fronte in movimento verso ovest sotto la spinta russa. L’Oblast di Sumy sta vedendo un’entrata in scena da nord-est di reparti russi che avanzavano verso la stessa città di Sumy ancora distante circa 30 km. L’Oblast di Karkov sta subendo sul fianco est lo sconfinamento dei reparti di Mosca che attanagliano Kupyansk. Ma lo scontro maggiore è nel settore centrale del Donbass, da Liman fino a Pokrovsk, dove la pressione da parte russa va sempre più aumentando mentre Kiev continua ad inviare uomini per tamponare le perdite e costruire in fretta una linea difensiva al confine con l’Oblast di Dnipropetrovsk. Gli ucraini con il supporto fondamentale della NATO rispondono colpendo in profondità il territorio russo sia con attacchi terroristici ai centri civili, sia con attacchi ad aeroporti strategici con droni. Ovviamente tutto quanto ha un ritorno mediatico per Kiev che però non inverte la rotta sul campo dove continua costantemente e senza sosta a perdere territori e uomini ogni giorno”. La realtà, che i media occidentali nascondono, è che le forze armate russe avanzano su un ampio fronte nella Regione di Sumy. I militari della Federazione Russa sono già a 20 km dal centro regionale e continuano ad avanzare, causando perdite a ucraini e occidentali. Militari ucraini, mercanari e militari NATO non riescono a fermare l’avanzata russa. Anche perché i russi agiscono a ‘tenaglia’ tra terra e cielo: mentre le truppe avanzano, le forze aerospaziali russe bombardano senza tregua le postazioni ucraine e occidentali. E ancora non è arrivata la reazione russa agli attacchi terroristi occidentali: e non è detto che riguarderà solo l’Ucraina…

Da dove spuntano i militari di parte ucraina? Che stanno combinando gli ‘europeisti’?

Va da sé che, in questo scenario, solo uno stupido può pensare alla pace tra russi da una parte e Paesi occidentali dall’altra parte. Chiudiamo con la parte più misteriosa di questa storia. Che dietro gli attacchi terroristici alle infrastrutture russe ci siano gli occidentali, compresa la NATO, questo è assodato. Non si capisce, invece, da dove spuntino i tanti militari schierati contro i russi, militari che stanno provando, peraltro senza successo, a difendere l’Ucraina. Il Paese di Zelen’skyj sconta grandi difficoltà nel trovare nel proprio Paese militari da inviare in guerra. I mercenari sono sempre di meno. I militari NATO partecipano, al massimo, alle operazioni in grande stile, non vanno certo in trincea! Sulla carta, i Paesi dell’Unione europea non dovrebbero aver inviato militari in Ucraina (anche se, in verità, le menzogne raccontate ai cittadini, dal Covid in poi, sono ormai la regola nell’Unione europea). Ma allora da dove arrivano questi militari, che peraltro stanno pedendo la guerra in Ucraina? Questa sì che è una bella domanda.

AGGIORNAMENTO

Dichoarazione di Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri della Federazione Russa:

“L’Occidente è coinvolto nelle attività terroristiche del regime di Kiev. Nessun attacco terroristico, che ovviamente, alla luce di tutti i fatti, può essere classificato esclusivamente come atto terroristico, ha mai ricevuto alcuna condanna. Nessuno ha nemmeno provato a rimproverare il regime di Kiev a livello ufficiale nei paesi occidentali. Nemmeno una volta. In primo luogo, i Paesi occidentali forniscono armi a questo scopo. Specificamente per commettere questi atti terroristici estremisti. Non pongono alcuna condizione o restrizione. In secondo luogo fungono da osservatori, forniscono coordinate, perché solo i Paesi occidentali, le aziende occidentali affiliate agli Stati occidentali, hanno tali capacità. Il punto successivo è che l’Occidente fornisce sostegno politico e motiva politicamente il regime di Kiev a compiere tali passi”.

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