Sanremo? Tutto finto a cominciare dai nomi che si danno. L’obiettivo è stupire, far parlare di sé, scatenare discussioni. Questo paga in termini di popolarità e di audience

di Ninni Caronia

La musica, le voci, il talento sono solo un’appendice di cui si può anche fare a meno

Comunque, il primo errore è quello di prenderli su serio. Da Fedez e Rosa Chemical che si baciano e si strusciano, alla chiattona che dopo aver finito di cantare ricorda a tutti di amare e che l’amore è libero, alla spillungona che dice di sperare che sua madre morta faccia “un cazzo di tifo” per lei, ai saltimbanchi con abbigliamento da circo che sembrano voler abbattere il mondo ma che poi nella vita reale spesso e volentieri sono solo dei bravi ragazzi. Tutto finto, a cominciare dai nomi che si danno, perché l’obiettivo è stupire, far parlare di sé, scatenare la discussione, perché paga, in termini di popolarità e di audience. Lo sanno bene gli organizzatori, che forniscono gli ingredienti giusti perché tutto ciò avvenga. Dopo le polemiche dell’anno scorso Rosa Chemical non è stato messo da parte, ma promosso ad ospite d’onore in questa ultima edizione. E se non fossero caduti in disgrazia anche Fedez e consorte – che ricorderemo per il pistolotto da scuola elementare su quando era bambina – avrebbero avuto il loro spazio. La musica, le voci, il talento sono solo un’appendice di cui si può anche fare a meno. Lo spettacolo si costruisce altrove, nelle conferenze stampa dove avvengono le contestazioni, negli effetti di luce, nei temi a sfondo sociale e nelle tragedie personali, tutti elementi utilizzati per dare dignità e legittimità al tutto e negli eccessi ad opera dei cantanti in gara e degli invitati. Ognuno recita la propria parte, tutti attori in commedia più o meno inconsapevoli, me compreso mentre scrivo queste quattro parole.

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