Sant’Agnese vergine e martire, il suo ricordo servirà quando inizierà una vera protesta per scuotere la coscienza mondiale in difesa delle donne

Una riflessione su una dodicenne diventata Santa ammirata da Sant’Ambrogio che la considerava un esempio di fortezza

di Frate Domenico Spatola

Avrà fatto grande impressione la morte di una ragazza dodicenne. Agnese nel Terzo secolo finì sotto i colpi di macete del boia spietato, per ordine di Diocleziano. Agnese dichiarava infatti di volere sposare Colui che amava, Gesù Cristo, Signore. Sant’Ambrogio vescovo, un secolo, dopo ne racconterà ancora impressionato di tanta coerenza della fede di Agnese, che divenne esempio di fortezza. Oggi le uccisioni di tante ragazze in Afghanistan e in Iran, e chissà in quante altre parti del Pianeta, non fanno più impressione e neppure notizia. Ragioni di Stato costringono a preferire il silenzio, e rimuovere la memoria sugli atroci deliri. Si grida giustamente per i femminicidi in Italia, ma i Paesi progrediti dovrebbero protestare contro i belluini che trattano le donne alla stregua degli animali. Il ricordo di Sant’Agnese allora potrà servire, quando scuoterà la coscienza mondiale in temi di libertà e di rispetto dell’altra.

Foto tratta da La Luce di Maria

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