Stare in spiaggia costa poco perché i siciliani sono sempre più in difficoltà, i turisti restano sempre meno e perché venire in Sicilia costa sempre di più. E meno male che i turisti non sanno della farsa della ‘Dieta Mediterranea’…

L’impietosa analisi di Federconsumatori Sicilia

L’Estate è arrivata in Sicilia ma, ancora una volta, non sarà, sotto il profilo economico, una stagione brillante. Arrivare nella nostra Isola, per i turisti, costa tanto e questo avvantaggia soprattutto le compagnie aeree che incassano un sacco di soldi e le altre Regioni italiane a vocazione turistica con costi di trasporto inferiori ai costi siciliani. Gli effetti non possono che essere negativi. La Sicilia attira i turisti che, però, non sono tutti ricchi. Le persone normali si accollano gli alti prezzi dei biglietti aerei, poi, però, accorciano il tempo di permanenza nella nostra Isola. E’ impietosa ma purtroppo veritiera l’analisi di Federconsumatori Sicilia.

I dati delle rilevazioni fatte nei lidi di Palermo, Catania e Trapani

Leggendo superficialmente i ‘numeri’ la Sicilia appare come la Regione turistica italiana più economica. Ma analizzando bene la situazione ci si accorge che i prezzi più bassi dei servizi in spiaggia non risolvono i problemi di questo paricolare segmento dell’economia siciliana. “Dalla rilevazione dei prezzi dei servizi balneari per l’Estate 2025 – leggiamo nel comunicato di Federconsumatori – emerge che, anche quest’anno, la Sicilia è la Regione italiana più economica: ombrellone, sdraio, lettino e pedalò costano sensibilmente meno della media nazionale, e gli abbonamenti stagionali costano addirittura il 50% in meno. Come di consueto, Federconsumatori ha chiesto i prezzi dei vari servizi in un campione di lidi privati in tutta Italia. In Sicilia le rilevazioni dei prezzi sono state fatte nelle province di Palermo, Catania e Trapani. Pur restando relativamente bassi, i prezzi di tutti i servizi balneari in Sicilia sono in aumento rispetto al 2024: l’ombrellone costa il 4% in più, la sdraio il 3% in più, il lettino il 10% in più, l’abbonamento giornaliero l’11% in più, quello mensile il 5% in più, quello
stagionale il 3% in più e un’ora in pedalò o sup costa il 4% in più”.

Federconsumatori prende per buona l’inflazione calcolata da Unione europea e Governo italiano impegnati a nascondere gli effetti disastrosi della guerra in Ucraina sull’economia a cominciare, appunto, dall’inflazione che è molto più alta

A questo punto arriva il dato poco convincente di Federconsumatori: “Gli incrementi, in media, sono quindi del 6%, un dato che è ben oltre l’inflazione e, soprattutto, è il più alto (come crescita, in percentuale) tra tutte le Regioni”. Qui ci dobbiamo fermare per ricordare agli amici di Federconsumatori che il calcolo dell’inflazione al quale fanno riferimento è quello dell’Unione europea e dell’Italia. Non sono calcoli che rispecchiano l’andamento generale dei prezzi non soltanto per ciò che riguarda i generi alimentari ma anche per gli altri prodotti. Il dubbio – che in realtà è più di un dubbio – soprattutto per i generi alimentari e per la ristorazione in generale – è che tali dati vengano ‘addomesticati’ da Ue e Governo italiano per non far conoscere ai cittadini italiani il danno che sta producendo all’economia del nostro Paese la guerra in Ucraina. L’unico settore economico della Sicilia che registra un calo dei prezzi è l’agricoltura, con riferimento ai prezzi che vengono pagati agli agricoltori, a parte alcune eccezioni che riguardano, per lo più, i prodotti agricoli siciliani che vengono esportati. Per il resto, i prezzi dei sono tutti in crescita.

Come lo scorso anno, anche per quest’anno si profila un’Estate siciliana con la netta prevalenza dei turisti mordi e fuggi

“Torniamo al comunicato di Federconsumatori Sicilia: “Analizzando i dati – sottolinea Federconsumatori – si nota subito una cosa: ad aumentare di più sono i prezzi di lettini e abbonamenti giornalieri, mentre crescono molto meno gli abbonamenti mensili e stagionali. E questo, purtroppo, vuol dire che i gestori dei lidi prevedono l’ennesima stagione di turismo mordi e fuggi, che cercheranno di monetizzare al massimo alzando i prezzi di quello che venderanno di più: il posto comodo con lettino per un giorno e l’abbonamento complessivo per un giorno. Inutile alzare molto i prezzi di un abbonamento mensile o stagionale, se si prevede che già se ne venderanno pochi. Molto più redditizio alzare i prezzi del lettino per un giorno e venderlo trenta volte in un mese”.

E’ inutile girarci attorno: i costi dei biglitti aerei sono eccessivi: e questo altera tutta la filiera turistica

“Sono dati dai quali emerge un giudizio dolce-amaro – commenta il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa -. Da una parte non possiamo non vedere che i servizi nelle spiagge siciliane costano molto meno che nel resto d’Italia, ma dall’altra non possiamo nemmeno fare finta di non capire il perché: i siciliani non hanno soldi da spendere per le vacanze, mentre i turisti ormai passano dalla Sicilia per pochi giorni”. Federconsumatori torna a ricordare i costi elevati degli biglietti aerei in Sicilia: “E’ utile ricordare, tra l’altro – si legge sempre nel comunicato – che ad influire molto su questo segmento di consumo c’è il
drammatico aumento dei costi che i siciliani residenti nel resto d’Italia devono affrontare per tornare a casa per le vacanze: se una famiglia di tre persone deve spendere 1.500 euro, o anche di più, di solo viaggio per stare due settimane in Sicilia, di sicuro non avrà molto da spendere al lido”. Conclude La Rosa: “Purtroppo questa nostra valutazione non è quasi per nulla diversa da quella che abbiamo fatto l’anno scorso, perché la situazione è praticamente identica: il mare in Sicilia costa poco perché i siciliani sono sempre più in difficoltà, i turisti restano sempre meno e perché venire in Sicilia costa sempre di più”.

… e meno male che i turisti non sanno che sta scomparendo il pesce siciliano e che la nostra Isola è sommersa da grano estero e da ortofrutta estera. Un’invasione che ridicolizza la celebrata a parole ‘Dieta Mediterranea’ della Sicilia

Ci sarebbero anche le notizie che chi arriva in Sicilia dal resto d’Italia e, soprattutto, dall’estero non conoscono bene. Se i turisti che arrivano in Sicilia dovessero scoprire che la nostra Isola, dove la pesca dovrebbe essere un settore trainante, importa invece il 70% del pesce consumato comincerebbero a porsi qualche domanda. Se poi dovessero scoprire che, in alcuni porti siciliani, arriva in grandissima quantità di grano estero proveniente, per citare due esempi, da Canada e Ucraina, e se dovessero scoprire che la Sicilia è letteralmente invasa da ortofrutta estera comincerebbero a porsi qualche domanda sulla grande presa in giro della tanto celebrata ‘Dieta Mediterranea’ che nella nostra Regione ormai esiste in buona parte solo sulla carta…

Foto tratta da Blog Sicilia

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