Ue e Occidente muti sugli incendi in Canada che hanno ‘inghiottito’ 18 milioni di ettari di boschi con milioni di animali uccisi. Il mondo rischia l’estinzione ma non si deve dire

Ha ragione Alfonso Luigi Marra: la catastrofe climatica si avvicina
Foto tratta da Exclusion

“Non c’è un solo sito di informazione che riporti gli innumerevoli disastri causati dal clima ogni giorno nel mondo. I media mainstream fanno qualche servizio isolato in caso di fatti eclatanti, ma sanno che le notizie vengono recepite solo dopo lunghi bombardamenti, come quelli di quelle che vogliono imporre o che usano per fini di diversione. L’unico modo per sapere qualcosa sono i video degli utenti sui social. Questo perché informare adeguatamente dei disastri quotidiani che avvengono sul pianeta causerebbe immediatamente il cambiamento culturale. Il risultato è che più la catastrofe climatica si avvicina, più i media si sforzano di occultarla, per cui sta per piombarci addosso inattesa. 30.11.23, ALM”. Così scrive sulla sua pagina Facebook Alfonso Luigi Marra, giurista, meridionale di genio, già europarlamentare. Riprendiamo spesso i post di Marra perché siamo d’accordo con lui. Come Marra, anche noi pensiamo che i cambiamenti climatici in corso sono sottovalutati, snobbati, se non ignorati. E siamo anche d’accordo con lui sulla pressoché totale mancanza d’informazione sui disastri climatici in corso. Basti pensare al silenzio sugli incendi boschivi. In Sicilia, a fine dello scorso Luglio, per poco meno di mezza giornata la temperatura ha toccato i 50 gradi. Nella nostra Isola, la scorsa Estate, ci sono state cinque sciroccate con incendi estesi. Silenzio assordante sulla conta dei danni alle piante e agli animali. Siamo a Dicembre e dalle nostre parti fa ancora caldo. Cosa succederà la prossima Estate e forse anche prima?

Poche notizie sugli incendi di aree verdi che la scorsa Estate hanno colpito il Centro Africa. La scorsa Estate milioni e milioni di animali morti in tante aree del mondo ma non se ne parla

Gli incendi delle aree verdi non sono fenomeni isolati ma sono presenti in varie parti del mondo ormai da alcuni anni (qui un nostro articolo di approfondimento, dove si racconta anche degli incendi in Sicilia). Quest’anno, nel silenzio generale, sono stati registrati incendi boschivi terribili in varie aree del Pianeta, a cominciare da Canada e Centro Africa. Di quanto avvenuto in Africa con gli incendi si sa poco, perché l’informazione è carente. Ci riferiamo al Centro Africa, perché degli incendi che la scorsa Estate hanno colpito l’Algeria, bene o male le notizie sono trapelate. Lo stesso discorso vale per gli incendi che nei mesi scorsi hanno colpito Tunisia e Marocco. Silenzio totale, invece, per gli incendi che hanno colpito il Centro Africa: e si è trattato di incendi molto vasti. Nessuna informazione sugli animali uccisi dagli incendi spaventosi che hanno colpito l’Africa. Come dare torto a Marra? Parliamo di milioni di animali e, in generale, di biodiversità ‘inghiottiti’ dalle fiamme. Quando un bosco va a fuoco si pensa alle piante. Ma ci sono anche gli animali: ma non ne parla quasi nessuno.

L’Unione europea nasconde le notizie sugli incendi boschivi nel Pianeta perché la presa di coscienza di milioni di cittadini europei dimostrerebbe che la lotta alle emissioni di CO2, alla luce degli incendi boschivi, è una grandissima stupidaggine

Qualche notizia in più arriva dal Canada, dove un Governo di dilettanti allo sbaraglio ha fatto poco o nulla per prevenire incendi vastissimi durati oltre sei mesi, da Aprile ai primi di Ottobre. Incendi estesi e incontrollati che hanno distrutto 18 milioni di ettari di verde. Riuscite a immaginare l’area verde che è stata incenerita in Canada? Un ettaro equivale a 10 mila metri quadrati: pensate un po’ che cosa significa il fuoco in un’area verde di 18 milioni di ettari. In pratica, è come se fosse andato a fuoco un Paese con un’estensione simile alla Tunisia. Avete avuto informazioni dalla televisione sugli incendi in Canada? No, perché in Canada c’è un Governo ultra-liberista e globalista che va protetto: e pazienza se in questo 2023, su 155 milioni di ettari di boschi e aree verdi, in Canada è andato in fumo più del 10% del patrimonio boschivo di questo Paese. Nella storia del Canada è un record assoluto. Un altro motivo del silenzio di tutto l’Occidente sugli incendi boschivi nel Canada è da ricercare nell’immissione, nell’atmosfera, di spaventosi quantitativi di CO2. Se mettiamo insieme di incendi boschivi in Canada, gli incendi boschivi nel Nord Africa e nel Centro Africa, gli incendi boschivi in Siberia, gli incendi boschivi in Sudamerica, gli incendi boschivi negli Stati Uniti d’America (incredibile quanto avvenuto negli ultimi tempi in California) e gli incendi boschivi in Europa (quasi 200 mila ettari), ebbene, il quantitativo di CO2 immesso nell’aria è incalcolabile. Informare i cittadini europei significherebbe mandare all’aria le speculazioni in atto – speculazioni ‘a cura’ della solita banditesca Unione europea – per “ridurre le emissioni di CO2”. Se i 500 milioni di cittadini europei che verranno vessati e tassati per ridurre le emissioni di CO2 venissero a sapere che ogni anno, con gli incendi boschivi, si produce un quantitativo di CO2 cento volte superiore alle emissioni che si ridurrebbero con i ‘sacrifici’ chiesti dalle Ue agli stessi cittadini, ebbene, questi ultimi andrebbero su tutte le furie. Se poi scoprissero che dietro i provvedimenti ‘green’ degli ‘europeisti’ ci sono comitati di affari che si faranno ‘i bagni’, l’Unione europea finirebbe nel giro di qualche mese. Meglio non informare sugli incedi boschivi, meglio ancora procedere con la disinformazione. Ma forse non ci sarà nemmeno bisogno di ‘sgamare’ gli imbroglioni dell’Unione europea, perché non è esclusa qualche sorpresa climatica già la prossima Estate.

Un commento

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *