Un commento critico sulle proteste degli agricoltori siciliani da parte della Comunità TerraeLiberAzione

da Mario Di Mauro
fondatore della Comunità TerraeLiberAzione
riceviamo e pubblichiamo

Condividiamo solo in minima parte l’analisi del nostro amico Mario Di Mauro. Siamo democratici ed è giusto che dica la sua

Fa notizia che alcune centinaia di Agricoltori siciliani -tra i quali tanti nostri amici- si autorganizzino per “protestare”. Questa è una cosa buona. Meno buona è la strumentalizzazione –interna ed esterna- che già se ne fa. Ma è sempre stato accuddhì. TerraeLiberAzione -da 40 anni- è attenta e radicata criticamente in queste Situazioni: che si presentano con ciclica regolarità, perfino secolare. Ancora una volta –anche in troppi eroici partecipanti- è evidente l’incomprensione delle forme e dinamiche secolari del Mercato del Cibo nella Realtà mondiale. Ma non v’è –in genere- neanche consapevolezza della Realtà di una “Agricoltura Europea” che vive, Tutta, telecomandata e assistita da almeno 60 anni –con la “respirazione artificiale” di Fondi pubblici (e sono soldi nostri: di tutti, anche dei Non-Agricoltori).

Niente lamentazioni sicilianiste

La P.A.C. (Politica Agricola Comunitaria) vale storicamente una enorme metà della Cassa comune europea: ma ora devono tagliare questi Fondi perché i Sonnambuli di “Bruxelles” si devono armare: costruire la “Difesa europea” -ma “difesa” da chi?-; e devono anche finanziare la loro caotica “Transizione energetica e digitale” che dovrebbe salvare il Pianeta!. Vaste programme, direbbe De Gaulle. Va detto, però, conti alla mano, statistiche: Sicily Park – dal MEC alla CEE all’UE-è stata tra le regioni europee più sovvenzionate: per “fare cosa”…è un altro discorso!. Comunque un fiume di miliardi telecomandati (e in parte scafazzati e asdirrubbati a vaddhuni) hanno ridisegnato il Paesaggio agrario siciliano: con risultati discutibili. Torniamo ai nostri amici “protestanti”. In breve: oggi, in Sicily Park, se c’è una cosa che non serve è una replica del “forconismo”… Occorre invece sviluppare scientificamente una “Analisi della Situazione” e precisare scientificamente gli obiettivi praticabili. E niente “lamentazioni sicilianiste”: chi è causa del proprio male pianga se stesso…

Il Mercato Mondiale

Nel 1984 solo la piccola TerraeLiberAzione -che analizzava anche il Mercato mondiale- si opponeva alla colonialista e suicida “riconversione varietale” in agrumicoltura (Noi: in difesa dell’Arancia rossa). E cosa dire della nostra Difesa quarantennale dei “Grani antichi” (ormai “di moda”)?. Ma ci sarebbe molto altro… anche per Difendere il Paesaggio colturale e culturale dell’Arcipelago di Trinakria dall’aggressione neocoloniale -in modalità land grabbing- dell’eolico e fotovoltaico speculativi: è quel “latifondo tecno-parassitario” che TerraeLiberAzione aveva previsto nel 1984. Scripta manent. E se parliamo di “bollette elettriche”… Ma con chi?. (Qualche idea l’abbiamo regalata all’MPA, qualcosa provano a farla: troppo poco: ma kista è Sicily Park!).

L’idea di una Banca di Mediocredito Agrario

La Verità è che in “Sicily Park” non si fa Politica Agraria -giusta o sbagliata-da 60 anni. Il punto fermo dal quale ripartire è questo. Serve una Banca di Mediocredito Agrario, di visione strategica, per sviluppare Filiere potenti. E anche per socializzare quei “prodotti d’eccellenza” che la Famiglia proletaria siciliana neanche si può permettere (ammesso che li conosca!). Per non dire delle mense scolastiche in “scuole a tempo pieno”: quasi inesistenti: con tanto di emigrazione di massa CEM (Coercive Engineered Migration) di insegnanti e altro personale scolastico. Ci stanno distruggendo!

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *