Uragano arrivato dall’Europa orientale fa strage in Libia. Auguriamoci che uragani e trombe d’aria evitino la Sicilia

Non c’è pace per il Nord Africa. Dopo il terremoto in Marocco un devastante uragano colpisce la Libia

Dopo il terremoto in Marocco uno spaventoso uragano si è abbattuto sulla Libia. I meteorologi l’hanno battezzato “Daniel”. Piogge torrenziali e violente inondazioni hanno colpito la parte orientale di questo Paese che dal 2011 – anni in cui francesi e americani hanno ammazzato Gheddafi – va avanti dilaniato da guerre civili. Con tanti Paesi del mondo che cercano di mettervi radici, chi per sfruttare le grandi risorse energetiche, ovvero gli idrocarburi (Francia, Stati Uniti d’America e, in parte, l’Italia), con altri Paesi che cercano di assicurarsi porzioni di territorio (Turchia) e Russia e Cina che operano sul piano geopolitico per cacciare dall’Africa gli occidentali. In questo scenario è arrivato l’uragano Daniel. La città più colpita è Derma, circa 100 mila abitanti, dove si contano oltre 2 mila morti e migliaia di dispersi. Le notizie che arrivano sono spaventose: piogge incessanti e violente, allagamenti, via e automobili so9mmersa dall’acqua, venti che hanno raggiunto i 180 km orari. L’uragano è arrivato dall’Europa dell’Est, colpendo Turchia, Bulgaria e Grecia per poi dirigersi verso la Libia orientale.

Il Mediterraneo comincia ad essere un mare pericoloso. Non dimentichiamo le trombe d’aria del 2021 dopo un’Estate calda come l’attuale

Prendiamo atto che anche il Mediterraneo comincia ad essere un luogo pericoloso, in un momento storico in cui è attraversato da migliaia di piccole imbarcazioni cariche di migranti che arrivano soprattutto a Lampedusa provenienti dalla Libia e dalla Tunisia. Non che la Sicilia sia stata esentata da questi fenomeni. Certo, questa volta l’Uragano, come dire?, ha preferito tirare dritto e dirigersi verso la sponda del Nord Africa. Ma dobbiamo ricordare che nel 2021 – anno particolarmente caldo come l’attuale – la Sicilia ha registrato almeno una ventina di ‘Dragunare’, nome che i pescatori di Sciacca danno alle trombe d’aria. Ricordiamo i danni provocati da una tromba d’aria a Pantelleria proprio nel Settembre di due anni fa, trovando l’isola totalmente impreparata. Per non parlare delle inondazioni del Catanese e del Siracusano. Dubitiamo che in Sicilia, a distanza di due anni, sia cambiato qualcosa. La nostra Isola registra il fallimento pressoché totale in materia di prevenzione degli incendi boschivi e degli incendi che colpiscono le aree verdi comunali e private – di fatto abbandonate – limitrofe ai centri abitati. E solo da qualche mese sono iniziati i lavori si sistemazione dei corsi d’acqua (anche se non si capisce chi starebbe realizzando tali opere). Dobbiamo sperare, alla luce della disorganizzazione che registriamo nei nostri territori, che uragani e trombe d’aria si tengano lontani dalla nostra Isola, perché Iddio solo sa che cosa potrebbe succedere. In ogni caso va sottolineato che chi sottovaluta i cambiamenti climatici è stato ancora una volta servito…

Foto tratta da Avvenire

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