Gli agricoltori tedeschi hanno occupato le strade di Berlino. Chiedono le dimissioni del Cancelliere Scholz. Due riunioni in Sicilia previste a Enna e Corleone

L’attuale Cancelliere tedesco sta cercando di prendere in giro gli agricoltori

Oggi Berlino è stata invasa dagli agricoltori che protestano contro il Governo del Cancelliere, Olaf Scholz. Centinaia di trattori sono stati parcheggiati davanti la porta di Brandeburgo. Il mondo agricolo protesta tedesco contro i tagli disposti dal Governo. L’esecutivo si difende richiamando una sentenza della Corte Costituzionale che ha imposto una serie di risparmi. Tesi vera solo in parte. La realtà è che è la guerra in Ucraina che sta costando ingenti risorse a tutta l’Unione europea, compresa la Germania. Che, in più, rispetto ad altri Paesi europei, sta reggendo il maggior peso dei profughi ucraini che in maggioranza scelgono la Germania dove pensano di usufruire di condizioni economiche migliori. Ciò posto, non si capisce perché il Governo Scohlz abbia deciso di scaricare soprattutto sugli agricoltori il peso di una crisi economica destinata ad aggravarsi con il blocco della navigazione commerciale nel Mar Rosso (come potete leggere qui). Da qui le manifestazioni di protesta. Situazione in evoluzione in Sicilia dove i gruppi di agricoltori che protestano si vanno organizzando autonomamente. (sopra foto tratta da La Svolta)

Oltre che i tagli, gli agricoltori tedeschi lamentano un eccesso di burocrazia

Cominciamo con la Germania. Il Cancelliere Scholz, che ha capito che in gioco c’è la sua poltrona, ha cercato di correre ai riparti. Ma lo ha fatto con le parole e non con i fatti. Il capo del Governo si è impegnato a ripristinare gli sconti sulle tasse automobilistiche e ha fatto sapere che proverà a ‘spalmare’ in più anni i tagli ai sussidi per il diesel agricolo invece di concentrarli tutti quest’anno. C’è, come dire?, un piccolo problema: gli agricoltori hanno chiesto il ripristino dei sussidi per il diesel agricolo e non il taglio negli anni. Per non parlare di altre penalizzazioni a carico dell’agricoltura. Morale: la ‘furbata’ di Scholz ha indispettito gli agricoltori che chiedono le sue dimissioni. In un’intervista dell’AGI Hendrik Pferdmenges, 45 anni, agricoltore di Hannover, illustra come stanno le cose: “Non si tratta solo dei tagli più recenti. Quella è stata semplicemente la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Abbiamo perso troppi sussidi negli ultimi anni. E i regolamenti e la burocrazia sono così elevati che a un certo punto non saremo più in grado di farcela”.

Le ottuse, antipopolari e radical-chic politiche economiche di Socialdemocratici, Verdi e Liberali stanno spingendo milioni di elettori tra le braccia dell’estrema destra tedesca

L’AGI riporta anche un recente sondaggio del quotidiano tedesco Bild, secondo il quale “il 64% dei tedeschi ha dichiarato che vorrebbe vedere un cambio di Governo”. Contro le scelte dell’attuale esecutivo tedesco non ci sono solo gli agricoltori. I lavoratori del settore metalmeccanico e i docenti della scuola sono scesi in piazza lo scorso Dicembre. Mentre la scorsa settimana i ferroviari hanno bloccato i trasporti. Gli esponenti della sinistra tedesca al Governo – che in realtà di sinistra ha poco o nulla, visto che sta cercando di penalizzare i lavoratori – lamenta che l’estrema destra di AfD sta strumentalizzando la protesta popolare. Ma è un po’ il gatto che si morde la coda, perché sono proprio le politiche economiche dell’attuale Governo antipopolare di Scholz che sta spingendo tanti elettori tra le braccia della destra tedesca. Soni gli esponenti degli attuali tre partiti che danno vita al Governo del Cancelliere Scholz – Partito Socialdemocratico, Verdi e Partito Liberale – che dovrebbero effettuare quello che chiama esame di coscienza su quanto hanno fatto. Ci sono i citati tagli all’agricoltura ma anche i provvedimenti voluti dagli ambientalisti come i ‘cappotti termici’ negli edifici che vanno a massacrare i ceti medi, medio bassi e bassi. Per non parlare degli insetti a tavola, che suscitano uno schifo generale. In più ci sono gli affari con la Cina: il riferimento è alle auto elettriche, costose e fallimentari, ma che hanno il ‘pregio’ di favorire i cinesi. Non è un mistero che gli anni della Signora Angela Merkel hanno cementato rapporti stretti tra Germania, Russia e Cina.

In Sicilia la protesta degli agricoltori procede in ordine sparso: in questa fase è un fatto positivo. La quasi assenza degli agricoltori della Sicilia orientale

Andiamo alla Sicilia. Dove dopodomani, Mercoledì 17 Gennaio, sono previste ben due riunioni di agricoltori siciliani pronti a dare vita a una protesta sul modello tedesco. Una riunione si terrà ad Enna, città baricentrica in Sicilia. Ed Enna dovrebbero convergere gli agricoltori di tutte le province dell’Isola. La seconda riunione si terrà a Corleone e qui interverranno gli agricoltori dei centri del Corleonese. Sempre Mercoledì, a mezzanotte, a Marianopoli, arriveranno i trattori degli agricoltori dei pasi del cosiddetto ‘Vallone’. Si tratta della preparazione di un presidio di agricoltori che comincerà l’indomani, Giovedì 18 Gennaio. Si procede in ordine sparso, cosa positiva in questa fase. Quello che possiamo dire è che in Sicilia, tra gli agricoltori, c’è molto fermento. Anche se non vediamo una grande partecipazione della Sicilia orientale. Vi daremo notizie più dettagliate dopo le manifestazioni.

2 commenti

  1. Protesta agricoltori azione positiva,che fa emergere disagio,finora,dormiente. Necessaria ALLEANZA agricoltori- cittadini.Il problema,però,è politico.Attrezzarsi per presenza rappresentanti mondo agricolo/zootecnico nelle istituzioni,dove avvengono le scelte,che hanno penalizzato,finora,agricoltura,zootecnia,cittadini.Riferimento la “BONOMIANA”….

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