Allevatori in sciopero della fame: la protesta si va allargando a macchia d’olio. In Sicilia caos provocato dalla crisi dell’Associazione regionale allevatori


Si estende lo sciopero della fame: “Siamo tutti Sebastiano Lombardo e Pasquale D’Agostino”

Continua la battaglia degli allevatori siciliani e campani per sensibilizzare il Governo nazionale che, a loro dire, non ha mai affrontato in modo razionale due patologie che colpiscono gli animali: la Brucellosi (BRC) e la Tubercolosi (TBC) (ce ne siamo occupati qui). Per la cronaca, la Brucellosi colpisce i bovini, le bufale (molto presenti in Campania), gli ovini e i caprini, mentre la Tubercolosi colpisce i bovini, le bufale e, in minima parte, i caprini. E’ noto che due allevatori, poco meno di tre settimane fa, hanno iniziato lo sciopero della fame. Si tratta di Pasquale D’Agostino (allevatore del Casertano) e Sebastiano Lombardo (allevatore siciliano, foto sopra). Le notizie degli ultimi due giorni raccontano che i due allevatori, come leggiamo in un comunicato, “cominciano a manifestare problemi di salute. Lo scorso 2 Novembre, intorno alle ore 10, dopo aver accusato nella notte diversi disturbi fisici (indolenzimento dei reni e della schiena, indebolimento generale, sbalzi di pressione, appannamento della vista) Sebastiano Lombardo Facciale, l’allevatore siciliano in sciopero della fame da sedici giorni presso il Comune di San Teodoro insieme al suo Collega Pasquale D’Agostino, anch’egli in sciopero della fame a Casal di Principe, è stato oggetto dell’intervento dei sanitari del 118 allertati dal Sindaco di San Teodoro, Salvatore Agliozzo. I sanitari, dopo aver accertato le condizioni generali in loco, hanno disposto il trasporto presso l’Ospedale di Bronte presso cui è attualmente sottoposto a prelievi e accertamenti medici per accertare la sua condizione e valutare se possa proseguire lo sciopero della fame. Dall’Ospedale il Sig Lombardo lancia un messaggio raccolto nel presidio presso la Sala Consigliare del Comune di San Teodoro: ‘Sono sotto osservazione presso l’Ospedale di Bronte in attesa che i medici verifichino il mio stato di salute. Dopo avere proceduto ad una serie di visite ed analisi varie… spero che non mi trattengano qui e di tornare presto sul campo di battaglia. A tal proposito voglio rivolgere un appello a tutti i cittadini affinché sostengano questa lotta, una lotta di giustizia per la sopravvivenza dei nostri territori e della nostra gente; la vera lotta entra nel vivo nei prossimi giorni che saranno decisivi per arrivare ad un primo risultato positivo. Un appello particolare lo inoltro ai Sindaci; loro infatti devono essere il motore propulsore di questa battaglia, ringrazio già da adesso tutti quei Sindaci ed associazioni varie che sono stati sensibili aderendo all’iniziativa, sono sicuro che nessuno, soprattutto i Sindaci rimarranno insensibili ad una richiesta di giustizia dei propri cittadini che rappresentano”.

Appello a tutti gli allevatori italiani: “𝗦𝗰𝗲𝗻𝗱𝗲𝘁𝗲 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗼, 𝗳𝗮𝘁𝗲 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝘃𝗼𝗰𝗲”

La battaglia sociale e politica iniziata il 18 Ottobre continua in attesa di risposte dal Governo nazionale. Nel messaggio alla Prefettura, Gianni Fabbris, che a nome della Rete ha dichiarato nei giorni scorsi: “Riterremo le Istituzioni responsabili per quello che dovesse accadere ai due allevatori che si sono visti costretti a ricorrere ad un gesto così estremo per ottenere una risposta ad istanze su cui pure lo stesso Parlamento si è espresso”. E ancora: “La preghiera di voler sollecitare gli interlocutori cui il Sig. Lombardo insieme al Sig. D’Agostino hanno inviato le richieste perché diano risposta”. Lo stesso Coordinamento ha informato gli allevatori e i tanti sostenitori in tutta Italia di quanto sta accadendo e della delicatezza della situazione lanciando un appello all’AZIONE URGENTE: “𝗙𝗮𝗰𝗰𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗮𝗽𝗽𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗮𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗲𝘃𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗦𝗶𝗰𝗶𝗹𝗶𝗮, 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗖𝗮𝗺𝗽𝗮𝗻𝗶𝗮 e d’Italia, 𝗮𝗶 S𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗶 𝗲𝗱 𝗮 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗱𝗲𝗺𝗼𝗰𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗶 𝗲 𝗶 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗳𝗮𝗿 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗳𝗼𝗿𝘇𝗮 𝗹𝗮 𝗹𝗼𝗿𝗼 𝘃𝗼𝗰𝗲, 𝗮 𝘀𝗰𝗲𝗻𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗼 𝗶𝗻 𝗻𝗼𝗺𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗶𝗴𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝗰𝗵𝗶 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮 𝗹𝗮 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗮, 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲̀ 𝗶𝗹 𝘀𝗮𝗰𝗿𝗶𝗳𝗶𝗰𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗲𝗯𝗮𝘀𝘁𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗲 𝗣𝗮𝘀𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗶 𝗮𝗹 𝗿𝗶𝘀𝘂𝗹𝘁𝗮𝘁𝗼. 𝗦𝗰𝗲𝗻𝗱𝗲𝘁𝗲 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗼, 𝗳𝗮𝘁𝗲 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝘃𝗼𝗰𝗲”

Le adesioni alla protesta. L’intervento del parlamentare regionale Antonio De Luca

Molte risposte stanno arrivando in queste ore. C’è già l’adesione del sindacato Sinalp Sicilia. Intanto tre cittadini siciliani hanno annunciato che nei prossimi giorni si aggiungeranno allo sciopero della fame coinvolgendo i Sindaci dei rispettivi comuni. Sebastiano Pruiti ha annunciato di aver iniziato lo sciopero della fame nella Sala Consigliare del Comune di Troina, sostenuto dalla Amministrazione comunale. L’avvocato Gabriella Regalbuto ha già iniziato lo sciopero della fame dopo aver partecipato al Consiglio Comunale del Comune di Santo Stefano di Camastra; anche Salvatore Liuzzo partecipa alla protesta a Regalbuto. Il messaggio che viene dalla Sicilia è chiaro: “Fate presto, siamo tutti Sebastiano Lombardo e Pasquale D’Agostino”. Intanto il coordinamento interregionale della Rete Salviamo l’Allevamento di Territorio lavora per coinvolgere nella protesta altre Regioni oltre la Sicilia e la Campania. La protesta ha obiettivi precisi: al primo posto la richiesta al Governo nazionale di nominare un Commissario per la Brucellosi e la TBC, due malattie che stanno da decenni contribuendo a distruggere l’allevamento e i territori meridionali. “I piani di eradicazioni della Brucellosi e della Tubercolosi – dice il parlamentare regionale del Movimento 4 Stelle, Antonio De Luca – non hanno dato i risultati aspettati e la Sicilia e tra le regioni più colpite in Italia. Il settore è sull’orlo del collasso, il Governo regionale deve fare qualcosa prima che sia troppo tardi. Per questo ho richiesto un’audizione urgente in commissione Salute dell’Assemblea regionale siciliana alla presenza degli assessori alla Salute e all’Agricoltura e del coordinamento Salviamo l’allevamento di territorio”. De Luca chiede al Governo regionale “quali iniziative intende porre in essere per contrastare queste zoonosi, per mitigare gli effetti negativi delle misure di contenimento, qual è lo stato di attuazione e quali sono i risultati dei piani di eradicazione posti in essere finora e se la Sicilia ha subito o rischia di subire effetti negativi dalle procedure di infrazione aperte dell’UE nei confronti dell’Italia per la mancata eradicazione della Brucellosi e di altre zoonosi. L’allevamento siciliano – il parlamentare regionale – è sempre stato garanzia di redditività per tantissime famiglie e un pilastro della nostra economia, fa male vederlo in questo stato e vedere che per richiamare l’attenzione delle istituzioni ci sono allevatori costretti a fare lo sciopero della fame. Da anni denuncio una situazione diventata ormai insostenibile di cui gli allevatori siciliani sono certamente vittime. Non possiamo lasciare questa gente da sola. È nostro dovere dare loro un segnale e soprattutto un aiuto concreto”. In realtà, la situazione è più complicata, se è vero che in carenza di gestione del settore potrebbero essere state effettuate vaccinazioni in eccesso e, oggi, animali che risultano positivi sono in realtà sani. La verità è che, almeno in Sicilia, quando l’Associazione regionale allevatori funzionava bene, questo caos non si manifestava.

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