Cari colleghi de la Repubblica, non preoccupatevi quando l’Ars non si riunisce: preoccupatevi quando viene convocata, perché è allora che va in scena la “Pasta con le sarde”…

Certi articoli non denigrano il Parlamento siciliano ma rischiano, al contrario, di favorirlo

I colleghi del quotidiano la Repubblica edizione di Palermo, nella foga di mettere in cattiva luce la politica siciliana, non si rendono conto che, in realtà, rischiano di favorirla. In un articolo raccontano che agli abitanti della nostra Isola l’Assemblea regionale siciliana costa 171 milioni di euro all’anno tra stipendi dei parlamentari, vitalizi per gli ex parlamentari e spese di funzionamento varie. Qui arriva la parte un po’ tragicomica: il Parlamento siciliano, conti alla mano, quest’anno si sarebbe riunito 78 giorni, meno di due volte alla settimana. La durata media di una seduta sarebbe stata di circa tre ore. Le leggi approvate sarebbero 26. Questi numeri, secondo il quotidiano, dovrebbero mettere in cattiva luce l’Assemblea regionale siciliana.

“Pasta con le sarde” tra maggioranza e opposizione

Ma le cose stanno proprio così? A nostro modesto avviso, le cose stanno esattamente all’opposto. Prendiamo il caso del disegno di legge sulle Variazioni di Bilancio che è in discussione in queste ore a Sala d’Ercole, l’aula del Palazzo Reale di Palermo dove si riunisce il Parlamento isolano. Argomento che abbiamo già trattato (qui il nostro articolo). Di fatto, in questo disegno di legge, i 70 ‘califfi’ dell’Ars, senza distinzione alcuna tra maggiorana e opposizione, stanno discutendo come spartirsi una parte dei fondi che Roma ha erogato in cambio dello scippo di 9 miliardi di euro al Fondo sanitario regionale siciliano. Questi soldi dovrebbero servire per fronteggiare l’emergenza che si registra negli ospedali pubblici della Sicilia. Invece i 70 ‘califfi’ stanno organizzando una ‘scorpacciata’ di clientele in perfetto stile consociativo, addirittura con una divisione della ‘torta’ parametrata su ogni parlamentare. Insomma “Pasta con le sarde” per tutti. Questo è solo un esempio di leggi clientelari. Ci sono anche le leggi – molto in voga nella legislatura 2012-2017 -che hanno regalato una barca di fondi regionali al Governo romano. Cosa vogliamo dire? Che i colleghi de la Repubblica edizione di Palermo non si debbono preoccupare quando i 70 ‘califfi’ non si riuniscono, perché quando non si riuniscono nel Parlamento della nostra Isola almeno non provocano danni. Si debbono preoccupare, invece, quando il Parlamento siciliano si riunisce, di solito per provocare danni…

Foto tratta da Buonissimo

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