Comincia a sbriciolarsi il muro del silenzio che fino ad oggi ha avvolto la beffa del Pnrr. Il giornale ‘europeista’ Corriere della Sera inizia con i dubbi…

Lo fa notare il segretario politico di Siciliani Liberi, Ciro Lomonte, il primo in Italia ad aver detto e scritto che il Pnrr era una presa per i fondelli. Oggi che il Piano europeo sta franando come una strada che si sbriciola non si può che dargli ragione

Si comincia a sgretolare il muro del silenzio che avvolge il Pnrr, il Piano europeo che avrebbe dovuto rilanciare l’economia italiana dopo la pandemia (nella foto sopra una metafora del Pnrr…). All’Italia, sulla carta, vennero assegnati oltre 210 miliardi di euro, che poi sono diventati 191,5 miliardi. Siciliani Liberi, da tempo, con i post implacabili del suo segretario politico, Ciro Lomonte, sottolinea l’inesistenza di questi fondi. Fino a qualche giorno fa lo ha ribadito con forza (qui il suo intervento). Fino ad oggi quasi nessuno, in Italia, ha preso in considerazione la tesi che il Pnrr sia una presa per i fondelli ‘europeista’. Il problema è che i soggetti italiani che dovrebbero ricevere questi soldi si sono rotti i cabbasisi e cominciano a lamentarsi. Così anche la ‘Grande informazione’ italica comincia piano piano a raccontare la verità sulla sceneggiata del Pnrr. Come scrive in un post la stampa comincia a raccontare qualche brandello di verità sotto forma di dubbi. Scrive Lomonte:

Le certezze degli ‘europeisti’ italiani cominciano a ‘trantuliare’

“Clamorosa e definitiva la conferma delle tesi di Siciliani Liberi sul Pnrr. Che stavolta arriva dal giornale bastione dell’establishment italiano pro Europa e pro euro, il Corriere della Sera. Che conferma esattamente la tesi di Siciliani Liberi: il Pnrr è un inganno politico. E i fondi, non esistono. Le prime due rate sono state utilizzate tutte in spesa corrente, tranne qualche piccolissimo appalto per dare l’impressione che esistesse. Il resto, a partire dalla famosa ‘terza rata’ che sarebbe stata pagata ad Ottobre, non è arrivato né mai arriverà. In un pezzo giustamente intitolato ‘Mistero Pnrr, come sta andando? La verità è che non lo sappiamo’, il giornalista – fervente europeista – scrive sconsolato: ‘ll Governo ha smesso di dirci in che tempi prevede di spendere i 191,5 miliardi del Pnrr da quest’anno al 2026. Ci dice solo che intende farlo. La banca dati pubblica sul Piano è molto dettagliata ma non include la colonna di numeri sulla spesa già effettuata. I documenti sulla rimodulazione di decine di miliardi di fondi che sono stati mandati a Bruxelles – dove si spiega in dettaglio quali progetti escono e perché, quali entrano e perché – non sono mai stati resi pubblici in Italia. Né il ministro, né l’intera unità di missione sul Pnrr a Palazzo Chigi, né l’intero Dipartimento delle Politiche europee della Presidenza del Consiglio – che ha accentrato il controllo di circa 350 miliardi di euro fra Pnrr, fondi europei e fondi nazionali – non ha un portavoce che risponda alle domande dei giornalisti”.

“Non esiste alcun documento ufficiale che provi come e dove sono stati spesi i fondi del Pnrr. Nessun dato è stato reso pubblico”. Come faranno a raccontarlo ai cittadini? Ci penserà la televisione?

Insomma, il Corriere della Sera sta agendo da apripista, anche se per ora segue la schema del dubbio. L’articolo citato dal segretario politico degli Indipendentisti siciliani è stato scritto dal vicedirettore del Corriere, Federico Fubini, noto ‘europeista’: “In altre parole – scrive sempre Lomonte – Siciliani Liberi ha perfettamente ragione. Non esiste alcun documento ufficiale che provi come e dove sono stati spesi i fondi del Pnrr. Nessun dato è stato reso pubblico. E il Governo non risponde alle domande persino del quotidiano più ‘europeista’ che esista. Quindi, ancora una volta, Siciliani Liberi è arrivata a dire la verità anni e mesi prima della stampa. Che ha passivamente accettato ogni annuncio e mirabolante dichiarazione degli esecutivi a tutti i livelli: europeo, nazionale e regionale. Tutti a cantare le lodi di un Piano ridicolo: perché riferito a risorse inesistenti. Siciliani Liberi fu l’unica forza politica a dirlo a tutti i siciliani per le elezioni regionali del 2022. Ma naturalmente, aver compresso il diritto di voto con la folle scelta di tenere la campagna e i comizi elettorali nel mese di Agosto – fatto mai avvenuto dalla nascita delle Repubblica al 2022 – impedì che il messaggio potesse arrivare ai cittadini. Ma il tempo e la verità sono due formidabili alleati – scrive ancora Lomonte -. E oggi Siciliani Liberi emerge come l’unica forza politica capace di fare autentica e feconda analisi e proposta politica per il presente e il futuro della Sicilia e dell’Italia”. Il segretario di Siciliani Liberi critica anche le università: “Indicativo del suo degrado morale e formativo, infine – scrive sempre Lomonte – è il triste silenzio del mondo accademico. Dove tutti sanno – proprio perché alle università non è arrivato un centesimo – che il Pnrr è un inganno. Ma nessuno fiata. Dopo il collasso europeo, le università italiane andranno rinnovate in profondità, sostituendo la gran parte di un corpo docente ormai esausto e lontano da ogni spirito di verità”. Lomonte dà per scontato il collasso europeo. Noi la pensiamo come lui. E aggiungiamo di intuire dove possono essere finiti i soldi del Pnrr. Via, non è difficile ipotizzarlo: sono stati ‘immolati’ non soltanto per la guerra in Ucraina che ucraini e Occidente insieme hanno già perso, ma anche per sostenere i circa 8-10 milioni di profughi ucraini che hanno già invaso l’Unione europea.

La nostra tesi: una parte dei soldi del Pnrr è finiti in Ucraina, per foraggiare la guerra contro la Russia che ucraini e Occidente hanno già perso. L’altra parte di questi fondi viene utilizzata e verrà utilizzate per ospitare milioni di profughi ucraini già presenti in Europa e quelli che stanno arrivando

Pensate un po’: a fine Settembre Eurostat – l’ufficio statistico dell’Unione europea – diceva che nella Ue erano arrivati 4 milioni di profughi ucraini. Già allora la stima sembrava in difetto. Oggi, con l’Inverno che incalza e con i russi che hanno sistematicamente bombardato acquedotti e centrali elettriche, i profughi ucraini arrivati in Europa sono quanto meno raddoppiati. E aumenteranno ancora, perché su quasi 44milioni di abitanti, il 73% della popolazione di questo Paese è ucraina. Ciò significa che poco più di 30 milioni di abitanti sono ucraini; ciò significa che, tra qualche mese, con la Russia ha ha di fatto vinto la guerra, potrebbero riversarsi nell’Unione europea altri 15-20 milioni di profughi ucraini. Per reggere l’urto di questa grande migrazione ci vogliono risorse, tante risorse. Anche perché gli ucraini non vengono trattati come i migranti che arrivano dal Nord Africa. vanno tutti sistemati nelle abitazioni e bisogna metterli in condizione di vivere. E questo ha un costo. Ad avviso di chi scrive la Ue sta utilizzando i fondi del Pnrr. Ma non si deve dire, perché è ‘proibito’ parlare male dell’Unione europea, così come ai tempi del ‘Duce’ era vietato parlare male di ‘Sua eccellenza’ Benito Mussolini. Tra un po’ capiremo cosa si inventeranno per giustificare l’ennesimo fallimento della Ue. Ah, dimenticavamo: i soldi del Pnrr non stanno arrivando ma qualcuno li dovrà pagare perché nella ‘Grande Unione europea’ la monetazione è a credito. Da qui il dubbio: non è che gli ‘europeisti’ ci faranno pagare il vuoto per pieno? Ricordiamoci che solo la metà circa del Pnrr assegnato all’Italia è a fondo perduto, il restante 50% va restituito…

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