La protesta degli allevatori siciliani e campani: diffuso un VIDEO nel quale il latte viene gettato a terra. “Non ci fermeremo”

A quasi un mese dall’inizio delle manifestazioni di protesta il Governo nazionale non si è fatto ancora sentire

Prosegue la protesta degli allevatori della Campania e della Sicilia. Ieri, Lunedi 13 Novembre 2023, mentre si preparano i due incontri a Casal di Principe, provincia di Caserta, ed a Acquedolci, in provincia di Messina, gli allevatori e i casari del Basso Volturno hanno lanciato un messaggio chiaro alla politica ed alla società cominciando a versare il latte a terra. Noi stiamo seguendo questa protesta degli allevatori che criticano il Governo nazionale. Dicono che Roma non ha mai affrontato in modo razionale due patologie che colpiscono gli animali: la Brucellosi (BRC) e la Tubercolosi (TBC) (ce ne siamo occupati qui). Per la cronaca, la Brucellosi colpisce i bovini, le bufale (molto presenti in Campania), gli ovini e i caprini, mentre la Tubercolosi colpisce i bovini, le bufale e, in minima parte, i caprini. Fino ad ora la protesta non ha sortito gli effetti sperati. Il commissariamento chiesto al Governo romano non c’è. Anche perché, come si dice in Sicilia, i protagonisti non hanno fatto molto scruscio (leggere rumore). Ora hanno diffuso un video nel quale, come leggiamo in un comunicato, “gli allevatori esprimono in silenzio quello che hanno gridato a a gran voce da mesi e anni. Clip brevi di qualche secondo in cui non si vede il volto dei singoli ma si vedono i corpi, le azioni, le mani incallite dal lavoro onesto e dignitoso che imbracciano i cartelli e versano il latte (QUI IL VIDEO).

“… ci fermeremo solo e se ci saranno le soluzioni degne per noi, per i cittadini consumatori, le comunità e il territorio”

“Non c’è alcun bisogno di mostrare il volto o di sentire le voci – leggiamo nel comunicato del Coordinamento Unitario che accompagna il VIDEO – perché quel gesto e quelle parole scritte nei cartelli hanno il volto e la voce di tutti gli allevatori casertani e meridionali e perché dopo due anni di parole sensate e oneste degli allevatori, dei tecnici e dei tanti loro alleati e sostenitori, adesso la voce che bisogna sentire è quella della politica che si è seduta al tavolo, ha dimostrato capacità di ascolto, ora è chiamata a dimostrare coerenza e il coraggio del cambiamento… Governo, dove sei? – dicono gli allevatori -. Per 50 maiali nel Nord avete nominato il Commissario per la Peste Suina, cosa aspettate dopo che milioni di capi abbattuti al Sud per BRC e TBC stanno mettendo in ginocchio tutto l’allevamento senza risolvere i problemi?”. Stasera, leggiamo sempre nel comunicato, “sarà il ventottesimo giorno di sciopero della fame per Pasquale D’Agostino. Il Coordinamento Interregionale annuncerà le iniziative che, in assenza di segnali e risposte chiare, verranno messe in campo. Ancora una volta gli allevatori sono chiari: ci fermeremo solo e se ci saranno le soluzioni degne per noi, per i cittadini consumatori, le comunità e il territorio”.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *