Falliti i tentativi di far passare la protesta degli agricoltori patrocinata dalla ‘destra estrema’ e dai ‘mafiosi’. Nonostante i tanti sabotaggi si va verso un nuovo Sindacato di agricoltori

La nuova organizzazione sindacale agricola avrà una connotazione federale: si articolerà con una propria struttura in ognuna delle venti Regioni italiane

In effetti la mafia ci mancava. Anzi la ‘ndrangheta, visto che si parla di Calabria. Che succede? Succede che gli agricoltori italiani non accettano di scomparire e continuano con le manifestazioni di protesta nonostante i tanti problemi. L’informazione prezzolata sta cercando di far passare la tesi che siccome il Governo di Giorgia Meloni si è rimangiato l’IRPEF per due anni per una parte degli agricoltori (non per sempre, per due anni: e a che serve ‘sta pagliacciata?), la protesta non c’è più. Invece gli agricoltori continuano a protestare. La storia dell’IRPEF sui fondi agricoli è una farsa. L’esenzione per gli agricoltori esiste da anni. Il Governo Meloni ha reintrodotto il balzello. Ora lo sta togliendo – ribadiamo: per due anni – e solo a una parte degli agricoltori. Il Governo Meloni sta restituendo a una parte degli agricolotori ciò che gli agricoltori già avevano: e questi ultimi dovrebbero essere pure contenti! La verità è che chi dice che il Governo “sta venendo incontro agli agricoltori” dovrebbe sputare in aria e metterci la faccia (in alternativa guardarsi allo specchio e sputare all’immagine dello stesso specchio).

Unione europea e Governo italiano non sanno più cosa inventarsi per bloccare gli agricoltori che protestano
Sugar cubes

Che dire? Possibile che ‘sti agricoltori insistono nel voler continuare a fare, per l’appunto, gli agricoltori e non i giardinieri, come vorrebbe la ‘Grande Unione europea’? Possibile che non si rassegnino a togliersi di mezzo perché “Glielo chiede l’Europa”? Cosa si deve fare con queste teste calde? Possibile che non accettino di scomparire, di auto-eliminarsi per fare spazio agli insetti a tavola, al latte artificiale, al vino fatto con lo zucchero (di canna o di bietola? ancora l’Europa non ha scelto…), alla carne sintetica e via continuando con altre prelibatezze? Mannaggia, dopo la manifestazione di Roma, invece di irisinni ‘a casa e arrendersi organizzano altre riunioni, anche se in un clima di grande confusione. In questo scenario sono arrivate anche le maniere forti. Con le solite ‘autorità’ che hanno scoperto, ma guarda un po’ che novità, “infiltrazioni mafiose”. Schema già sperimentato con i Forconi nel 2011. ‘Ste ‘infiltrazioni’ le hanno scoperte in Calabria, terra di ‘ndrangheta e di misteri. Ma è andata così così, anche perché un parroco ha preso le difese degli agricoltori. Insomma, dopo le proteste degli agricoltori i tentativi di fare passare il Movimento come “inquinata dalle destre estreme” e dalle “mafie” sono falliti. La verità è che non sanno più cosa inventarsi. La verità è che con queste proteste degli agricoltori, a Bruxelles e a Roma non riescono più a fare quello che hanno sempre fatto: i cavoli propri a spese dell’agricoltura e degli agricoltori (la dizione corretta sarebbe un’altra…). (Sopra foto tratta da WineSurf)

Fino ad ora la Ue non sembra essere riuscita a far partire la nuova porcata ultra-liberista e globalista: il Mercosur. Ma bisogna stare in campana perché la cricca di Bruxelles è ‘bantidesca’

Entro Gennaio di quest’anno doveva essere sottoscritto ed entrare in vigore il Mercosur (foto sopra tratta da Wikipedia), l’accordo commerciale tra Unione europea e Sudamerica voluto dalle solite multinazionali. Queste ultime, in base a tale accordo, potranno presentarsi nei Paesi sudamericani a farsi i cavoli propri nei servizi, nell’industria e in altri settori; in cambio, però, i Paesi del Sudamerica chiedono di poter esportare, a dazio zero, i propri prodotti agricoli nell’Unione europea. Sarebbe un ennesimo colpo all’agricoltura non europea ma dell’Europa mediterranea. Se entrerà in vigore il Mercosur tutte le colture tropicali e subtropicali introdotte ormai da anni in alcuni Paesi dell’Europa mediterranea – Italia in testa – verranno soppiantate nel giro di un anno dai prodotti agricoli sudamericani. Citiamo un esempio: gli avocadi sudamericani renderanno diseconomica la produzione di avocadi nelle Regioni italiane dove si coltiva: soprattutto in Sicilia ma anche in Puglia, in Calabria, in Sardegna e anche in alcune zone della Liguria. La protesta degli agricoltori europei fino ad ora – almeno così dovrebbe essere – ha bloccato il Mercosur. Anche se il condizionale è d’obbligo, perché il CETA (l’accordo commerciale con il Canada) è stato reso operativo senza il parere positivo di tutti i parlamentoi dei Paesi Ue. Cosa vogliamo dire? Che gli ‘europeisti’ potrebbero mettere in atto in Mercosuds senza fornire informazioni e gli agricoltori si accorgerebbero di questa nuova porcata globalista sono quando gli avocadi e altri prodotti agricoli tropicali e subtropicali verrebbero venduti a prezzi stracciati.

Fino ad ora gli agricoltori italiani che protestano non hanno ottenuto nulla. Ma la crisi politica e finanziaria dell’Unione europea e dell’Italia gioca a loro favore

Questo è lo scenario. Con una domanda: fino ad ora, di concreto, gli agricoltori italiani che protestano cosa hanno ottenuto? Gli agricoltori dell’Eurpa del centro Nord hanno messo all’incasso l’eliminazione del provvedimento che imponeva la riduzione dei pesticidi. Mentre gli agricoltori dell’Europa mediterranea non hanno ottenuto alcunché. Cosa hanno ottenuto gli agricoltori italiani? Nulla di nulla. Si stanno organizzando per dare vita a un sindacato autonomo in alternativa a Condiretti, CIA, Confagricoltura e movimeto cooperativo? Da quello che noi sappiamo, no. In compenso, in tutta l’Italia spuntano ‘movimenti’ di protesta degli agricoltori messi su – direttamente e indirettamente – dalle organizzazioni agricole che, all’inizio, erano schierate con il Governo Meloni, o comunque contro la protesta degli agricoltori. La Coldiretti prima si è opposta alla protesta, poi i dirigenti di questa organizzazine agricola si sono catapultati a Bruxelles per ‘protestare’. Una farsa. La CIA – Conferedazione Italiana Agricoltori – prima ha ignorato la protesta, oggi ‘si cassaria tutta’, come dicono a Catania (qui le dichiarazioni di Graziano Scardino, presidente della CIA siciliana che è diventato improvvisamente ‘rivoluzionario’). E’ chiaro che questa è una strategia precisa per disarticolare la protesta e per vanificarla. Tutto è cominciato con la manifestazione di Roma, dove sono andate in scena due manifestazioni. Mentre le chat create dal movimento di protesta degli agricoltori sono letteralmente invase da ‘infiltrati’ il cui ruolo è provare a demotivare gli agricoltori seminando zizzania, creando divisioni, proponendo sempre ‘alternative’ che non affrontano il vero problema: il controllo delle importazioni di prodotti agricoli esteri che hanno massacrato e stanno continuando a massacrare le aziende agricole italiane. Ma gli ‘infiltrati’roimangono qciò che sono: buffoni al servizio di politici e sindacalisti ascari che faranno buchi nell’acqua. Da quello che sappiamo si punta a dare vita a un nuovo sindacato agricolo nazionale con una struttura federata, ovvero venti nuove organizzazioni sindacali agricole, una per ogni Regione italiana, unite in una federazione. Non sarà facile perché gli ‘infiltrati’ faranno di tutto per mandare all’aria il progetto. Ma siccome Unione europea e, quindi, anche l’Italia sono al capolinea per mancanza di soldi, il tempo che passa aiuta gli agricoltori italiani che protestano e non gli ‘infiltrati’.

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