Il Pnrr è la più grande presa per i fondelli messa in campo dall’Unione europea da quando esiste. I soldi non ci sono e Comuni e imprese sono alla disperazione

L’unica forza politica che in Italia denuncia da tempi non sospetti che i fondi europei del Pnrr non esistono perché la Ue è fallita è Siciliani Liberi con il suo segretario politico Ciro Lomonte

di Ciro Lomonte

Stanno suscitando interesse in tutta Italia le parole di verità sul Pnrr di Siciliani Liberi – unica forza politica in Italia ad avere prima anticipato, e poi riscontrato pubblicamente come i fondi del Pnrr non sarebbero mai arrivati né alle imprese né alle pubbliche amministrazioni. La stampa italiana – con gli editori e persino la Rai fra i destinatari teorici di una quota delle risorse – non può scriverne compiutamente. Ma ormai dai territori la protesta di amministratori e imprese non può più essere arrestata. “Meglio non nominare il Pnrr ai Sindaci dei piccoli Comuni piemontesi”, scrive il 16 ottobre l’edizione di Torino de la Repubblica (https://torino.repubblica.it/…/pnrr_piemonte_uncem…/). Che aggiunge: “Quella che doveva essere una grande risorsa sulla quale contavano i cittadini, che speravano in città luccicanti, si sta rivelando un boomerang. I Sindaci sono costretti ad attivare mutui al 5% con la Cassa depositi e prestiti”.

La terza rata del Pnrr non è mai arrivata perché nelle ‘casse’ dell’Unione europea non c’è un euro. In arrivo un’ondata di fallimenti da parte delle aziende che, fidandosi di Ue e Stato, hanno aperto i cantieri anticipando soldi di tasca propria

Il 16 Ottobre è già molti giorni dopo il famoso “arrivo della terza rata” di 18,5 miliardi del Pnrr. Rata che in realtà non è mai pervenuta, trattandosi dell’emissione – guarda caso di pari valore – del Btp “Valore” su cui il Tesoro dovrà pagare pesanti interessi superiori al 4%, ma ancora inferiori al 5% richiesto ai sindaci piemontesi dalla Cassa Depositi e Prestiti di proprietà dello Stato. Passano due giorni, e l’edizione di Roma dello stesso giornale titola: “I fondi del Pnrr sono in ritardo: gli alberghi di Roma fermano i lavori e smontano i cantieri. La riqualificazione di 200 hotel tra centro e periferia rischia di saltare a causa della burocrazia” (https://roma.repubblica.it/…/fondi_pnrr_ritardo…/). Il cronista riporta la protesta dei “titolari di hotel (e non solo) che hanno partecipato al bando del Pnrr; da loro arriva un vero e proprio grido d’allarme. «Se non arriva il finanziamento, devo chiudere i cantieri», racconta Antonella De Gregorio, titolare dell’hotel Urban Garden a Tiburtina”.

Nei guai anche tante amministrazioni comunali e tante amministrazioni provinciali: insomma, la presa in giro ‘europeista’ è stata generale!

Chiaro? I fondi del Pnrr – in ritardo da mesi – non ci sono, né arriveranno. Dunque, gli imprenditori, che fidandosi dello Stato hanno anticipato le spese per aprire i cantieri e arrivare magari alla bella stagione con gli hotel ristrutturati, si ritrovano con zero fondi trasferiti dallo Stato. E nessuno con cui interloquire. Abbiamo chiesto ai nostri connazionali siciliani se hanno visto un solo cantiere scolastico aperto con fondi del Pnrr. Nessuno. E a chi li ha avviati, finirà come gli albergatori di Roma convinti di essere stati “finanziati” dal Pnrr. “Decine di cantieri nelle scuole e palestre della Toscana, che avrebbero dovuto essere finanziati grazie al Pnrr sono bloccati per la mancanza degli acconti previsti da parte del governo alle Province”, scriveva ignorato dai più un altro quotidiano l’11 agosto (https://www.ilfattoquotidiano.it/…/le-province…/7257315/). Che aggiungeva: “I più indignati sono proprio i presidenti delle Province e i Sindaci, molto preoccupati per la situazione. Facciamo qualche esempio: a Carrara, all’Istituto ‘Zaccagna’, dove è previsto un intervento di demolizione e una ricostruzione con adeguamento sismico e statico, il cantiere è già aperto e gli operai stanno gettando le fondamenta. I lavori sono possibili solo grazie agli anticipi di cassa fatti dalla Provincia per evitare il ritardo dell’opera, mentre dal Governo l’ente ha ricevuto solo lo 0,94% dell’acconto previsto. A Marina di Massa, invece, all’Istituto alberghiero ‘Minuto’ erano previsti lavori di sostituzione di elementi strutturali necessari all’adeguamento sismico e igienico: gli studenti (700) sono già stati anche trasferiti in altri luoghi dove la Provincia deve pagare l’affitto. Anche qui si teme uno stop dei lavori già in corso perché l’acconto ricevuto da palazzo Chigi è solo dello 0,64%”.

Anche in Sicilia il disastro è totale. Ma nessuno parla, perché è ‘proibito’ parlare male dell’Unione europea. Intanto una Germania in grande crisi economica chiude le sedi estere del Goethe Institut

In Sicilia è esattamente la medesima situazione: ma nessuno può parlarne o scriverne. Tutti attendono i fondi, ma nessuno è autorizzato dalla politica o dai sindacati a fiatare. Tutti zitti: associazioni datoriali, sindacati, scuole, politica, sanità. Nessuno che dica come stanno realmente le cose. Lo spiega soltanto Siciliani Liberi: le folli scelte in tema di politica estera, energetica e industriale della cosiddetta Unione europea hanno determinato una crisi economica, e industriale che ora è palesemente finanziaria. Bruxelles non ha più un centesimo. E gli Stati sono in ginocchio. La potente Germania ha annunciato pochi giorni fa la chiusura di quasi tutte le sedi estere del Goethe Institut. In Italia chiudono le sedi di Torino, Genova e Trieste. Più che dimezzata la sede di Napoli (https://ilmitte.com/…/goethe-institut-chiudono-varie…). Ma è solo l’inizio: le sedi chiuderanno tutte. In queste condizioni, in Italia la stampa continua a far credere che esista il Pnrr e che “i progetti saranno presto finanziati”. Il Ministro parla, addirittura, di “quarta rata in arrivo entro Dicembre”. Siciliani Liberi è una forza politica matura e responsabile: aveva anticipato in campagna elettorale nel 2022 che il Pnrr era un inganno politico. Lo si è visto e lo si vede ogni giorno in tutta Italia.

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